BENVENUTI NEL LIMBO DI AL QARADAWI
I Pokémon? “Sono un complotto giudaico-massonico”
“l’islam ritornerà in Europa come conquistatore e vincitore, dopo esserne stato espulso due volte – una volta dal Sud, dall’Andalusìa, e una volta dall’Est…”.
Lo riafferma uno dei più popolari siti islamici internazionali, islamonline.net, che ha pubblicato una fatwa dello shaykh, residente in Qatar, Yusuf al-Qaradawi – il principale ideologo del terrorismo suicida attualmente in visita a Londra.
La fatwa del telepredicatore di Al Jazira è relativa all’interpretazione di un hadith secondo il quale il profeta Muhammad, richiesto quale città sarebbe stata conquistata per prima, Costantinopoli o Roma, avrebbe risposto: “Costantinopoli”. Questo significa – si chiede al-Qaradawi – che anche Roma sarà conquistata? Sì, è la risposta: Tuttavia, al-Qaradawi ha precisato che: “Secondo me la conquista questa volta non avverrà grazie alla spada, ma alla predicazione e all’ideologia”. Spiegandosi alla televisione su al-Jazira, lo stesso predicatore era stato per la verità più ambiguo: “Costantinopoli fu conquistata, e resta la seconda parte della profezia, cioè la conquista di Roma. Questo significa che l’islam tornerà in Europa. L’islam è entrato in Europa due volte, e ne è dovuto uscire… Forse, se Allah lo vuole, la prossima conquista avverrà grazie alla predicazione e all’ideologia. Non è obbligatorio che la conquista avvenga grazie alla spada”. Va notato che al-Qaradawi, benché abbia – nelle parole del settimanale egiziano Al-Ahram Weekly (no. 560, 15-21 novembre 2001, “Brotherhood Faces WTC Fallout”) – almeno “stretti legami” con il movimento fondamentalista dei Fratelli Musulmani, non è un personaggio marginale: è considerato uno dei più autorevoli predicatori nell’intero mondo musulmano sunnita, e ha anche partecipato a iniziative di dialogo inter-religioso con la Chiesa cattolica.
Fonte : http://www.cesnur.org/2002/laden_dec.htm
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Lo sceicco Yousef Al-Qaradhawi, che attualmente sta visitando il Regno Unito, è uno dei giuristi più rinomati dell’islam sunnita ed è fra le guide più autorevoli del movimento dei Fratelli musulmani e di altre organizzazioni islamiste attraverso il mondo. E’ il consigliere religioso e finanziario di più di 20 compagnie finanziarie che operano secondo i principi finanziari islamici. Fu lui che ebbe l’idea di creare il canale via cavo Al Jazira e fu lui il leader e consigliere religioso di questa rete.
Al Qaradhawi è anche consigliere politico-religioso del Principe del Qatar e ospite di spicco alle conferenze sulla democrazia, Shura islamica [Concilio consultivo] e dialogo interrreligioso. E’ fra quelli che sostengono che la Shura vuole consigliare chi governa ma non lo obbliga. Al Qaradhawi, in leggero contrasto con l’ideologia di al Qaeda in merito al concetto di jihad da applicare all’Europa, ha dichiarato più volte di essere contrario al terrorismo jihadista ed è diventato un rappresentante dell’islam cosiddetto “moderato” e uno dei campioni della ‘democrazia islamica’ .(…)
Al Qaradwi, campione di democrazia
L’ideologia del telepredicatore e poligrafo al Qaradwi risale alla genealogia tradizionale del radicalismo islamico, che parte da Jamal ad-Din al-Afghani, per arrivare poi al fondatore dei Fratelli Musulmani, Hasan al-Banna, e all’ideologo radicale per eccellenza, Sayyid Qutb. A differenza di al Qaeda , l’ epigono dei fondamentalisti Yusuf al-Qaradawi non si riconnette in modo diretto a un ipotetico islam delle origini, interpretato essenzialmente secondo la “ortoprassia” wahhabita, ovvero l’islam praticato, almeno teoricamente, in Arabia Saudita. In sintesi, per al-Qaradawi la lotta contro gli infedeli non è necessariamente armata. In accordo con l’interpretazione radicale di Qutb, anche per Qaradawi il jihad è un mezzo per raggiungere un fine, quello di reislamizzare il limbo ondeggiante della modernità.
