AL QAEDA: “GLI TAGLIEREMO LA TESTA”
In un nuovo video inviato alla Tv satellitare del Qatar Al Jazeera, un gruppo terroristico di khmer verdi che farebbe capo a Abu Masab al-Zarqawi minaccia la vita di un ostaggio sudcoreano in Iraq.
Si tratta, secondo i media coreani, di Kim Sun-il, 33 anni, dipendente della societa’ Arab Trading.
Nel video, un terrorista con il volto coperto dall’orrenda kefiah da Ku Klux Klan agita su e giù il caratteristico dito itifallico e merdoso, e con voce dura ingiunge alle autorità di Seul di porre fine alla cooperazione con gli Stati Uniti, sennò “ …vi faremo avere la testa di questo coreano”. Naturalmente senza nessuna vergogna o minimo senso di colpa, in quanto si tratterebbe – secondo il fanatico servo che parla in Tv – di sacrificare nient’altro che la vita di un “infedele” al predomonio e alla gloria di Allah.
“Korean soldiers, please get out of here,” ha implorato in inglese l’ostaggio, fra gli aguzzini armati. “I don’t want to die. I don’t want to die… I know that your life is important, but my life is important…”. La vita di una persona, la propria o l’altrui vita, è importante… Vengono in mente le parole dette da Fabrizio Quattrociocchi ai suoi assassini: “Vi faccio vedere come muore un italiano…”. Forse, di fronte all’estremo, voleva dire che egli moriva nel flusso della vita e non nel gorgo della morte costruita e “montata” da miserabili e disperati servi della morte…
Fonte: http://www.msnbc.msn.com/
http://news.bbc.co.uk/2/hi/default.stm
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Incubo ostaggi. Al Qaeda avrebbe in ostaggio altre dieci persone ( americane e non), fra cui un lavoratore pachistanese immigato in Irak e un militare americano musulmano di origini libanesi, tutti in attesa di essere sacrificati ad Allah…
Saeeda Jahan , mother of Pakistani driver Amjad Hafeez who was kidnapped by Islamic militants in Iraq (news – web sites), is hugged by a relative after she heard the news about the release of her kidnapped son in Rawalpindi July 2, 2004. Amjad Hafeez, kidnapped by Islamic militants in Iraq and threatened with execution telephoned his family in Pakistan on Friday saying he had been released, his family said. REUTERS/Mian Khursheed . Fonte:http://news.search.yahoo.com/search/news/?c=news_photos&p=saeeda+jahan
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aggiornamento
NUOVO VIDEO
Keith Maupin, 20 anni, sacrificato ad Allah. Ieri sera la tv Al Jazeera ha mandato in onda la sua morte
Il soldato americano Keith Maupin era apparso in uno dei primi video diffusi dai terroristi e mostrati dalle tv arabe.
Il16 aprile, l’Italia era ancora impaurita per le stesse immagini arrivate solo tre giorni prima e che riguardavano quattro nostri connazionali: Agliana, Cupertino, Stefio e Quattrocchi. Poi di lui, di Keith Maupin, per oltre due mesi non si è più saputo niente. Ieri sera la tv Al Jazeera ha mandato in onda la sua brutale uccisione. Lo si vede inginocchiato davanti a una fossa, un uomo armato gli spara alla nuca e il corpo cade nella fossa. Nel comunicato allegato al video, il gruppo di khmer verdi si identifica come “L’Implacabile potere contro il nemico di Allah e del Profeta».
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“The Time is Out of Joint …” ( Shakespeare)
Saraceni decapitano prigionieri cristiani, XIV sec.
( Aggiornamento 8 luglio ) Un ex ostaggio: «Decapitati due stranieri». «Ho visto tagliare la testa a tre persone. Due parlavano inglese». Forse sono i camionisti bulgari rapiti in Iraq
BAGDAD – Amjad Hafiz, il pachistano preso in ostaggio in Iraq, poi liberato il 2 luglio, ha detto di aver assistito alla decapitazione di altri tre prigionieri. «Dopo tre giorni, mi hanno portato in una stanza dove c’erano due stranieri e un iracheno, che sono stati uccisi da un iracheno, un uomo grasso, con una spada», ha detto Hafiz. I due stranieri, ha precisato, «parlavano inglese», piangevano, urlavano, e chiedevano di essere risparmiati. «L’iracheno grasso li ha uccisi uno dopo l’altro». Le uccisioni per decapitazione, secondo le dichiarazioni del 26enne pachistano, che in Iraq lavorava come autista per una società americana, risalgono al 27 giugno.
