I GIOVANI MUSULMANI SI UNISCONO AL DOLORE DEI FRATELLI CRISTIANI PER LA MORTE DI GIOVANNI PAOLO II.

“ Noi giovani musulmani, come cittadini e come credenti, apprendiamo con tristezza e profonda commozione la notizia della passaggio ultraterreno di Sua Santità Papa Giovanni Paolo II, e ci uniamo al dolore di tutti i fratelli cristiani e tutte le persone che hanno seguito questi ultimi momenti della vita terrena del pontefice nel dolore e nella preghiera.

In questo momento di tristezza e di profonda riflessione, vorremmo ricordare Giovanni Paolo II per il suo ruolo di testimone del nostro tempo, ma anche per lo spirito di servizio per tutti gli uomini, e per le sue posizioni coraggiose. Un Papa che rimarrà per sempre nei nostri ricordi per essere stato vicino alla nostra generazione, che tanto ha bisogno di guida e illuminazione.

Molti sono stati i momenti in cui la Sua voce si è alzata in difesa dei deboli, per affermare la dignità della vita umana e per cercare pace e giustizia, nella riconciliazione e nel perdono. Per la nostra comunità in particolare, sono indimenticabili le iniziative come la visita a Casablanca nell’agosto dell’1985 per incontrare i giovani musulmani di quel paese e idealmente di tutto il mondo, o la memorabile visita nella Grande Moschea Ommayade di Damasco nella primavera del 2001. Gesti concreti che hanno avvicinato popoli e nazioni.

Non possiamo dimenticare poi il sostegno ideale e concreto che abbiamo avuto come musulmani occidentali dal Papa che invitava i cristiani a digiunare il venerdì 19 ottobre 2001, l’ultimo venerdì di digiuno del mese santo di Ramadan. È stato un momento di fraternità e sostegno, un sollievo per la nostra comunità occidentale in un periodo dove persisteva il prevalere del sospetto e della paura nei nostri confronti; quella invocazione del Papa ha invece voluto trovare ed ha trovato la via della riconciliazione e della pace all’interno della nostra società, nella devozione e nella preghiera.

Quel papa che sapeva parlare a tutti, anche ai musulmani, rimarrà anche nei nostri cuori di credenti di una fede diversa, che però sono e saranno riconoscenti ai gesti significativi di questi anni, che hanno avvicinato le menti e i cuori delle persone, vicinanza e fraternità di cui oggi più che mai abbiamo bisogno.

Il nostro pensiero oggi va a Dio l’Altissimo, all’Unico, certi della sua Misericordia e della sua Grazia infinità. ”

I giovani musulmani salutano il Papa

Fonte: http://www.musulmaniditalia.com/

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E’ in edicola Al Maghrebiya , il mensile in lingua araba edito dalla Stranieri in Italia dedicato ai maghrebini e agli arabi che vivono nel nostro Paese. Stampato in 20 mila copie, è il primo ed unico giornale destinato alla comunità straniera più numerosa in Italia: la comunità magrebina (Marocco, Algeria, Tunisia) – circa 300 mila presenze "Seguiamo ciò che accade nei paesi d’origine – spiega Souad Sbai, presidentessa della neonata confederazione della comunità marocchina in Italia (ACMID-Donna), giornalista che dirige il mensile – e parallelamente diamo notizie dall’Italia, occupandoci di attualità dal mondo dell’immigrazione e, naturalmente, della vita delle nostre comunità in questo Paese".

Souad Sbai – da tempo attiva nella denuncia della violenza all’interno delle comunità islamiche promette che la partecipazione delle donne alla vita sociale, politica ed economica, in patria come in Italia, avrà sempre uno spazio importantissimo sulle pagine di Al Maghrebiya.

Info: www.stranieriinitalia.it

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Vedi anche :

05/04/2005 | ANSA

MO: BONINO, DONNE PER DEMOCRAZIA E DIRITTI INDIVIDUALI

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Aggiornamento

– Ingiusto non mostrare il film di Van Gogh
di Maurizio Porro (Corriere della Sera 11-04)

– ISLAM Una guerra senza fine sul corpo delle donne
di Adriano Sofri (La Repubblica 07-04)

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Francia: "Essere di cultura musulmana e contro la misoginia, l’omofobia, l’antisemitismo e l’islam politico"
Il Manifesto delle Libertà (firmato da intellettuali, giornalisti e cittadini europei di cultura musulmana)
Da I Love America:

 http://iloveamerica.splinder.com/1108228517#4052464

Il collettivo riunito intorno al "Manifesto delle libertà", si è costituito nell’”Associazione del Manifesto delle libertà” ed ha ritenuto di non mantenere più l’iniziale separazione, date le circostanze, tra i firmatari di "cultura musulmana" e gli "amici del Manifesto".

«La questione che si gioca in questo momento attorno all’Islam – spiega Tawfik Allal, presidente della neonata Associazione del Manifesto delle libertà – concerne tutte e tutti, e la riflessione e l’azione transnazionale che vogliamo condurre ha bisogno di tutte le energie». Per informazioni: manifeste@manifeste.org – http://www.manifeste.

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