GRAZIE ALLA GIUSTIZIA TALIANA!”

Mentre il terrorismo islamico passa a un livello più alto di organizzazione della ferocia nei confronti della singola persona e dei civili, oggi specialmente in Iraq, il giudice delle udienze preliminari di Milano Clementina Forleo distingue sofisticamente fra guerriglia in un contesto bellico e la semina del terrore indiscriminato verso la popolazione civile in nome di un credo ideologico o religioso, e assolve tre imputati islamisti accusati di terrorismo internazionale per aver arruolato volontari e martiri-killer o shaid da inviare in Iraq. Inoltre ha revocato la custodia cautelare in carcere nei confronti di altri due indagati, anche loro accusati dello stesso reato, nei confronti dei quali ha trasmesso le carte al Tribunale di Brescia, ritenuto competente.

Il primo ad esprimere perplessità per la sentanza è stato Stefano Dambruoso, il pm che avviò l’inchiesta: “Chi si fa saltare in aria e semina la morte in tutto il mondo ha un solo nome: terrorista. Cercare candidati per azioni suicide viene considerato ovunque terrorismo”. Ovunque, evidentemente, meno che da certi magistrati di rito ambrosiano se non bizantino. Anche Bisanzio cadde così, per delicatezza, forse per non volersi sbilanciare troppo per questo o per quello. Secondo il magistrato ambrosiano, nel caso in esame, far rientrare gli atti di guerriglia nei reati previsti dall’articolo che norma il terrorismo internazionale, "porterebbe ad una ingiustificata presa di posizione per una delle forze in campo".

Tutti sullo stesso piano, insomma, al – Zarqawi e i marines o i militari iracheni o italiani impegnati in Iraq, fra i quali i caduti di Nassiryia e il maresciallo Corleo, di cui si celebrano proprio oggi i funerali di Stato.

Affrontate le questioni di “principio”, il giudice Clementina Forleo prende le distanze dall’accusa anche nel merito della pericolosità attribuita all’organizzazione, la struttura che alle indagini risulta ai più essere una costola del network Al Qaeda. Eppure, sia dalle intercettazioni che dalle dichiarazioni degli indagati, il giudice afferma per iscritto che Ansar Al Islam era strutturata “come una vera e propria organizzazione combattente islamica, munita di una propria milizia addestrata appunto alla guerriglia, e finanziata anche da gruppi stanziati in Europa evidentemente gravitanti nell’area del fondamentalismo islamico, senza perciò avere obiettivi di natura terroristica”.

Detto che l’organizzazione Ansar Al Islam non è pericolosa, e che comunque non è terroristica, nell’ordinanza si dà una lettura diversa anche alle intercettazioni disposte nelle indagini milanesi che avevano fatto scattare più volte l’allarme. Così, se due indagati parlano di una “grande bomba che sta arrivando”, non si stanno riferendo a un attentato da mettere a punto, come hanno sempre sostenuto in Procura, ma “all’imminente attacco americano in Iraq”.

"Il giudice ha dimostrato grande senso e rispetto della legalita’ e della liberta"’ dice Ilaria Crema, difensore dei due nordafricani ‘affidati’ alla giustizia bresciana, ma comunque assolti dal reato di terrorismo internazionale. "La gente la si condanna sulla base di prove e gravi indizi e non sulla base di congetture e teoremi", dice un altro legale, Gabriele Leccisi. E mentre il procuratore aggiunto Armando Spataro, ascoltata la sentenza, visti vanificati anni di duro lavoro e d’indagini usciva di gran passo dalla stanza del giudice limitandosi ad uno sconsolato "è andata male, malissimo", uno degli imputato, chissà quanto ironicamente esclamava: “ Grazie alla giustizia taliana!”.