Per al Qaradawi la lotta armata non è attualmente il dovere imprescindibile di ogni (vero) musulmano che si trovi in Europa. Al contrario, nell’elaborazione, per esempio, del Gruppo Islamico Armato algerino e di al Qaeda il jihad è un’azione da condursi sempre e ovunque fino al giorno del giudizio a causa della presenza, ineliminabile nel mondo, della società non islamica o, ancora peggio, della società falsamente islamica degli “ipocriti”. Finché l’intero mondo non sia corrispondente a una certa interpretazione dei dettami coranici, il proseguimento della lotta armata sarebbe un dovere islamico infinito, a meno di non suicidarsi facendo quanti più morti è possibile fra gli “infedeli” e i “pseudo-musulmani”.
Lo sceicco al Qaradawi, pur legittimando l’uso di martiri-killer, ha più volte dichiarato, “a nome di tutti gli ulema”, di rifiutare il terrorismo oltranzista del G.I.A. e di al Qaeda.basato su una loro interpretazione, che egli dice di non avallare, del jihad. Viene pertanto considerato come un “moderato” e invitato a partecipare a iniziative e dibattitti dove viene accolto come una superstar.
Dal momento che, bontà sua, dall’alto della sua scienza e acume giuridico lo sceicco dichiara di non volerci uccidere e, a certe condizioni, tollerare islamicamente, numerosi intellettuali sinistrati e sindaci d’Eurabia fanno a gara nel riverirlo e invitarlo ai dibattitti, nonostante i problemi creati dal lugubre personaggio definito al massimo, per tranquillità, “il controverso sceicco del Qatar”. E’ un po’ quel che avviene in Italia con l’U.C.O.I..I. e altre organizzazioni comunitaristiche legate ai Fratelli musulmani e alla loro ideologia totalitaria : il nazi-teo-scientismo islamico.
In pratica al Qaradwi è in accordo con l’idea tradizionale della divisione del mondo non in due parti ( Casa dell’Islam/Casa della Guerra ) bensì in tre parti, con l’aggiunta della Casa della Tregua. E’ qui che è possibile diffondere l’islam, ovvero la sua versione politica e nazi-teo-scientista dell’islam, tramite le tante possibilità offerte da una società aperta, democratica, liberale e fin troppo disponibile a tollerare anche gli intolleranti organizzati e ben finanziati.
In altre parole, al Qaradawi predica la tolleranza islamica. Per noi tolleranza significa rispetto dell’altro e delle sue idee. Per i musulmani rappresentati da Qaradwi, invece, la tolleranza consiste in questo: io sono nella verità definitiva e ultima e tu sei nell’errore, io non sono terrorista ma tollerante quindi non ti uccido ( a meno che tu non sia una donna ebrea israeliana militarizzata per definizione), però non posso permettere all’errore di diffondersi… quindi, fra l’altro, chiedo per cominciare la pena capitale per i gay e affermo che noi musulmani tolleranti vogliamo la vera democrazia, ovvero non il governo del popolo bensì quello di Allah.
Il potere della lettera divina si articolerebbe così a un potere politico totalitario, rappresentato dalla Shura islamica ( un concilio consultivo di preti-giuristi ) e dal suo braccio poliziesco “divinamente” impegnato a sovraintendere a tutti quegli aspetti che noi erranti chiamiamo “vita quotidiana”.
Al Qaradawi vuole mettere a regime l’Europa, tramite un’azione di pulizia e di polizia islamica. Mentre il braccio armato islamista opera dall’alto cercando di rovesciare gli Stati, lui – come gli altri pietisti – opera dal basso e si occupa soltanto dell’aspetto culturale, mediatico e sociale del progetto di re-islamizzazione dell’universo mondo. Si tratta, in pratica, di rimettere piano piano il velo alle donne, di far fuori gay, ebrei ed altre “entità perverse” e di ripulire la città da ogni elemento impuro o “ingrato” agli occhi della Legge di Allah.