–Iraq: due bulgari in ostaggio, minacce di morte (8 luglio 2004)
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Wanted: http://www.rewardsforjustice.net/english/wanted_captured/Al_Zarqawi.htm
nota
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Osservazioni
Nella galassia terrorista che si va formando secondo un tipico andamento involutivo e spiralare ( e formando sotto i nostri occhi increduli, ma per quanto tempo ancora ?) non c’è bisogno, inoltre, di ricevere altro che un minimo imput per operare: in quanto le istruzioni basiche si trovano già nell’a-temporalità della lettera profetica. Istruzioni molto semplici, dure e pragmatiche, alla portata di qualsiasi esaltato , in genere il semintellettuale o il più idiota e servile del gruppo dell’orda dei fratelli, tipo: “
“Uccidete gli infedeli ovunque li incontriate. Questa è la ricompensa dei miscredenti.” (Sura 2:191)
«Instillerò il mio terrore nel cuore degli infedeli; colpiteli sul collo e recidete loro la punta delle dita… I miscredenti avranno il castigo del Fuoco! … Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi» (Sura 8:12-17).
«Quando poi saranno trascorsi i mesi sacri ucciderete gli idolatri dovunque li troviate, prendeteli, circondateli, catturateli ovunque in imboscate! Se poi si convertono e compiono la Preghiera e pagano la Decima, lasciateli andare» (Sura 9:5).
«Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finchè non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati. Dicono i giudei: “Esdra è figlio di Allah”; e i cristiani dicono: “Il Messia è figlio di Allah”. Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!» (Sura 9:29-30).
«Quando incontrate gli infedeli, uccideteli con grande spargimento di sangue e stringete forte le catene dei prigionieri» (Sura 47:4).
Poiché è l’Altro – che ho preso come modello – che desidera tutto ciò, mi metto a desiderarlo anch’io, e l’uccisione dell’ “infedele” acquista valore perché è desiderato da un Altro che è il più grande, com’è scritto.
Eccetera. Gli esempi di incitazione alla violenza si trovano anche nella Bibbia e in altri libri “sacri”. Tutti i libri “sacri” provocano una certa ansia, ma le parole vengono contestualizzate, storicizzate, lette con discernimento spirituale e non ripetute alla lettera, in maniera imitativa, puerile ed ossessiva. Inoltre non si pretende che la Bibbia sia la scrittura del comando di Dio, secondo una semplicistica metafisica estroversa e lo schema servile ubbidienza/punizione, tipico dei semplicioni e degli ossessivi – che peraltro possono anche essere molto intelligenti. Gli esempi si potrebbero moltiplicare citando numerosi altri passi degli hadit e della sunna e dei numerosi commentari prodotti in chiave wahabita, fondamentalista e jihadista a partire dalla fine del XIX secolo e l’inizio del XX – commentari diffusisi in maniera capillare specialmente dopo la rivoluzione islamica degli aytollah in Iran e la fine della guerra fredda con il crollo dell’impero comunista con il relativo equilibrio del terrore. Mentre si censuravano “Le mille e una notte” e altri testi della multiforme tradizione islamica, venivano diffuse edizioni del Libro con i commentari dei Fratelli musulmani , dei wahabiti e dei jihadisti, ovvero l’islàm politico che prende in ostaggio i musulmani ed occupa la scena in maniera spettacolare ed esplosiva.
Per più ampie spiegazioni e un’analisi più estesa e puntuale Codice operazionale dei jihadisti, clicca : A Briefing prepared for the Army Science Board
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da una intervista a un terrorista islamico
UCCIDERE PER ALLAH
Qahis Abu Asim, terrorista di Ansar al Islam, racconta le sue scelte e il perché vuole dare la morte a tutti gli infedeli
Chi ha deciso i due attentati?
«Un consiglio di cui facevo parte anch’io, che ho studiato Legge islamica: perché è una decisione di legge. A volte si chiede un parere a qualcuno esterno al gruppo, che sia competente di sharia».
Un mullah?
«Mullah viene da “mala”, cioè “pieno di sapienza”. Chiunque sappia di scienza islamica è un mullah».
Per quali motivi decidete di uccidere?
«È scritto nel Corano: Allah dà il paradiso a chi combatte per lui e in suo nome».
Ci sono molti mezzi per combattere: discutendo, tentando di convincere.
«Sì, è così nella “jihad”. Ma in quel passo sta scritto “keitàl”, da “katèl”, uccidere. Vai e uccidi, è la parola di Allah e non si può cambiare».
E chi decide quando è “jihad” e quando “keitàl”?
«C’è scritto nel Corano che Allah ti fa decidere quando e ti dice chi uccidere. Anche se non hai niente contro di lui e neppure sai chi è. E anche il profeta Maometto è chiaro: se vedi qualcosa di sbagliato, prova prima ad aggiustarlo “con la mano”, se non puoi allora prova con le parole. Tutti i professori di lingua araba sono d’accordo che “con la mano” significa “uccidendo”».