Del resto, anche una recente sentenza della Corte costituzionale italiana, Sentenza n.5/2004 ( un occhio alle lettera della Costituzione della Repubblica che non prevedeva certo i martiri-killer, un altro all’deologia dei falsi ponti ) ha intanto privato la magistratura e la polizia di leggi e di strumenti adeguati a una realtà talmente orribile da risultare impensabile. Mancano quindi non a caso strumenti legislativi per difendere la popolazione civile dalla deliquenza e dal terrorismo islamico. Passando anche attraverso le maglie larghe dei controlli dei flussi migratori, i jihadisti troppo sorvegliati in Egitto o nel Maghreb, trovano nel nostro paese una tale soave ignoranza e una tale accoglienza e permissività da potersi permettere ormai di considerare l’Italia, al pari della Medina dell’VIII secolo, un territorio utilizzabile come base logistica – specialmente dal punto di vista dell’indottrinamento e del finanziamento – del jihad islamico e transanazionale, oggi particolarmente virulento in Iraq

E’ vero, come rilevato da più parti, che la maggior parte degli immigranti mussulmani giungono in Europa semplicemente con la speranza di una miglior vita, e che queste speranze sono per loro assai più importanti di qualunque jihad o immagine negativa possano avere di una società governata da regole non-musulmane. Tra varie organizzazioni comunitaristiche, tuttavia, un certo numero funziona come fronte islamista. Dietro ispirazione dell’Arabia Saudita o dell’Iran khomeinista, o dalla Fratellanza Musulmana o di al Qaeda, essi lavorano per minare la democrazia in qualunque modo sia possibile, proprio come una volta operava il fronte organizzativo sovietico. Amaramente occorre riconoscere che sentenze come quella di Milano possono essere recepite dai jihadisti come segno della condiscendenza e della protezione accordata all’islamismo da istituzioni europee coinvolte in un più ampio processo di islamizzazione dell’Eurabia e di riduzione dei cosiddetti Europei alla condizione di dhimmi, se non di utili idioti.

“ Grazie alla giustizia taliana!”. Se letto alla luce di un altro Codice, quello dell’islam islamista, il ringraziamento assume un altro rilievo, un rilievo mistico-politico, che per noi resta impensabile:

Sura LIX

Al-Hashr (L’Esodo)

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

1 Glorifica Allah ciò che è nei cieli e ciò che è sulla terra. Egli è eccelso, saggio.

2 Egli è Colui che
ha fatto uscire dalle loro dimore, in occasione del primo esodo, quelli fra la gente della Scrittura che erano miscredenti. Voi non pensavate che sarebbero usciti, e loro credevano che le loro fortezze li avrebbero difesi contro Allah. Ma Allah li raggiunse da dove non se Lo aspettavano e gettò il terrore nei loro cuori: demolirono le loro case con le loro mani e con il concorso delle mani dei credenti. Traetene dunque una lezione, o voi che avete occhi per vedere.

Fonte: http://www.corano.it/corano.html

Demolirono le loro case con le loro mani. Dall’entrata in vigore dell’articolo 270 bis, quello che prevede il reato di terrorismo internazionale, solo un islamico, un iracheno, ha patteggiato la pena riconoscendo in qualche modo di avere avuto a che fare con i progetti eversivi di Al Qaeda. L’imputato, Mohammed Thari Hammid, tra l’altro, faceva parte del gruppo giudicato oggi innocente al 90%. Dall’entrata in vigore, nel novembre del 2001, della nuova normativa ad oggi, a Milano si è avuta un’assoluzione e una condanna. A tantissimi altri islamici finiti nelle indagini milanesi, d’altra parte, non è stato possibile contestare il terrorismo internazionale, perché accusati e arrestati prima dell’entrata in vigore della legge. Mentre a Palazzo giutizia si dà per scontato il ricorso della procura in Corte d’Assise, per difendere le conclusioni di anni di indagini, intercettazioni e lavoro di intelligence, plaude, sinistramente, la sinistra. E sotto un grande sole mentitore che ride, anche il verde Paolo Cento invita il centrodestra a rispettare le sentenze.