La ripulitura avverrebbe tramite opportune azioni – non-terroriste – d’incremento delle virtù e respressione del vizio non-islamico. La crudeltà di un simile regime sarebbe il risultato dell’applicazione pratica dell’idea di al Qaradawi e dei Fratelli musulmani che oggi in Europa occupano la scena, i dibattiti, le televisioni e le moschee come delle superstar ascoltate e riverite. Agli amici e agli ospiti occorre dire la verità, ma poiché malgrado gli accomodamenti di superficie in fondo li si disprezza, nessuno osa dire loro la verità. E questo li conferma nella loro credenza che gli occidentali siano degli ipocriti e dei morbidoni.
A questo trombone dei Fratelli Musulmani bisognerebbe invece chiedere perché non si trasforma lui stesso in uomo-bomba invece delle donne, dei bambini e dei giovani soggettivamente più predisposti, in genere il più deficiente del gruppo dei fratelli. Occorrerebbe inoltre che qualcuno gli facesse notare che sceicco o non sceicco è sempre perlomeno da scostumati andare a dettar legge a casa d’altri…
Il trombone dell’islam politico agita il dito in su e in giù davanti a interlocutori che fanno finta di non accorgersene, mentre ascoltano riverenti la giustificazione della shahada, la proposta “spirituale” della pena capitale per i gay, il sinistro delirio paranoico-sacrificale a proposito del complotto giudaico-massonico dei Pokémon ( un complotto organizzato a danno dell’islam dall “entità sionista” ) e tutte le altre stronzate che quello dice tra i flash dei fotografii.
Pare che durante lo show che al Qaradawi ha fatto in Inghilterra nessuno abbia cercato di farlo ragionare, oppure se non proprio rinchiuso provveduto a rispedire nel Qatar con regolare foglio di via . Ritenere quel sinistro trombone un leader “spirituale” è un sintomo dello smarrimento degli Europei in genere, che fanno finta di non sentire.
Pieno appoggio ai martiri-killer e pena capitale per i gay
(ANSA) – LONDRA, 11 LUG – Yusuf al-Qaradawi, il controverso predicatore musulmano in visita in Gran Bretagna, ha evitato oggi le polemiche che da giorni accompagnano il suo soggiorno preferendo parlare di ” pieta’ ” e ”fratellanza” durante una conferenza sull’istruzione dei musulmani nell’occidente tenuta in serata a Londra. Criticato nei giorni scorsi per aver definito ”martiri” i terroristi kamikaze, al-Qaradawi ha parlato di fronte a una platea di oltre 3.000 persone al Wembley Conference Centre nel corso della conferenza dal titolo ‘Our children, our future’ sponsorizzata anche dalla Polizia Metropolitana. Come ieri, quando e’ intervenuto alla Muslim Association of Great Britain, il predicatore ha evitato le polemiche ed ha preferito parlare dell’importanza di appartenere alla comunita’ musulmana. Il suo discorso, ha spiegato l’organizzatore della conferenza, Hasan Mueenuddin, e’ stato improntato sulla ” pieta’, sulla fratellanza e sulla creazione di una societa’ inclusiva, cioe’ dove la gente puo’ vivere insieme in armonia”. Poco dopo il suo arrivo lunedi’ scorso, il leader religioso aveva rilasciato alla Bbc2 un’intervista nella quale ha sostenuto che l’Islam giustifica gli attentati kamikaze, definiti come ”martirio nel nome di Dio”.
Secondo il predicatore, infatti, “ Allah ‘ha dato ai deboli quello che i forti non possiedono, ovvero la capacita’ di trasformare i loro corpi in bombe come fanno i palestinesi”. Al Qaradawi, dal 1999 messo al bando dagli Usa, e’ noto anche per le sue dichiarazioni antisemite e omofobiche. Fra queste ultime spicca il suo appoggio alla pena capitale per i gay, per ” ripulire la societa’ islamica da elementi perversi’‘. (ANSA).