Cristiani, ebrei, buddisti, atei: da come parla sembra che lei ritenga necessaria e inevitabile la guerra contro di loro. È così?
«Sono tutti “kafer”, cioè persone che nascondono la verità, che non seguono la legge di Dio. Ma l’Islam non guarda gli altri popoli tutti allo stesso modo. Con cristiani ed ebrei possiamo anche accordarci in modo duraturo: loro hanno un Libro».
Ah, e se uno non crede?
«Prima lo si invita a entrare nell’Islam. Se non lo fa lo si combatte. Se si può, lo si uccide. Se si fa la pace con lui, non sarà duratura. Ma sono “kafer” anche quei musulmani che magari pregano, ma dentro di sé non credono, e quelli che pensano di credere in Allah ma non ne rispettano le leggi»…E a loro che destino vorrebbe riservare? Se vede per strada un musulmano che beve alcol?
«Non posso far finta di nulla. Devo buttargli via la bottiglia. Se lui si ribella e bestemmia, allora devo ucciderlo. Lo stesso se qualcuno sostiene pubblicamente che un musulmano può bere alcol. Puoi perdonare un’offesa fatta a te, ma nessuno ti ha dato il permesso di tralasciare un’offesa fatta all’Islam».
Se un uomo ha rapporti con una donna senza sposarsi?
«Se la bacia, si deve pulire con la preghiera. Se senza volerlo, per sbaglio, fa l’amore con lei, e nessuno dei due è sposato, devono essere picchiati: così si purificano. Se uno dei due è sposato, allora dev’essere ucciso. E deve essere ucciso anche l’uomo che lascia che sua sorella faccia impunemente l’amore senza essere sposata. E colui che, anche senza praticare sesso, sostenga che è lecito farlo al di fuori del matrimonio».
Lei si è mai sposato?
«No».
Ha mai avuto rapporti con una donna?
«Una volta, ma ero molto giovane e non capivo. Ora, se sono da solo in una stanza con foto di donne, io non le guardo, anche se nessuno mi vede».
Le è mai venuto il dubbio di aver sbagliato tutto?
«No, mai».
Che senso ha una vita dedicata a uccidere?
«Uccidere quei tre peshmerga è stata la cosa migliore che ho fatto nella mia vita. So che è così. Aspetto solo “yom el forqan”, il giorno delle differenza, o del giudizio, come dite voi. Spiega Maometto che la vita di un uomo dura al massimo 70-80 anni: dunque quel giorno è vicino, e allora si vedrà».
( Da un’ intervista di Roberto Di Caro da Suleimania.
Fonte: http://www.espressonline )
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2004-05-18 da : Il Foglio
Dall’Algeria all’Iraq
cosa significa per l’Islam terrorista sgozzare gli infedeli
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” Il terrorismo islamico è passato a un livello più alto di ferocia nei confronti della singola persona”. Stando così le cose, per l’avvio di una giusta soluzione all’infelice problema posto dai terroristi ai musulmani e al cosiddetto mondo libero, non resta – fra l’altro* – che :
disegno di Steph Bergol
Non si tratta di scontro di civiltà, di inciviltà o di religioni. Nel disegno di Bergol si vede uno scarpone che potrebbe essere di un campagnolo francese, belga o della bassa Padania , ma a dare un calcione al terrorista islamico potrebbe anche essere una babuccia musulmana di Tunisi, di Algeri o di Casablanca… E’ il calcione, putroppo talvolta necessario, dei liberi – purché non in wagon-lit e moralmente impigriti – contro i tiranni: il salutifero calcione di coloro ai quali – nell’infelice situazione a cui vorrebbe costringerli il terrorismo islamico e internazionale – sta davvero a cuore la libertà dalla paura, la giustizia, la pace – una piccola pace – contro la Grande e mortifera Pace Barbuta degli islamisti e dei jahidisti, per non dire dell’abietto e aggressivo desiderio dei pacifisti di essere lasciati in pace mentre si consumano le peggiori nefandezze… Come scrive Massimo Teodori ( [RTF] 499 IL GIORNALE 13 aprile 20049) incontrando un’area di sensibilità emergente più riflessiva e responsabile dell’ignavia, degli stereotipi e del sonnambulismo di tanti sinistrati : “… Se fino ad oggi gli occidentali hanno potuto praticare abitudini confortevoli e ovattate perché protetti dal benevolo ombrello americano della dissuasione nucleare, ora con il terrorismo occorre che tutti si sveglino e si mobilitino e non seguitino ad invocare a buon mercato l’intervento miracoloso dell’ONU sotto i cui occhi indifferenti si sono compiuti in questi decenni le maggiori scelleratezze dell’era contemporanea…. Anche se non piace Bush, anche se non si è d’accordo con Rumsfield e Cheney, gli occidentali per difendere la loro società liberale devono combattere la nuova guerra antitotalitaria…( Massimo Teodori, il Giornale 14 aprile 2004, in occasione della presentazione del libro di Berman Terrore e liberalismo, e di quello di Gluckmann Occidente contro Occidente, prefazione di Franco Debenedetti).
