I FANTASMI DELLO TSUNAMI
In una situazione di minaccia ubiquitaria e diffusa, difficilmente circoscrivibile in un ambito definito, ogni danneggiamento anticipato e fantasticato oppurre effettivamente avvenuto porta con sé i forse inevitabili riflessi della colpa o dell’innocenza.
In genere tali riflessi si accompagnano, nella maggior parte dei casi, alla tentazione di dare al male un nome proprio, di circoscriverlo in un ambito definito e di additare il “colpevole” di turno. Accadde per esempio durante l’ascesa sfolgorante del nazismo in Europa, quando in una Germania uscita sconfitta dalla guerra e in pieno boom demografico si diffuse la propaganda della nazione e della razza minacciate di estinzione dal complotto pluto-massonico-giudaico.
Dopo lo tsunami che ha devastato il Sud-Est asiatico e interrogato le nostre fragili felicità e i nostri umani poteri precari, sorge anche nel mondo arabo e islamico il diffuso bisogno di una schiena su cui appoggiare salutifere bastonate. La credenza, arcaica, nella punizione di un Dio irato contro le minigonne e intere popolazioni di “miscredenti” o “sodomiti”, oppure la credenza nel complotto di Potenze Occulte è comune a molte leggende, civiltà e culture, ma una parte rilevante di quello che resta della cultura islamica e della sua gnosi ha un suo modo peculiare di elaborare la minaccia: quello di attribuire la causa di ogni male o sciagura, compresa la propria deficienza in termini di povertà e di guerre interne, esclusivamente a fattori esterni supposti e suggeriti ora come un generico “Occidente” e ora come “crociati”, “ebrei” e “miscredenti” o musulmani “tiepidi”, cioè non abbastanza musulmani.
Nella maggior parte dei casi il soggetto islamico si presenta al mondo come vittima degli altri, occultando il fatto di essere vittima del vittimismo organizzato dai propri dirigenti politici, intellettuali e religiosi, la cui tirannia consiste precisamente nel rifiuto della complessità e di un minimo di esame di coscienza. Le condizioni demagogiche e affabulatorie esistenti nei paesi arabi privi di democrazia e di giustizia, sono per esempio rappresentate – tra numerose altre autorità religiose del mondo arabo – dallo sceicco Fawzan Al-Fawzan, professore all’Università Al Iman ( La Fede) quando, l’indice puntato e la voce dura, appare sugli schermi della catena televisiva saudita EAU Al-Majd TV, per affermare che : “ queste grandi tragedie e punizioni collettive che hanno raso al suolo interi villaggi, città e interi paesi, rappresentano la punizione di Allah contre le genti di quei paesi, anche se sono musulmani.” La loro colpa sarebbe imputabile, secondo lo sceicco professore, alle “fornicazioni e perversioni sessuali” consumate in paesi non abbastanza islamici dai turisti durante le feste cristiane di Natale. Anche il criptoislamico Franco Battiato disse qualcosa del genere all’inizio degli anni ’80, attribuendo la comparsa dell’Aids a una punizione divina contro quelli che farebbero “un sesso da porci”, i soliti porci di Epicuro…
Ed ecco uno stralcio dal sermone del venerdi trasmesso dalla televisione palestinese il 31 dicembre, parla lo sceicco Ibrahim Mudeiris, lo stesso predicatore che – come molti altri suoi colleghi propagandisti di una povera sottocultura dell’odio viscerale – istiga i giovani a diventare martiri-killer o shaid e li benedice assicurando loro il perfetto godimento di perlomeno 72 vergini nel paradiso di Allah e delle Urì:
“…L’oppressione e la corruzione causate dall’America e dagli ebrei sono aumentate. Avete mai sentito parlare di quelle spiagge che vengono chiamate paradiso turistico? Avete probabilmente sentito parlare di Bangkok. Ne abbiamo letto, e lo conosciamo come un centro di corruzione sulla faccia della terra. Lì vi sono investimenti americani e sionisti. Lì essi inducono musulmani ed altri alla prostituzione…Volete voi che la terra chiuda un occhio nei confronti degli oppressori corrotti? Volete voi che il mare abbassi le sue onde dinanzi alla corruzione che vede con i propri occhi? No. L’ora zero è arrivata ”.
Il medesimo sceicco Ibrahim Mudeiris, una vera e propria autorità in materia di educazione religiosa all’odio, così continua poi, nel suo sermone del 7 gennaio, trasmesso dalla televisione palestinese:
“…I musulmani ricordano come gli ebrei hanno corrotto la terra…O musulmani! Gli ebrei sono ebrei. Il loro carattere e le loro usanze sono la corruzione e la distruzione di questa terra. Noi continuiamo ad ammonirvi: gli ebrei sono un cancro che si estende nel corpo della nazione islamica ed araba…Essi investono nei paesi dell’ Est dell’ Asia che sono stati distrutti a causa della corruzione ebraica ed americana…”.
