NON LO ACCETTIAMO
Theo van Gogh giace morto in una strada di Amsterdam
ASSASSINATO IL CINEASTA E GIORNALISTA OLANDESE THEO VAN GOGH, AUTORE DI OPERE SGRADITE AI MILITANTI ISLAMICI IN EUROPA
Il regista olandese Theo vanGogh , 47 anni, freddato ieri mattina ad Amsterdam nei pressi di East Park, aveva ricevuto minacce di morte subito dopo l’uscita all’inizio dell’anno del suo film “Submission”, un film sulla realtà femminile musulmana. Il cortometraggio di 10 minuti che trattava del problema della violenza contro le donne musulmane, anche quelle che vivono in Europa, aveva sollevato polemiche con la comunità islamica.
L’uomo con doppia nazionalita’ marocchina e olandese che ieri e’ stato arrestato per l’omicidio del regista era in contatto con gli estremisti islamici dei Paesi Bassi. Sebbene il giovane 26enne, apparentemente ben integrato nella società olandese, non appartenesse al gruppo dei 150 estremisti islamici tenuti sotto la costante sorveglianza dei servizi di sicurezza, aveva contatti con membri di questo gruppo. Lo scrivono i ministri olandesi dell’Interno, Johan Remkes, e della Giustizia, Piet Hein, in una nota congiunta indirizzata al parlamento dell’Aia.
L’omicidio in pieno giorno del regista mentre andava in bicicletta ha suscitato grande emozione in Olanda dove diverse migliaia di persone si sono radunate nel centro della città di Amsterdam ( oggi divenuta, come per improvvisa amnesia, Islamsterdam) munite di tamburi, pentole, fischietti ed altri strumenti sonori, dichiaratamente per farsi sentire da chi minimizza la gravità della situazione creata dai ricorrenti e sempre più gravi episodi di intolleranza politico-religiosa di matrice islamica .“Non vogliamo silenzio, vogliamo rumore – ha detto al raduno il sindaco, Job Cohen – questo genere di cose non possono accadere ad Amsterdam una città che ha sempre fatto onore alla libertà di espressione”. Le Ferrovie olandesi hanno reso noto che i treni in circolazione ad Amsterdam hanno fischiato per dimostrare la solidarietà del personale ed era previsto che anche le chiese suonassero le loro campane.
( Il video della cupa protesta popolare per l’assassinio di Theo Van Gogh sul sito del Telegraaf.nl )
I maggiori quotidiani oggi pubblicano la notizia con grande risalto in prima pagina. Il ‘De Telegraaf’ titola ‘‘Massacrato” con la foto di van Gogh pugnalato al petto. ”Non lo accettiamo’‘ e’ il titolo scelto da ‘Algemeen Dagblad’, interprete della volonta’ popolare che chiede maggior protezione per la liberta’ di esprimere le proprie idee, in Europa…
“SOTTOMISSIONE”
Con il suo cortometraggio “Submission” il discendente del pittore Vincent Van Gogh aveva attirato su di sé l’odio dei fondamentalisti e nazi-teo-scientisti islamici, anche di quelli preposti a tagliare la gola ai “cani infedeli”, agli “apostati” e a tutti quelli che li fanno arrabbiare esprimendo la minima critica alla loro concezione misogina, militonta, per niente rilassata o spirituale, ma anzi paranoica dell’islam. Il corto mostrava una donna coperta da un velo trasparente che lasciava intravedere parti del corpo su cui erano scritti testi in lingua araba che descrivono le punizioni fisiche consentite dal Corano e dalla sciaria per le donne disobbedienti. Lo riportano alcuni siti internet cinematografici.
– Un video in olandese con alcune immagini del cortometraggio Submission
– Submission, il film di Theo van Gogh è qui
Autore della sceneggiatura di “Submission” è la deputata Ayaan Hirsi Ali – una rifugiata somala di 46 anni, cittadina e politica olandese cresciuta secondo i principi dell’Islam, ma anche critica sul ruolo della donna nella cultura musulmana, dopo averne subito di cotte e di crude. La Hirsi Ali vive protetta dalla polizia e guardie del corpo, dopo aver ricevuto numerose minacce di morte.