In rete

– PDF]Terrorismo per franchising
intervista a Stefano Dambruoso, fonte:http://www.aspeninstitute.it

***

Meglio dei guru occidentali, al Zarqawi spiega le radici dell’odio verso la democrazia


GLI DEI DELLE URNE

Messaggio del 22 gennaio 2005. Parla il terrorista Abu Musab al Zarqawi, braccio destro di bin Laden in Iraq.

Grazie ad Allah, il piano del jihad sta facendo progressi nel Paese dei due fiumi e i suoi frutti stanno rivelandosi e sono buoni.

Che cosa hanno guadagnato gli americani occupanti e i loro alleati sciiti dall’invasione e dall’aggressione contro la terra dell’islam? I loro scandali e le loro bugie si sono rivelati a tutto il mondo e le loropretese di portare stabilità e sicurezza, con il governo iracheno apostata, sono fallite.

Sono ancora tutti concentrati a realizzare la più grande bugia dell’America: la cosiddetta democrazia.

Gli americani si sono intrufolati nelle menti di molte persone con la bugia della democrazia civile, creando l’illusione che felicità e prosperità potessero dipendere da questo moderno progetto a opera degli uomini.

L’Amministrazione americana blasfema  ha giustificato la guerra contro l’Iraq e l’Afghanistan definendosi protettrice della  democrazia nel mondo;  e il governo di Allawi è nato con il proposito specifico di fornire una copertura e di ingannarei cuori degli iracheni e del mondo, in modo da alimentare l’illusione che gli Stati Uniti siano seri riguardo alla creazione di un Iraq indipendente e democratico.

La trappola ipocrita

La democrazia è venuta a dirci che il popolo è sia giudice sia riferimento sia colui che prende le decisioni definitive su tutto. 

 Il giudizio del popolo è irreversibile: rappresenta sia le regole sia ciò cui le regole fanno riferimento. La sua volontà è sacra, la sua scelta è vincolante, le sue opinioni prevalgono su tutto e sono rispettate, il suo giudizio si fonda sulla saggezza e sulla giustizia, e attraverso di lui, tutto ciò che gli interessa sieleva, tutto ciò che non interessa resta nell’ombra.

Ciò che il popolo permette è permesso, ciò che il popolo nega è vietato e l’unica cosa che conta è ciò che si rifà alla legge e al sistema.

Tutto il resto non ha né sacralità né valore né peso, anche se si tratta di una religione che arriva dal Signore dei Mondi.

Questa legge che dà il potere a un popolodi governare su un altro popolo è l’essenza del regime democratico, intorno allaquale tutto ruota, altrimenti cessa di esistere.

 E’ questa la religione della democrazia verso cui si alzano preghiere tutti i giorni.

La democrazia si basa sulla libertà di credo e di religione che permette a una persona  di scegliere la fede che vuole;  si basa sulla libertàdi parola, qualsiasi forma essa abbia, anche se insulta la religione;  si basa sulla separazione tra Stato e Chiesa che contraddice i principi dell’Islam; si basa sui partiti politici e sui gruppi, al di là della loro ideologia, sulla regola della maggioranza,  anche se è corrotta,  che permette all’infedeltà e alle pratiche sbagliate di moltiplicarsi.

O musulmani! Non fate la pace con chi vuole la democrazia, con chi fa pace con voi solo a patto che rinunciate alla vostra religionee con chi a questi obbedisce.

Se pensate di poter conquistare un giorno la loro approvazione senza diventare uno di loro, siete in errore.

Come potete accettare che i Crociati nemici e i loro sostenitori controllino il vostro sangue e i vostri soldi con una legge diversa rispetto a quella pura di Allah e con una religione diversa dalla Sua più giusta religione.

Dovete stare attenti al piano del nemico che vuole portare la cosiddetta democrazia in modo da rimuovere ciò che di bello c’è in voi:  l’hanno perfezionato costruendo la trappola ipocrita che farà prevalere gli sciiti nel governo dell’Iraq.