Nelle società del mondo arabo e musulmano, tradizionalmente gli ebrei sono presentati come “i corruttori della terra”, e pertanto si predica nelle moschee, nei giornali e in televisione che la potenza del complotto ebraico abbia scatenato anche lo tsunami!
Come si legge rovistando nella spazzatura del web, quando non è qualche Buon Dio Oscuro ad essersi presa l’incombenza di punire atei, agnostici e turisti miscredenti , i “colpevoli” dello tsunami per alcuni non possono ovviamente che essere gli americani e gli ebrei. Proprio come sempre, tanto per cambiare!
Così il settimanale nazionalista egiziano Al-Usbu del 1 gennaio ha pubblicato un articolo di Mahmoud Bakri, intitolato “L’umanità in pericolo”, nel quale si sostiene che lo tsunami sia stato causato o quanto meno aggravato nelle sue conseguenze da esperimenti nucleari congiunti realizzati in quell’area da India Stati Uniti ed Israele:
“…Secondo le stime degli esperti, vi sono due possibili spiegazioni per quanto è avvenuto. La prima è una causa naturale,divina, in quanto quella regione si trova nell’Anello di Fuoco,soggetto a questo tipo di terremoti devastanti.
La seconda possibilità è che vi sia stato un qualche tipo di intervento umano che ha destabilizzato le placche tettoniche…Molte relazioni hanno dimostrato che le placche tettoniche dell’India e dell’Australia sono venute a collisione con quelle dell’Europa e dell’Asia, e che l’India ha conseguito recentemente una elevata tecnologia nucleare, preparata da numerosi esperti nucleari israeliani e centri di ricerca americani…I tre più recenti esperimenti sembrano essere la vera preparazione degli americani e degli israeliani ad agire congiuntamente con l’India per trovare un modo idoneo a liquidare l’umanità…”.
Altri commentatori arabi, nel campo della religione della politica ed anche del semplice giornalismo, si sono cimentati nell’attribuire ai peccati di quelle popolazioni il martirio che Allah ha voluto infliggere loro.
Nel mondo arabo-musulmano quando non è la vendetta di Allah contro i miscredenti di Bangkok, è la potenza del complotto ebraico a scatenare lo tsunami!
Fabbricare la menzogna e uomini-bomba con il danaro e il sacro, ecco la prodezza ideologica delle famiglie di miliardari arabi, alla cui testa, ancora una volta, il potere saudita. Un potere che ha stanziato 10 milioni di dollari per i musulmani rifugiati a causa dello tsunami, mentre solo l’anno scorso aveva donato 150 milioni di dollari alle famiglie dei martiri-killer, i terroristi suicidi. Un potere, quello dei lugubri e melensi miliardari sauditi, che avendo ripudiato l’islam delle poche luci che restano, diffonde da decenni attraverso i movimenti islamisti una concezione letterale della religione, ossessionata da un Dio puritano e vendicativo, uno stragista che chiede sempre più rinunce, generando così sempre maggiori rivendicazioni pulsionali, repressione e reazioni di tipo paranoico-sacrificali in un circolo vizioso.
Accade ovunque le nuove ambizioni dell’islam e la propaganda dei Fratelli Musulmani convertono l’ignoranza, l’esclusione e la “disperazione di massa” in un potente risentimento contro la modernità nutrito d’invidia e di rivalità mimetica.
Più in generale, quasi dopo ogni evento catastrofico o tragico ( come l’attentato jihadista alle Torri di New York, la morte di Arafat, e ultimamente il maremoto nel Sud-Est asiatico), l’ideologia religiosa emotivamente caricata e armata di odio, riccamente finanziata e tinta di nostalgia dell’Età d’Oro mobilita giornalisti, sceicchi semintellettuali, mullah e imam semianalfabeti per elaborare le ricorrenti teorie del complotto. Invece di pulire davanti alla porta di casa, di lavorare, di creare industrie, di ridistribuire le ricchezze con giustizia e cercare i modi dell’aiuto reciproco, pare che non sappiano fare altro che riempire le teste e i cuori dei loro figli con un cumulo di assurdità, rendendo loro inintelligibile il loro stesso mondo.
