Strage di Netaya. Si sacrifica per bloccare un martire-killer

 La strage di Netaya

Si sacrifica per bloccare un martire-killer


I cinque cittadini israeliani vittime del nuovo attentato suicida nel centro commerciale Hasharon di Netanya, colpito ben tre volte dalle bombe degli shaid ( martiri-killer) negli ultimi anni.

Haim Amram , 26 anni ( in alto, a sin., morto nel tentativo di impedire l’attentato del martire-killer esploso all’ingresso del centro commerciale ) ; Alexandra Zrnitzki, 65 anni, di Netanya; Daniel Golani, 45, di Nahariya ; Eliyah Rosen, 38, di Bat Hefer; Keinan Tsuami, 20, di Petah Tikva.

L’attentato – che ha provocato la morte dei cinque cittadini israeliani più il suicida-assassino , e quaranta feriti di cui sette versano in gravi condizioni – è stato rivendicato dalla fazione palestinese delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, movimento terrorista transnazionale sponsorizzato dalla Siria e dall’Iran*, e vicino a Fatah, il partito di maggioranza in cui milita il premier palestinese Abu Mazen, che però ha condannato l’attentato ( pur continuando a finanziare le famiglie degli assassini con soldi europei e persino israeliani datigli per aiutarlo a contrastare e disarmare il terrorismo ).

note

*Cfr. "Sponsoring Terrorism: Syria and Islamic Jihad" by Matthew A. Levitt ( MEIB – November-December 2002)

Iran’s leader Ali Khamenei: "… we regard Palestine as an organ of our body, and the support of the Palestinian nation is pride for the Iranian people… The Palestinian people must continue the blessed Jihad and its standing against the enemies of Islam… The Hamas, Islamic Jihad and Fatah forces must continue the struggle in a united way… But, indeed, the only solution [to the crisis in the region] is the elimination of the root of this crisis, which is the Zionist regime imposed on the region" (Khabar TV, Iran, 20 October 2000)

President Bashar Assad in the Arab Summit in Beirut: "As far as an occupier is concerned, there is no distinction between soldiers and civilians… There is a distinction between armed and unarmed, but in Israel everyone is armed. In any case, we adopted the following concept: resistance to occupation is a legitimate right" (FTV, Lebanon, 27 March 2002)

Damascus Radio: "Syria has turned its land into a training camp, a safe haven and an arms depot for the Palestinian revolutionaries" (1 January 2002); "The magnificent and unique suicide operation in Rishon Le Ziyyon is a practical declaration of the way to liberate the land from Israeli colonialism" (9 May 2002) .

Presidente iraniano Ahmadinejad nel corso di una conferenza intitolata ‘Il mondo senza il sionismo’ : “ L’imam Khomeini disse: ‘Il regime che sta occupando Gerusalemme deve essere cancellato dalle pagine della storia’ (questa frase è stata tradotta in inglese sulla stampa mondiale con ‘cancellato dalla carta geografica’, ndr). Sono parole sagge. (…). E’ possibile che un paese islamico permetta a un paese non islamico di crescere nel suo seno? Questo significa sconfitta, e chi accetta l’esistenza di questo regime (Israele, ndr) firma la sconfitta del mondo islamico. Non ho il minimo dubbio sul fatto che la nuova ondata che si è formata in Palestina e che oggi vediamo formarsi anche in altri paesi islamici, sia un’ondata di moralità destinata a diffondersi in tutto il mondo islamico. Molto presto, questa disgraziata macchia (Israele, ndr) sparirà dal centro del mondo islamico” ( Teheran, 26 ottobre 2005).

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