Quattro milioni di sciiti sono stati portati dall’Iran perché partecipino alle elezioni e raggiungano l’obiettivo di controllare la maggior parte dei seggi del Consiglio pagano.

Grazie a ciò potranno formare un governo di maggioranza che controlla i settori strategici della sicurezza e dell’economia. Poi cominceranno a diffondere il loro ipocrita dominio sulla gente, con denaro e metallo (armi, ndt) tentazioni e paura.

Con il loro controllo beneficeranno delle risorse dei musulmani.

Perciò abbiamo dichiarato una fiera guerra contro questo processo ipocrita e abbiamo mostrato coloro che stanno con questa ideologia sbagliata.

Chiunque cerchi di aiutare a far funzionare questo piano è un sostenitore del piano e dei suoi ideatori  e sarà giudicato con lo stesso giudizio che toccherà a quelli.

I candidati per le elezioni chiedono di essere trattati come divinità e coloro che li eleggeranno li tratteranno come dèi al posto di Allah.

Riceveranno la stessa condanna di blasfemia  e di deviatori dall’islam”.

Fonte : testicoli (piccoli e grandi … testi)

http://www.testicoli.splinder.com/1106659475#3904827

segnalato da : Sorvegliato Speciale

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Note

Al Zarqawi rappresenta la versione più estrema del Wahhabismo saudita, che è profondamente antisciita. Gli sciiti, scriveva, “sono il male peggiore dell’umanità” www.globalsecurity.org/wmd/library/news/iraq/2004/02/040212-al-zarqawi.htm.)

Al Zarqawi sta cercando di provocare la comun
ità sciita perché prenda provvedimenti contro i sunniti, come prologo per una guerra civile su vasta scala che potrebbe ingenerare altra violenza e caos, il che potrebbe fare il gioco dei terroristi. La comunità sciita finora non ha abboccato. Anzi, la loro replica è stata moderata. Una delle più importanti agenzie di stampa sciite ha parlato dell’organizzazione di Al Zarqawi come del “Gruppo di ateismo e apostasia, che rappresenta il pensiero salafita, baathista e wahhabita”. Ha commesso molti crimini contro la comunità sciite in Iraq, fra cui l’assassinio dell’Ayatollah Baqir Al Hakim, capo del Consiglio Supremo della Rivoluzione Islamica in Iraq (SCIRI), e si è recentemente attribuito il merito di un attentato contro Abdel Aziz Al Hakim, fratello dell’Ayatollah e successore come guida dello SCIRI.
( http://www.karbalanews.net/artc.php?id=1611).

Elezioni come apostasia

“Le organizzazioni terroristiche islamiste sono accomunate da una profonda convinzione che le elezioni siano apostasia. I musulmani andrebbero governati dalle leggi religiose islamiche (Shariah), secondo l’interpretazione di gente come bin Laden o Al Zarqawi, e non da leggi fatte dall’uomo, promulgate da funzionari eletti. Questa visione islamista del mondo venne ampiamente delineata da Sayyid Qutb nel suo libro “Ma’alim ‘ala al tariq” (“Segnali sulla strada”), pubblicato dai Fratelli Musulmani al Cairo nel 1957. Il libro implicava una perfetta dicotomia tra credenti e infedeli, fra leggi religiose islamiche e leggi degli infedeli, fra tradizione e decadenza e fra trasformazioni violente e fasulla legittimità. Per citare le parole di Qutb: “Nel mondo c’è solo un partito, il partito di Allah; tutti gli altri sono partiti di Satana e della ribellione. Quelli che credono combattono per la causa di Allah e quelli che non credono combattono per la causa della ribellione”. In breve, votare alle elezioni o fare una scelta è, stando ai seguaci del pensiero di Qutb, una sfida alla suprema autorità di Allah sulla condotta degli esseri umani”.