Più che di "fantasmi" – come scrivo per tranquillità – si tratta di un vero e proprio immaginario maligno in movimento. Un immaginario armato e in movimento, che interroga tra l’altro una ridefinizione dei termini di salute o di malattia di ciò che resta della civilizzazione islamica, oggi in pieno marasma, e della nostra confrontata all’aggressione e al disagio e all’infelicità di doversi difendere e prevenire mali peggiori.
FINO ALL’ULTIMO UOMO
A proposito delle forze dell’odio mobilitate sia "sul campo" in maniera gruppuscolare e polipesco sia fin nell’infosfera dalla gnosi dell’ islamismo radicale – così come ieri tramite le prime radio dal nazismo e dal catto-comunismo utopico – potrebbe essere utile riflettere seriamente sulle parole conclusive del saggio di Freud del 1929 , oggi più che mai attuale, Il disagio della civiltà :
“ Il comandamento ‘ ama il prossimo tuo come te stesso’ è la più forte difesa contro l’aggressività umana (…). Eppure, chi nella presente civiltà s’attiene a tale precetto si mette solo in svantaggio rispetto a chi non se ne cura.
Che immane ostacolo alla civiltà dev’essere la tendenza aggressiva, se la difesa contro di essa può rendere tanto infelici quanto la sua stessa esistenza!
La cosiddetta etica naturale non ha qui da offrire nulla al di fuori della soddisfazione narcisistica di potersi ritenere migliori degli altri.
L’etica che si appoggia alla religione fa qui intervenire le sue promesse di un aldilà migliore. Sono d’opinione che finché la virtù non è premiata sulla terra l’etica predicherà invano.
(…) Il problema fondamentale del destino della specie umana a me sembra sia questo: se, e fino a che punto, l’evoluzione civile degli uomini riuscirà a dominare i turbamenti della vita collettiva provocati dalla loro pulsione aggressiva ed autodistrutrice.
In questo aspetto proprio il loro tempo presente merita forse particolare interesse.
Gli uomini adesso hanno esteso talmente il proprio potere sulle forze naturali, che giovandosi di esse sarebbe facile sterminarsi a vicenda, fino all’ultimo uomo.
Lo sanno, donde buona parte della loro presente inquietutine, infelicità, apprensione.
E ora c’è da aspettarsi che l’altra delle ‘ due potenze celesti’ , l Eros eterno, farà uno sforzo per affermarsi nella lotta contro il suo avversario altrettanto immortale.
Ma chi può prevedere se avrà successo e quale sarà l’esito ? "
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Fonte : http://memri.org/
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Sermoni dello sceicco Ibrahim Mudeiris
– Palestinian Authority Sermons
Fonte: http://www.geoffmetcalf.com/index.html
– Palestinian Authority TV, 31 Dicembre 2005. Per vedere l’estratto visitare il sito: http://memritv.org/Search.asp?ACT=S9&P1=451.
Di conseguenza e non a caso i soliti burattinai del terrore impiegano, ancora una volta , con incallita perfidia, i cosiddetti shaid per mantenere il MEDIO ORIENTE IN FIAMME , come al valico di Karni, al confine fra Israele e la striscia di Gaza , dove ieri 13 gennaio 2005, pochi giorni dopo l’elezione di Abu Mazen a presidente dell’Autorità palestinese, si verifica un ennesimo sanguinoso attentato rivendicato dai martiri-killer delle Brigate Ezzedin al Qassam (braccio armato di Hamas), le Brigate dei martiri di Al Aqsa (legate ad al-Fatah) e le Brigate Salaheddin (braccio armato dei Comitati di cosiddetta Resistenza popolare, che riuniscono doversi gruppi terroristi nella Striscia di Gaza).
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Da La Stampa: "(..) Il punto scelto ha un significato particolare. Il valico di Karni (al Mintar) funge da posto di rifornimento di merci in ingresso alla striscia di Gaza e di uscita per i prodotti locali. E’ il principale canale di ossigeno per il milione e mezzo di palestinesi che vivono nella striscia. Ieri, in un gesto di buona volontà verso i nuovi dirigenti palestinesi, Israele aveva accettato che fosse aperto anche di notte. Erano quasi le 11 di sera quando si è prodotta una potente deflagrazione. Un camion carico di esplosivo era stato fatto saltare in aria accanto a un muro di cinta. Apertasi una breccia, due o tre palestinesi armati sono entrati correndo e hanno raggiunto i punti dove i contenitori delle merci vengono sottoposti a raggi-x per verificare la presenza di armi o esplosivi. Due di loro si sono fatti esplodere all’ingresso del contenitore n.13 dove si trovavano una decina di israeliani, civili e militari. Il terzo è tornato nelle retrovie.