Il primo ministro olandese Jan Peter Balkenende e altri politici dell’Aia hanno espresso preoccupazione per il brutale omicidio. Boris Dietrich, leader dei Democratici olandesi (Demokaraten 66), ha paragonato l’uccisione di van Gogh all’assassinio di Pym Fortuyn ( il sociologo e politico olandese gay, critico del multiculturalismo, ucciso da un animalista il 6 maggio del 2002 ). “Entrambi erano difensori della libertà di espressione, non si stancavano mai di denunciare il proliferare del radicalismo islamico e la polarizzazione della società olandese“, ha detto Dietrich.
Theo van Gogh, definito dalla Cnn il “difensore delle donne islamiche”, era nato nel 1957 all’Aia. Arrivò al successo nel 1996 con il film “Blind date”; in agosto il suo film “Submission”, realizzato con la deputata Ayaan Hirsi Ali e trasmesso dalla tv olandese provocò diverse minacce di morte a entrambi. Anche la serie tv Najib & Julia una soap opera del 2002 – ha suscitato polemiche nella comunità islamica olandese (lui è marocchino e lei olandese).
IN RETE :
Il testo della rivendicazione jahidista dell’assassinio di Theo van Gogh in forma di lettera aperta indirizzata al deputato Hirsi Ali, pubblicata dal Volkskrant
Fonte: http://www.volkskrant.nl/binnenland/1099635454264.html
E come disse un grande Profeta:
‘E io so per certo che tu, Faraone, perirai’.
Così noi vogliamo usare simili parole e farci precedere da queste, cosicché i cieli e le stelle raccoglieranno la notizia e la diffonderanno come un’onda di marea in ogni angolo dell’universo.
‘Io so per certo che tu, America, perirai’.
‘Io so per certo che tu, Europa, perirai’.
‘Io so per certo che tu, Olanda, perirai’.
Fonte: http://xoomer.virgilio.it/gdekker/giampaolo/archivi/2004/11/index1104.html#05.1915
Grazie al Griso
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“…Come ha detto ieri Jozias van Aartsen, capogruppo del partito VVD alla Camera: “La lettera è pura follia, alla quale non rispondo. Ma bisogna prendere sul serio la gente che ci sta dietro”. Come i sei compagni di Mohamed Benyahia , arrestati come possibili complici e da ieri formalmente accusati di “appartenenza a una società criminale con finalità terroristiche aventi per scopo l’uccisione di Theo van Gogh, Ayaan Hirshi Ali e/o altri”. Il ministro della Giustizia, Piet Hein Donner, ieri ha dichiarato inoltre che la rete di potenziali terroristi islamici in Olanda è “molto più ampia di quanto fino a ora si è creduto”.
Lo stesso presidente della moschea Al Ourna di Amsterdam, Mohammed Adardour, ha avvertito che molti giovani marocchini assistono a conferenze per pochi intimi dov’è glorificato il martirio. Ma parole simili si sentono pure in alcune moschee come la El Tawheed, frequentata pure da Mohammed B. Qui l’imam Mahmoud el Sharshaby nelle sue prediche sostiene che gli ebrei dominano i media e l’industria delle armi e che con i cristiani vogliono distruggere l’islam, mentre sono distribuiti dépliant in cui cristiani, ebrei e non credenti sono chiamati: “Legna da ardere nell’inferno”. In una casa di culto musulmano a Rotterdam, l’imam ha detto che “chi dipinge i versi del corano su una donna nuda merita di essere ammazzato come un porco”. Ora l’Olanda si interroga su come reagire a ciò che si rivela sempre di più una minaccia reale.” (06/11/2004)
Da secchione a jihadista autodidatta che inzuppa le parole nel sangue…
da: Il Foglio – 6 nov 2004
La lettera esprime, ancora una volta, una “follia” diffusa negli ambienti dell’estremismo islamico, ovvero la teoria fondamentale del nazi-teoscientismo islamico, secondo cui l’islam è in pericolo per colpa di una congiura giudeo-cristiana, e che occorre dare l’ultima parola non all’uomo ma al Dio islamico della Legge fissa e immutabile. Procedendo lungo l’asse paranoico-sacrificale, la Legge astratta finisce con il confondersi con la morte, nel disperato sforzo jahidista di re-islamizzare la modernità facendo passare quelle persone vive e concrete designate come “infedeli” e “musulmani apostati” per l’Origine allucinata, tramite sgozzamento rituale nel nome del Dio oscuro.