TRA L’ALTRO*
“… Il faudrait enseigner le livre de Ali Abderrazak « l’Islam et l’Origine du Pouvoir » pour guérir de cette nostalgie du Califat et de sa vision Jihadiste. Au lieu de l’Unité islamique (umma) , il faudrait insister sur la création de zones de libre échange et de projets de construction de bases communes qui préparerait un marché commun arabe et l’adhésion à une communauté méditerranéenne. Il n’y a rien de plus efficace dans la lutte contre les préoccupations fantasmatiques que de mettre en œuvre les choses réelles qui en sont à l’origine. L’expérience de l’enseignement des lumières inaugurée en Tunisie en 1990 est demeurée isolée. Aujourd’hui, c’est le Maroc qui se prépare à la rejoindre. En effet, le Ministre marocain des Droits de l’Homme Mohamed Oujar déclarait : « le programme national d’éducation aux droits de l’Homme revêt aujourd’hui un caractère stratégique après les attentats terroristes à Casablanca car en nous interrogeant sur ces attentats et en recherchant des réponses adéquates pour les contrecarrer, nous devons être alertés sur l’existence d’idées obscurantistes qui se sont infiltrées dans corps enseignant et les programmes scolaires de notre institution éducative »(Ahdath Maghrabia, 10/06/2003). Si l’élite Saoudienne pouvait se libérer de son engagement au Wahabisme fanatique qui est devenu après le crime de Riyad et ses suites, honni par le peuple, elle pourrait tirer la même leçon que l’élite marocaine après les attentats de Casablanca et alors le glas sonnerait pour l’enseignement obscurantiste Jihadiste dans tout le monde arabe et cela sera un signal fort que l’instinct de vie l’emporte sur l’instinct de mort auprès d’un secteur large et représentatif parmi les élites et les populations de ce monde…”. ( dall’ intervento di Latif Lakhdar – scrittore tunisino censurato dai media arabi come Al Jazira** – al congresso “ La cultura araba tra le sfide del presente e le prospettive del futuro” tenuto al Consiglio Superiore della cultura, il Cairo, 1-3 luglio)
Fonte: http://www.metransparent.com ( in arabo)
شفــــاف الشــــرق الأوســــط |
http://www.metransparent.com/texts/lafif_enseignements.htm ( in francese)
IMPOSER SILENCE A L’EXPRESSION D’UNE OPINION **
REVIENT A VOLER L’HUMANITE ( Latif Lakhdar)
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” La mia vita è importante… la tua vita è importante…la vita è importante…”
” La mia vita è importante… la tua vita è importante…la vita è importante…”
Sgozzare in mondovisione “atei”, “crociati”, “ebrei” e “apostati” come si fa con montoni e pecore al grido di “Allahu Akbar” durante la festa dell’Aid, non è un buon servizio reso all’islàm e all’immagine del multiforme mondo arabo-islamico in pieno marasma paranoico-sacrificale, ubiquitario e diffuso, ma anche capace, volendo, di isolare e combattere i suoi oppressori : i terroristi che hanno preso in ostaggio storia, cultura e civiltà islamica. La peste verde – oltre ad usare gli strumenti elettronici di una modernità assunta “chiavi in mano” e senza comprenderne l’essenza vuota – utilizza oltraggiosamente un vecchio vocabolario religioso per fermare il Tempo e per travestire i processi di secolarizzazione in corso e mire geopolitiche perseguite con metodi fallaci, oltre che per dare sfogo alla propria disperazione e alla barbarie. Le voci illuminate che si levano dal vasto mondo arabo-islamico sono ancora poche, isolate, spesso censurate o perseguitate, e fioche. Ma i musulmani sono ormai posti davanti a questo dilemma: o fissarsi a un islàm scheletrico, politico, missionario, misogino, omofobo, antisemita, totalitario, disperato e nichilista, di guerra civile all’interno e di guerra santa all’esterno, oppure optare per un islàm aggiornato, sensibile e riflessivo, non ostile alla modernità: aperto ai valori universali del rispetto per le diverse forme di vita e che accetta la separazione del credente dal cittadino. La sua evoluzione, il suo onore e la sua salvezza è a questo prezzo (gdm).