Ma la complessa operazione – rivendicata separatamente dalle Brigate dei martiri di al-Aqsa (al Fatah), dai Comitati di resistenza popolare e da Hamas – non era ancora finita. Per circa mezz’ora i soccorsi israeliani sono dovuti restare a distanza di sicurezza perché nella zona cadevano a ripetizione colpi di mortaio e i soccorritori erano esposti al tiro di cecchini. Quando finalmente sono entrate le ambulanze blindate, è stato possibile fare un primo bilancio delle vittime. Ma ancora più grave è il bilancio politico dell’operazione, anche perché i primi a rivendicarne la paternità sono state le Brigate dei martiri di al-Aqsa: ossia il braccio armato di al Fatah che Abu Mazen vorrebbe inquadrare nei servizi di sicurezza palestinesi …" ( da: Aldo Baquis, La Stampa 14.01.2005 )
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“… maghdub alayhim…”
Il musulmano medio, così come il devoto ad oltranza, nella maggior parte dei casi si crede innocente fin dall’origine, e in relazione – tramite il linguaggio presunto perfetto del Corano rivelato – con la Volontà dell’Onnipotente che esige letteralmente la sottomissione assoluta in cambio della pace, ovvero per lasciarti in pace. Per la gnosi islamica l’apocalisse è già avvenuta, Muhammad è il sigillo dei profeti e il sole dell’islam dovrebbe brillare sempre allo zenith, su un territorio di credenti nell’a-temporalità della lettera e di vittoriosi che, prostrati davanti alle pretese del Più Grande non sopportano alcuna ombra. Lui sarà anche il Più Grande, ma molto dipende anche dal cervello piccolino dei credenti!
Se, di fatto, l’islam non trionfa è perché i fatti avrebbero torto, perché non esisterebbe per l’uomo alcun margine di libertà responsabile e tutto dipenderebbe dall’esistenza di complotti dovuti ai crociati, agli ebrei e ai musulmani “tiepidi”, non abbastanza musulmani doc. Quasi dopo ogni evento catastrofico o tragico ( come l’attentato jihadista alle Torri di New York, la morte di Arafat, e ultimamente il maremoto nel Sud-Est asiatico), l’ideologia religiosa tinta di nostalgia dell’Età d’Oro mobilita giornalisti, semintellettuali e mullah semianalfabeti per elaborare le ricorrenti teorie del complotto.
La “colpa” per il fatto di non vivere in un reale perfettamente islamico, sicuro e privo di dubbi e di pericoli non può che essere degli altri, di tutti gli altri, e in particolare degli ebrei, la cui sola esistenza e amore per la libertà mette in dubbio la credenza nella assoluta ed inevitabile Vittoria di Maometto estesa a tutto l’universo mondo, com’è scritto fuor di metafora. Se i mullah, gli imam semi-letterati e i giornalisti semi–letterati dei media arabi ripetono la Fatiha (la sura aprente del Corano) cinque volte al giorno, credendo ( come si legge anche da n
oi in Italia , a pagg. 24-25 del Corano tradotto da Hamza Roberto Piccardo, rivisto e controllato dottrinalmente dall’Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, e pubblicato da Newton & Compton editori) che maghdub alayhim (coloro contro cui Dio si è adirato) si riferisca letteralmente agli ebrei, e che al-dallin (gli sviati, coloro che vagano nell’errore) si riferisca ai cristiani, allora si comprende anche la diffusione della terribile credenza che il libro sacro dell’Islam ti dia il diritto di odiare e di calunniare cristiani ed ebrei, e perché nei mondi arabi e islamici si tace con imbarazzo quando li si uccide in mondovisione al grido identitario, giubilatorio e assassino di Allahu Akbar.
Se ci si attesta e ci si rinchiude, in maniera asfittica e pedante, nell’idea che il Corano sia letteralmente il linguaggio perfetto e a-temporale di Dio, espresso in una lingua araba intangibile e sacra, allora nessuno può ragionare sul Corano e farsene l’avvocato per renderlo compatibile con il rispetto della vita dei non-musulmani e con una società rispettosa dei diritti umani e di un minimo d’intelligenza spirituale, per dire di cultura, di poesia o di pietà per le vittime. I mezzi comunemente usati dalla propaganda islamista, a parte la pratica della dissimulazione, consistono a seconda dei rapporti di forza esistenti e dell’opportunità, in ordine di frequenza decrescente: l’ingiuria, la minaccia dell’ inferno nell’Aldilà e nell’Aldiqua, l’utilizzazione selettiva di versetti fuori dal loro contesto anche storico, lettura ripetitiva e acritica, e comparazioni con le turpitudini della Bibbia e della Cristianità.