Martiri-killer in nome di Allah
“Le operazioni di martirio adottate dalle fazioni Palestinesi per resistere all’occupazione Sionista non sono in alcun caso incluse nell’ ambito del terrorismo proibito, anche se le vittime includono alcuni civili” ( Al Qaradawi , sottraendolo alla denominazione di terrorismo, non solo giustifica l’uso delle bombe-umane, ma lo rende autorevolmente lecito, ovvero halal. Imprimendo a tale nefandezza un marchio religioso islamico in pratica Al Qaradwi è l’uomo che autorizza la prassi della shahada e vi sovraintende in tutto il mondo: dalla Cecenia a Israele, passando per le stragi in Irak, a Bali, Casablanca, Istanbul, Madrid e le altre stragi ad opera dei martiri-killer che si preparano anche in Europa).
Sceicco al Qaradwi, l’esponente più influente dei Fratelli Musulmani nel mondo, è stato ospite di Newsnight, il quotidiano di approfondimento dei fatti del giorno che va in onda su BBC 2 . Tutti i mass media hanno dato grandissimo risalto al soggiorno di Qaradawi in Gran Bretagna, ove fra l’altro è stato l’ospite d’onore ad una conferenza della neonata associazione mondiale Pro-Hijab,unitamente a Tariq Ramadan ed al sindaco comunista di Londra Livingstone). Altre personalità che avevano aderito all’iniziativa hanno preferito stare a casa quando hanno capito con chi avevano a che fare. Molti lo volevano espellere deportandolo con le cattive fuori dal Regno Unito per le sue idee su vari argomenti, non ultimo la condanna a morte degli omosessuali nello Stato Islamico. Di queste polemiche c’è ampia traccia in rete.
gaynews.it :
… Yusuf al Qaradawi, imam londinese, potrebbe essere incriminato dalla magistratura
britannica per le dichiarazioni antisemite attribuitegli:
CONTINUANO POLEMICHE A LONDRA PER VISITA SCEICCO QARADAWI
… fra polemiche e contestazioni – la visita a Londra di una delle figure piu’ controverse
del mondo islamico moderno, lo sceicco egiziano Yusef Al-Qaradawi
Servizi Speciali – No. 542, Luglio 24, 2003
Al-Qaradawi Parla in favore delle Operazioni Suicide ad una Conferenza Islamica in Svezia
Venerdì 6 giugno 2003. Sheik Yusuf al Qaradawi battezza la Fatwa delle Kamikaze di Dimitri Buffa. ( Già l’anno scorso in Svezia, quindi è recidivo. Allora , dicendo di essere democratico e un po’ femminista, propenso all’emancipazione della donna, legittimò l’impiego di donne-bombe, ovvero la shaida, in contrasto con sceicco Yassin, meno democratico e liberale di sceicco al Qaradwi ).
- Servizi speciali – No. 740
- Critica alla dottrina della ‘democrazia islamica’ dello sceicco Al Qaradhawi
URL: http://www.memri.org/bin/italian/articles.cgi?Page=archives&Area=sd&ID=SP74004 – 07 Luglio 2004
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IL DEGRADO DELL’EUROPA
Lo sceicco Yussef-al Qaradawi, capo spirituale dei fratelli musulmani, spiegava nel 1977 che la legge coranica tende a classificare ebrei e cristiani in tre categorie. Anzitutto i «dimmi», i non musulmani protetti, viventi nei Paesi islamici che formano la «dimora della pace»; poi gli «harbi», i non musulmani dei Paesi nemici, raggruppati nella «dimora della guerra»; infine i non musulmani dei Paesi della miscredenza passiva o della «tregua provvisoria». America e Israele appartengono palesemente alla «dimora della guerra». Ma c’è, come abbiamo visto, una terza dimensione ambigua, la «dimora della tregua provvisoria», ossia della pace provvisoria, ed è in questo limbo ondeggiante che gli strateghi dell’erratico neoimperialismo e geoterrorismo islamico collocano oggi la Spagna e l’Occidente europeo nel suo insieme.
