” E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE “
Domani, dopo 122 anni, il passaggio di Venere sul Sole. Per circa sette ore, a partire dal mattino, il pianeta sarà visibile come un puntino nero che passa sul disco solare.
Fotografia del transito di Venere sul disco solare del 1882
Dopo l’evento di giugno 2004, il prossimo transito di Venere si verificherà il 6 giugno 2012 , dopodiché altri transiti avverranno nel dicembre 2117 e nel dicembre 2125. Transiti visibili dal medesimo luogo sulla superficie terrestre sono invece separati da un intervallo di tempo di 243 anni. Il transito di Venere riveste una grande importanza anche dal punto di vista storico e scientifico perché una sua accurata osservazione da due punti della superficie terrestre consente di calcolare con una certa precisione la distanza tra la Terra e il Sole con il metodo della parallasse. Secondo la definizione data da Galileo nel 1623: “La parallasse è lo spostamento apparente di un punto rispetto a un altro situato a diversa distanza dall’osservatore, che si verifica quando l’osservatore si sposta in direzione perpendicolare alla congiungente i due punti”. Appuntamento, dunque, al 2125…
Link al sito aperto per l’occasione dall’Istituto nazionale di Astrofisica: www.passaggiodivenere.it
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E LE STELLE STANNO A GUARDARE ?
Sulla Terra, intanto, passano i terroristi e minacciano di farci vedere ben altre stelle….
Con un nuovo comunicato diffuso su internet al-Qaeda proclama che il nuovo obiettivo – si legge nel testo – è l’uccisione di tutti i cristiani presenti a vario titolo nella penisola arabica. “Dopo alcuni giorni dall’uccisione a Riad del crociato tedesco – si legge nel comunicato – è venuta l’operazione di Al-Khobar dove abbiamo ucciso numerosi occidentali cristiani, circa una ventina, tra cui anche l’italiano…”.
Se l’universo avesse un suo punto di vista, per così dire da uno spazio vuoto – e quindi aperto e libero dalle allucinazioni e dalle ossessioni di possedere un’identità fissa e contratta – forse non potrebbe fare altro che provare compassione per dei terrestri che rischiano stupidamente di ritornare tutti all’età della pietra o di Conan il Barbaro.
Incominciamo a sentirci tutti ostaggi di una banda di coglioni, portatori una versione deliquenziale e suicida dell’islàm. Tuttavia perché l’Europa, colpita, si pente, esagerando il suo strano senso di colpa ? Forse perché la realtà non piace e allora è meglio far finta di non vedere, guardare altrove, nel desiderio non della pace ma di essere lasciata in pace.
Mentre bande di fetenti dalla voce dura dettano legge al mondo, ed è giocoforza contrastarli e limitarne i danni, le stelline brillano chiare lassù, in modo quasi frenetico; e pare che non sappiano fare altro che stare a guardare.
Cominicati lunatici e cattive notizie si susseguono e occorre ritrovare, ogni volta, uno strano equilibrio in mezzo agli odii e nell’assedio degli ostili – che ormai sono tra noi, in casa nostra, assistiti dalla mutua (v. Terrorismo, preso a Milano il cervello della strage di Madrid).
Forse possiamo pregare, oppure ricordare le sensibili e riflessive parole del buddha:
“ Precorsi dalla mente sono gli elementi, originati dalla mente, creati dalla mente (…), Mi insultò, mi maltrattò, mi sorpassò, mi derubò. Così s’impregano di malevolenza: di questi l’odio non svanisce.
Mi insultò, mi maltrattò, mi sorpassò, mi derubò. Ma non albergano malevolenza: in questi l’odio scompare.
Non davvero con l’odiare svaniranno mai i rancori. Svaniscono non odiando. Questa è la legge eterna”.
La preghiera e la contemplazione non ci daranno la Pace universale sognata né ci salveranno dal fanatismo maligno, ma almeno ci guariranno dalla disperazione. aprendoci a uno spazio di non-morte.
Purché la speranza non diventi cinismo, il cinismo di quella speranza che – tenace come le erbacce dei campi di sterminio e dei cimiteri – affligge oggi non pochi cristiani e utopici sinistrati non ancora stufi della credenza nel Paradiso che ha prodotto, e ancora produrrà, tanti inferni sulla terra.
Così, nell’attesa – non inerte – della Resurrezione, forse sarà possibile solo creare – qua e là – non il Paradiso ma qualche piccola oasi di pace e di fragile felicità da cui tornare finalmente a rivedere qualche stella.
In fondo, molto in fondo, è forse anche possibile veder passare qualche stellina che è solo meraviglia (gdm).