I musulmani più “tolleranti” o critici come Adelwaab Meddeb, Mohamed Charfi, Rahid Benzine, Mohamed Arkoun, Soheib Bencheikh, Nasr Hamid Abu Zaid ( costretto, quest’ultimo, a fuggire dall’Egitto e a riparare in Olanda) restano in una situazione di impossibilità nel tentativo di “interpretare” le parole del Corano. Se ci si rinchiude nell’idea tradizionale ed assiomatica che il linguaggio del Corano è letteralmente il linguaggio perfetto, contenente l’espressione chiarissima di una Volontà e di un Comando perfetti, allora non resta che l’oscurantismo, la mobilitazione al servizio di una Volontà dai tratti astratti e violenti e l’applicazione pratica di questa Idea, ovvero la crudeltà.
Nel mondo arabo-musulmano quando non è la vendetta di Allah contro i miscredenti di Bangkok, è la potenza del complotto ebraico a scatenare lo tsunami! Fabbricare la menzogna e uomini-bomba con il danaro e il sacro, ecco la prodezza ideologica delle famiglie di miliardari arabi, alla cui testa, ancora una volta, il melense e crudele potere saudita.
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In rete:
– Equilibri.net – Arabia Saudita
Fonte: http://www.equilibri.net/index.html
– Marketing terrorism: Hamas exploitation of the Eastern European
Internet infrastructure to operate its sites
Fonte : http://www.intelligence.org.il/eng/default.htm
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Su Internet la traduzione italiana di "Pillole di storia del Medio Oriente": questa nuova presentazione, intitolata "I canali dell’odio", analizza il processo di islamizzazione dell’antisemitismo e la nascita di una nuova coalizione antisemita, formata dall’unione del fondamentalismo islamico e degli avanzi dei movimenti di estrema sinistra utopica, fabbricatrice non ancora in pensione di grandi e buone intenzioni che puntualmente si traducono in terrore, miseria e morte. Cliccate qui per vederla.
In cronaca
ISLAM:BELKASSEM, CACCIATO DA CONGRESSO GIOVANI MUSULMANI PERCHE’ MODERATO
Siena, 4 gen. – (Aki) – "Sono molto deluso dal congresso dei Giovani Musulmani che si e’ tenuto la scorsa settimana a Chianciano Terme: mi hanno impedito di distribuire ai partecipanti una copia del manifesto dei musulmani moderati e dopo poco hanno chiesto agli agenti della Digos di mandarmi via": questa la denuncia di Yassine Belkassem, esponente marocchino dell’Islam moderato, membro della Consulta dell’Immigrazione della provincia di Siena e firmatario del ‘Manifesto contro il terrorismo e per la vita’ promosso dall’ambasciatore Mario Scialoja. In qualità di esponente islamico della Toscana, Belkassem si è recato lo scorso 29 dicembre al congresso dei Giovani Musulmani d’Italia (GMI). L’organizzazione, unica nel suo genere in Italia, era balzata agli onori delle cronache dopo lo strappo del suo ex presidente Khalid Chaouki, che ha accusato il direttivo di essere succube dell’Unione islamica (Ucoii). ”Purtroppo ho assistito ad un congresso che non ha portato a nulla di nuovo – spiega Abdelkassem all’AKI -ADNKRONOS INTERNATIONAL – Come al solito si sono dette tante parole ma la sostanza non è cambiata. Non solo mi hanno impedito di distribuire ai circa 150 partecipanti il documento firmato da 20 musulmani moderati che condannano il terrorismo – solo perché era contrario alla linea dell’Ucoii – ma addirittura sono stato avvicinato da un rappresentante della Digos, che molto gentilmente mi ha fatto capire che era meglio se avessi lasciato la sala. Sembra abbiano messo in giro la voce che fossi uno dei servizi segreti e per questo hanno chiesto il mio allontanamento". ( LEGGI TUTTO)
Fonte: http://www.adnki.com/index_Italiano.php
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Islam, si è dimesso presidente giovani musulmani d’Italia …
… Il giovane marocchino è tra i firmatari del manifesto dell’Islam moderato,
tanto criticato proprio dai dirigenti dell’Ucoii.
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Il manifesto dei musulmani moderati
Fonte: http://www.culturacattolica.it/index.asp
Hai ragione,molte delle cose che citi si trovano rovistando nella monnezza del web, e non solo, pure della mente e della politica umana. ma si può anche rovistare altrove!
Carolina
sì, continuo a preferire le biblioteche e le librerie…
Peter