Gli stivali di Ahmadinejad

 GLI STIVALI DI AHMADINEJAD IN FACCIA AL MONDO 

 In this Aug. 24, 2005 handout file photo released by the Iranian Students News Agency, backdropped by an anti-Israeli and anti-American painting, I
Così parla il Führer : “ Il risultato di centinaia di anni di guerra sarà definito nella terra palestinese. Come disse l’imam [ l’ayatollah Ruhollah Khomeini], Israele deve essere spazzato via dalla cartina geografica.”

Con Hizballah , l’ Iran è il principale sponsor del Palestinian Islamic Jihad Islami , il cui killer-suicida ha ucciso cinque civili Israeliani al mercato di Hadera alcune ore più tardi.

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 Nei prossimi giorni una delegazione dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea) tornerà in Iran per acquisire informazioni sul controverso programma di arricchimento dell’uranio della Repubblica Islamica dell’Iran ( v. anche: Nuclear revelations- Press Conference of Mohammad Mohadessine).

Secondo le gravi preoccupazioni espresse da numerose ONG internazionali, nel regime degli ayatollah continua la campagna di re-islamizzazione forzata della popolazione voluta dal presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad. Dal suo arrivo al potere , circa tre mesi fa, vi sono state 71 impiccaggioni e condanne a morte. Il potere di Ahmadinejad deriva principalmente dalla protezione dei mullah e dalla polizia religiosa che occupa i Ministeri e i Servizi, un fatto che ha generato un clima spaventoso negli ambienti sociali e politici dell’Iran.

L’imposizione della shari’a include dei metodi crudeli di punizione per la trasgressione delle leggi islamiche sui rapporti sessuali, gli arresti arbitrari e la tortura, mentre la polizia sessual-religiosa conduce una campagna ben organizzata di spionaggio generalizzato su Internet per intrappolare a casa propria gli iraniani sospettati di essere gay, adulteri, apostati, non abbastanza musulmani o dissidenti.

Presi di mira sono soprattutto gli intellettuali, le minoranze religiose, i democratici e i dissidenti ( come per esempio Akbar Ganji , coraggioso giornalista che ha denunciato al mondo i crimini dei mullah), le donne e le persone suggerite o designate come “omosessuali, sia attivi che passivi” (lutiyya), veri e propri capri espiatori dell’islam politico, in un caratteristico e perverso intreccio di misoginia , sessuofobia e antisemitismo.

Le vittime dei barbuti includono donne che hanno rapporti sessuali fuori dal matrimonio (zina) e gli avversari politici del regime degli ayatollah. Secondo l’attivista iraniana ( in esilio ) Banafsheh Zand-Bonazzi, (via The White Peril) le donne prima dell’esecuzione vengono violate da pii carcerieri “affinché non vadano in Paradiso”, e alle loro famiglie vengono inviati certificati di matrimonio (nikha) in modo che tutto sia haram, cioè conforme alle leggi della purezza nazi-islamica.

Si tratta di notizie episodiche e di richieste di aiuto che giungono insieme alle immagini degli scarponi o stivali di Amhadinejad posti in faccia al mondo *, ma senza giornali indipendenti, con le limitazioni severe sui siti Web e con una presenza ridotta dei gruppi internazionali di osservatori all’interno dell’Iran è diventato molto più difficile verificarle e sentire le voci delle vittime del lugubre e vizioso regime degli ayatollah.

 *  Gli stivali nazisti sono di nuovo in marcia, ma stavolta vestono nei caffettani e si nascondono dietro le loro barbe” ( Theo van Gogh , v. IL FOGLIO ).

 P.S. In questa atmosfera satura di ardori rivoluzionari a un tempo esaltanti e oppressivi, di violenza e di scacchi, la Repubblica islamica dell’Iran inalbera i patiboli, fa risuonare gli stivali in un lugubre sventolare di barbe e di veli, ed esporta la minaccia sul “nemico esterno” indicato come “grande” e “piccolo” Satana, identificati rispettivamente negli Usa e in Israele – oltre che in chiunque, anche nel mondo islamico, si opponga al dilagare dell’odio e del terrorismo maligno.

Persino Le Monde , spesso così fazioso nel tentativo di salvaguardare gli interessi commerciali che da anni la Francia ha con l’Iran, è costretto ad ammettere nell’editoriale di oggi che: “nessuno crede più alla favola di una potenza petrolifera desiderosa di dotarsi di un nucleare civile. La comunità internazionale ha oggi il diritto di provare una viva inquietudine circa l’uso che l’Iran intende fare della bomba”.

 

In Iran gli ayatollah, esprimendo pubblicamente un vero e proprio odio genocidario, hanno detto e ripetuto più volte di essere disposti a scambiare 100 milioni di musulmani morti mediante una bomba nucleare islamica con 5 milioni di ebrei morti in Israele allo stesso modo. Con la differenza che nel restante mondo islamico i 100 milioni di musulmani morti verrebbero celebrati come gloriosi martiri in Paradiso mentre i 5 miloni di ebrei morti in una Israele scomparsa farebbero oggetto di qualche sanzione all’Iran parte dell’ONU e di fiaccolate di cordoglio e di marce arcobaleno della pace da parte di un’Europa sempre più smarrita , debole, persa dalla Scandinavia al Nordafrica tra le nebbie radioattive.

– Prime reazioni di condanna, indignazione e disgusto v. Corriere – Iran: critiche mondiali dopo frasi presidente. 

 – Niente solidarietà per favore  la richiesta di Deborah Fait a chi si scandalizza ipocritamente dei proclami di Ahmadinejad ma non condanna il terrorismo  palestinese. Fonte: Informazione corretta

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