Nell’ambito di questo vasto progetto, che Samuel Huntington ha chiamato «Rinascita islamica», l’11 marzo è un sanguinario atto di pressione tattica sull’Europa che si distingue dalla dichiarazione di guerra totale scagliata l’11 settembre contro gli Stati Uniti. I dottori coranici e i seguaci di Osama conoscono benissimo le debolezze, le paure e i complessi d’espiazione degli europei nei confronti del risentito e risorgente universo maomettano. Il bastone della rappresaglia, combinato con la carota dell’armistizio a termine, di cui la Spagna sta sperimentando l’umiliante efficacia, dovrebbe infine sfociare nella separazione europea dall’America e in una sorta di sovranità limitata dell’Europa a petto dell’Islam avanzante. Negli intenti delle moderne élite islamiste l’offensiva terroristica dovrebbe ingabbiare il continente cristiano nella trappola geopolitica della «tregua» combinandola con la dimensione, insieme neutrale e servile, della «dimmitudine»: dimensione raccomandata via Internet o, semplicemente, imposta a intermittenti colpi di tritolo. Gli europei, volenti o nolenti, consapevoli o meno, dovranno collaborare alla propria metamorfosi in «dimmi» o «utili idioti» della causa islamica. Il progetto della finlandizzazione che non riuscì al comunismo sovietico, dovrebbe essere portato a termine dall’Islam. Lo disse già Khomeini prima di morire a Gorbaciov.
Il processo del nostro degrado continentale è iniziato a Madrid. Non lo fermerà ma, semmai, lo accentuerà il ritiro delle truppe europee dall’Iraq. Meno che mai lo fermeranno le unilaterali proteste di piazza contro una guerra che è stata ed è anzitutto islamica e, solo in seconda battuta difensiva, americana. Il futuro dipenderà molto dalla via che, tra idoli pacifisti e ragioni di pace, imboccheranno definitivamente e chiaramente i riformisti della sinistra europea. Verrà il momento in cui dovranno decidersi tra Zapatero e Blair e anche, se sarà eletto, John Kerry, il neoliberal che vuole internazionalizzare la forma lasciando intatta la sostanza della presenza americana in Iraq.( Enzo Bettiza, da La Stampa del 2004-03-20 ).
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Ecco la traduzione di una parte delle interviste di Qaradawi, una più ampia nel Qatar un mese fa e l’altra estemporanea al suo arrivo a Londra accolto come un trionfatore dal sindaco Livingstone, non prima di aver sottolineato che la Gran Bretagna è l’eldorado degli integralisti islamici per non parlare di radicali islamici accolti con tanto di asilo politico e sussidi. Lo stesso “moderato” Qaradawi è stato in Gran Bretagna ed in Irlanda varie volte. Il famoso European Council of Fatwa che Qaradawi presiede ha sede a Dublino; questo organismo, con i pareri espressi da emeriti giuristi islamici, pretende di delineare le linee di comportamento dei musulmani che vivono in Europa. Così il Qaradawi giudica legittime le azioni suicide:
“Non è suicidio, ma è martirio nel nome di Dio, i teologi ed i giureconsulti islamici hanno dibattuto questa questione. Riferendosi ad essa come ad una forma di Jihad, mettendo in pericolo la vita del mujaideen. E’ permesso mettere a rischio la propria vita, opporsi al nemico ed essere ucciso”. Riguardo le donne, i vecchi ed i bambini che muoiono nelle operazioni di martirio in nome di Dio, Qaradawi si limita alle donne:
“Le donne israeliane non sono come le donne nelle nostre società perchè le donne israeliane sono militarizzate. Secondariamente, io considero questo tipo di operazione di martirio una indicazione della giustizia di Allah onnipotente.Allah è giusto. Attraverso la sua infinita saggezza ha dato al debole ciò che il forte non possiede, ed è l’abiltà di trasformare i propri corpi in bombe come fanno i palestinesi“
Da ultimo Qaradawi ha anche rilevato che sia Hamas che la Jihad islamica sono andati da lui e da altri illustri sapienti per essere sicuri della liceità delle azioni di martirio in nome di Dio. Tutto quanto riportato lo potete trovare, con l’audio ed il video dell’intervista a Qaradawi, al sito del programma della BBC
Grazie a Martino
Fonte :
http://news.bbc.co.uk/1/hi/programmes/newsnight/3875119.stm
Sheikh Yusef al-Qaradawi
explained why he believes Islam justifies suicide bombings.