Altri Articoli
– Theo van Gogh, un omicidio multiculturale (e rituale)
“ “Non lo fare, pietà”. Poi la scarica di colpi, infine la lama taglia la gola del regista “come una pagnotta”- Il Foglio
Link
– Dhimmi Watch: Director of ‘insulting’ Islamic film gets protection –
– Theo van Gogh : Den Onde Imam fra Amsterdam og omegn
… Er under konstant politibevogtning. Theo van Gogh er i familie med den berømte
hollandske maler Vincent. hjemmeside. … Frafalden Muslim og advarer mod Islam. …
www.balder.org/articles/ Theo-van-Gogh-Den-Vrede-Imam-fra-Amsterdam.php – 21k
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FOK!frontpage / Reviews / Over de hypocrisie van de Islam /
… Een door moslims ondertekende petitie om Theo Van Gogh het zwijgen op te leggen … Kritiek
op de islam zou niet moeten mogen, niet moeten kunnen, en waar het maar … -
Dhimmis and Dhimmitude
Status of the people of the book under islamic rule.
www.dhimmi.org/ – 1k – 1 nov 2004 -
Aggiornamento 8 Novembre 2004
L’OLANDA ADDOLORATA E STRESSATA
Alcuni musulmani prendono le distanze dall’uccisione del regista olandese, altri se ne rallegrano:“ AHAHAHAHAHAHAHAH
Theo van Gogh Murdered, Alhamdulillah”
( Theo Van Gogh è stato ucciso, grazie ad Allah!)
Fonte: Islamic Forum
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Gli olandesi si ribellano
La barbara uccisione del regista Theo Van Gogh da parte di un membro di una cellula islamica, il giovane jihadista Mohamed Benyahia di origine marocchina avvenuta martedì in una strada di Amsterdam ha provocato un brusco risveglio dal dolce e bellissimo sogno del multiculturalismo. La dittatura del politicamente corretto a tutti i costi , le continue minacce e l’oppressione islamica a cui sono sottoposti gli olandesi ha purtroppo anche sollevato il coperchio della violenta reazione anti islamica in Olanda. Tra venerdì e domenica notte vari tentativi di incendio di moschee, poi nellla notte tra domenca e lunedì l’ultimo episodio in ordine di tempo: un’esplosione avvenuta in una scuola islamica di Eindhoven, senza fare vittime.
Per gli estremisti islamici siamo tutti scimmie e maiali da sgozzare: è questo il messaggio del terrorismo maligno, il cosìddetto jihad ambiguitario e diffuso anche in Europa. Dietro il linguaggio religioso dello sforzo sulla via di Allah e la pratica delle più crudeli esazioni, si nascondono le nuove ambizioni dell’islam politico in generale. Molti musulmani europei continuano a tacere, una frangia organizzata e attiva si rallegra delle umiliazioni inflitte ai kafir, mentre una minoranza cosiddetta moderata cerca di prendere le distanze da quelli che restano comunque “fratelli che sbagliano”, cercando tra molte ambiguità i modi della concordia civile e dell’aiuto reciproco.
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IN RETE