Fonte: http://www.memri.org/italian/index.html

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Aggiunta: Grazie anche alla filosofia itagliana e alla cultura superiore

IRAQ: VATTIMO, AL ZARQAWI COME UN PARTIGIANO

"Al Zarqawi è da paragonare ai partigiani della Resistenza, anche loro venivano chiamati banditi dai nazisti". E’ l’opinione del filosofo Gianni Vattimo, intervenuto questa sera alla trasmissione Controcorrente condotta da Corrado Formigli, in onda su SK TG24. Alla domanda se chi ha sparato contro maresciallo Simone Cola sia da considerare un terrorista o un guerrigliero, Vattimo ha risposto: "Secondo me e’ un guerrigliero, non un terrorista. (AGI) . 

Commento

NOI VENIAMO DOPO

Mah! Paragonare il lugubre terrorista Al Zarqawi a un partigiano! Suonerebbe come un’offesa alla Resistenza italiana, se non provenisse da un pensiero talmente debole, se non debilitato, da suscitare quasi tenerezza. D’altra parte, anche ai filosofi può capitare d’innamorarsi dell’uomo sbagliato e di stravedere. Forse si diventa strabici perchè sedotti dal mito del guerrigliero e della bella barbarie. Non saprei cosa pensare, se non ricordare che uscir fuori di testa o di melone capitò anche a Michel Foucault a proposito di Khomeini, poi però poi si rese conto dell’abbaglio. E a Jean Genet, che però era poeta, cantore delle tre virtù che diceva di ritrovare nei suoi amanti palestinesi: il Furto, il Tradimento e la Sodomia. A proposito della cultura superiore europea, viene irresistibilmente alla memoria una puntuale ed inquietante osservazione di George Steiner:

" Noi veniamo dopo. Adesso sappiamo che un uomo può leggere Goethe o Rilke la sera, può suonare Bach e Schubert, e quindi, il mattino dopo, recarsi al proprio lavoro ad Auschwitz. Dire che egli ha letto questi autori senza comprenderli o che il suo orecchio è rozzo, è un discorso banale e ipocrita. In che modo questa conoscenza pesa sulla letteratura e la società, sulla speranza, divenuta quasi assiomatica dai tempi di Platone a quelli di Matthew Arnold, che la cultura sia una forza umanizzatrice, che le energie dello spirito siano trasferibili a quelle del comportamento?

Per giunta, non si tratta soltanto del fatto che gli strumenti tradizionali della civiltà – le università, le arti, il mondo librario – non sono riusciti a opporre una resistenza adeguata alla bestialità politica: spesso anzi essi si levarono ad accoglierla, a celebrarla, a difenderla. Perché? Quali sono i legami, per ora assai poco compresi, tra gli schemi mentali e psicologici della cultura superiore e le tentazioni del disumano? Matura forse nella civiltà letterata un gran senso di noia e di sazietà che la predispone allo sfogo della barbarie?" (George Steiner, dalla Prefazione a Linguaggio e silenzio, Garzanti, Saggi blu , traduzione di Ruggero Bianchi, 1967).

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http://www.friendsofdemocracy.info/

 

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2 risposte a

  1. DeathMelody scrive:

    Beh, la giustizia italiana assolve i terroristi… ed invece, proprio questa sera, ha condannato il mio ragazzo a scontare una pena di 2 anni e 5 mesi in carcere x una rapina avvenuta nel ’98, togliendogli qundi anche la possibilità di essere affidato ai servizi sociali…

    Maledetta Giustizia del Cazzo!!! Mi fanno schifo, davvero… Sotto i 3 anni, in genere, da defnitivi non si dovrebbe andare in carcere… non dovrebbero farlo vedere manco col binocolo… BASTARDI!!!

    [By Incazzatissima]

    Ps-Scusa lo sfogo, ma ho letto il post e mi ha fatto pensare molto questa cosa…

  2. Paolo-di-Lautreamont scrive:

    GIANNI, LA TUA MAIL NON VA!!! MI TORNANO INDIETRO LE MIE…

    SCRIVIMI E MANDAMI UN TELEFONO CELL., EVENTUALMENTE.

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