Fonte: http://news.bbc.co.uk/1/hi/programmes/newsnight/3875119.stm
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I Pokémon? “Sono un complotto giudaico-massonico”
Fonte: http://www.cesnur.org/2004/mi_pokemon.htm
“ Fratelli Musulmani ( Muslim Brotherhood )* sono un movimento che conta decine di migliaia di adepti. Per esempio, i principali dirigenti della più grande e rappresentativa organizzazione islamica italiana, l’Unione delle Comunità ed Organizzazione Islamiche d’Italia (UCOII), fanno riferimento ai Fratelli Musulmani. Gli ascoltatori delle prediche televisive di Yusuf al-Qaradawi sono milioni, e si tratta di una delle voci più autorevoli del mondo islamico contemporaneo in assoluto. Che veda nei Pokémon propaganda darwinista, e che non gli piaccia il relativo gioco di carte, potrebbe anche fare sorridere. Che si immagini così facilmente complotti giudeo-massonici evoca invece scenari assai più sinistri” ( Massimo Introvigne, CESNUR )
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I Fratelli Musulmani più eminenti includono Sayyed Qutb, Hasan al-Banna e Yusuf al-Qaradawi.
fonte : http://en.wikipedia.org/wiki/Muslim_Brotherhood
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Ecco qua un po’ di sermoni di altri “fratelli” trasmessi dalle televisioni nei Paesi arabi:
Il capo spirituale della Brigata Abu Hafis al Masri, autrice del massacro di Madrid, ha detto che “Il conto con i Crociati spagnoli che secoli addietro hanno buttato a mare i Mori è ancora aperto”.
Lo sceicco Yusuf Qaradawi: L’Islam tornerà ancora una volta in Europa come conquistatore e vincitore. L’espansione dell’Islam da Est a Ovest coinciderà con la conquista di Roma
Lo Sceicco Jamal Shaker dalla moschea principale di Amman, in Giordania: “O Dio, distruggi gli Ebrei e i Crociati nemici dell’Islam e umiliali”
Lo Sceicco Yusuf al Qaradwi, Qatar:”O Dio supporta i fratelli musulmani e guidali alla vittoria contro gli usurpatori, gli arroganti, gli ebrei e i Crociati”
Lo sceicco Salih Bin Muhammad al Talib, Arabia Saudita:” è tempo che Ebrei e Cristiani si convertano all’Islam. Dio non accetterà altre religioni e gli infedeli saranno condannati. La nazione islamica è forte e vincerà“
Siria, dottor Abdallah Rabib:”O Allah, regola i conti con i criminali sionisti, distruggi loro e i loro alleati, annienta le loro economie, scatena sugli infedeli la tua vendetta“.
Fonte: http://www.rolliblog.net/archives/001799.html
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* “…dopo la morte di Sayyed Qutb la maggioranza dei Fratelli Musulmani si schiera decisamente – secondo Guolo – sulle posizioni che egli chiama neotradizionaliste, e denuncia le posizioni più estremiste soprattutto attraverso la pubblicazione di una serie di critiche ad aspetti del pensiero di Maududi. In questa chiave, alcuni dirigenti dei Fratelli Musulmani stabiliscono alleanze con gruppi conservatori, prendono le distanze dal radicalismo e condannano (senza che in diversi casi ci siano ragioni per dubitare della loro sincerità) il terrorismo.
Ma il mondo dei Fratelli Musulmani ( Muslim Brotherhood )* non è privo di sfumature e contrasti al suo interno. Don Augusto Tino Negri ricorda che, anche in tempi recenti, militanti dei Fratelli Musulmani «sono gli autori di vari attentati terroristici». In Sudan, l’influente leader dei Fratelli Musulmani Hassan al-Turabi, l’architetto della rivoluzione islamica sudanese, ha accolto bin Laden nel paese nel 1992 e, in genere, è certamente esponente della corrente radicale. Peraltro, all’interno dei Fratelli Musulmani sudanesi, Turabi (arrestato nel 2001 con diversi seguaci, dopo essere stato a lungo l’«uomo forte» del regime) è stato accusato di «revisionismo» da Sadukabd el-Mayid, il quale rappresenta un’ala dei Fratelli che chiede un’applicazione ancora più stretta della shari’a in Sudan.
Tutto questo non fa venire meno l’utilità della distinzione fra neotradizionalisti e radicali, ma mostra come la sua applicazione – così nei paesi islamici come nelle terre di emigrazione – non sia sempre, caso per caso, facile e immediata. A proposito dei Fratelli Musulmani, essi sono passati attraverso quelle che Bourgat chiama una «diversificazione interna» e una «autonomizzazione dottrinale parziale», così che oggi il loro movimento non può che essere esaminato paese per paese. Se in Giordania, dove dal 1991 i Fratelli partecipano al governo, «la loro rivendicazione “islamista” – come nota Edgard Weber – è naturalmente moderata dal pragmatismo e dall’elasticità che la responsabilità di governo e la partecipazione al potere esigono», in altri paesi le cose non stanno affatto così.
Quanto alla corrente radicale, che sostiene l’islamizzazione «dall’alto», da un certo punto di vista si potrebbe ritenere che il suo trionfo sia stato rappresentato dal successo nel 1979 della rivoluzione islamica in Iran guidata dall’ayatollah Ruhollah Khomeini (1901-1989).
In realtà, tuttavia, la corrente radicale non considera unanimemente l’Iran khomeinista un modello, sia per i suoi relativi insuccessi in politica interna ed estera, sia per il fatto che molti radicali, sunniti, sono tradizionalmente sospettosi nei confronti dell’islam sciita, di cui la Repubblica Islamica dell’Iran rappresenta oggi non solo un’espressione, ma una guida internazionale. Peraltro, nel mondo del fondamentalismo islamico, le divergenze teologiche e ideologiche s’incontrano spesso con problemi politici squisitamente nazionali e regionali, determinando rotture fra gruppi che sembrerebbero dottrinalmente affini e, nello stesso tempo, strane alleanze che pure potrebbero apparire concettualmente impossibili “. ( Sandro Magister “Corano, bombe e videotape” ).
fonte: WWW.CHIESA
Muslim Brotherhood Movement Page (Hizb Al-Ikhwan Al-Muslimoon)
Homepage. History *
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Link: http://www.ummah.org.uk/ikhwan
– Egitto: il ruolo dei Fratelli Musulmani nella crisi politica
Equilibri.net – Egitto
… A gennaio è morto l’84enne leader dei Fratelli Muslamni Maamoun al–Hodeibi
e il suo posto è stato preso da Mohammed Mehdi Akef (76 anni). …
www.equilibri.net/oriente/egitto504.htm – ( 10.02.2004 )
– Future scenarios for the Muslim Brotherhood; following its appointment of a new leader ( articolo del Dr. Amr el-Choubaki ) LINK :
http://www.ahram.org.eg/acpss/eng/ahram/2004/5/12/EGYP9.HTM
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– Yusuf al-Qaradawi
– Tariq Ramadan
– organizzazioni terroriste ( inglese)
– terrorismo islamico e transnazionale ( inglese)
Link : http://en.wikipedia.org/wiki/Muslim_Brotherhood
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– “Per cancellare il nostro ritardo, dobbiamo produrre una bomba nucleare, come ha fatto il Pakistan e come forse sta facendo l’Iran. Siamo cinti d’assedio sì che continueremo a essere deboli”. Al Qaradhawi fece questa dichiarazione durante il programma settimanale Shari’a e vita alla televisione al Jazira del 20 giugno 2004 . Non è stata la prima volta che ha fatto cenno all’armamento nucleare musulmano. Si veda MEMRI Inquiry & Analysis N. 120 (in inglese), 22 gennaio 2003, “L’Egitto riconsidera il suo programma nucleare, III parte: la lobby nucleare”