L H O O Q
IL 25 APRILE DELLA SINISTRA
La Moratti fischiata, insultata e obbligata a lasciare il corteo, le bandiere di Israele bruciate da alcuni musulmani e utili idioti nazirossi,
le braghette rosse che a Milano cantavano il loro lugubre slogan 10-100-1000 Nassirya, mentre Prodi proclamava: " Il nostro è un Governo forte…"
il sinistro inconscio italiano, medio-italiano, al potere nelle strade… Più che ai coglioni, sembra un Paese consegnato ai portatori di sfiga e agli imbecilli
Marcel DUCHAMPet / ou R r o s e S é l a v y – 1919
"Elle A Chaud Au Cul" ( Ella ha caldo al culo )
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( v. IL CORRIERE DELLA SERA del 26 aprile 2006 ).
POVERA ITALIA
Bomba a Nassiriya. Morti tre italiani
il commento dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga: "Il 25 Aprile Milano ha chiamato, il 27 aprile Nassiriya ha risposto".
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Solidarietà e partecipazione autentica ai parenti dei nostri militari caduti in un perfido agguato jihadista * in Iraq.
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"Il mio pensiero- ha detto il capo dello Stato – va alle famiglie delle nuove vittime di Nassiriya … sento con loro un immenso dolore per la perdita di questi giovani che operavano con onore al servizio della Patria. La mia solidarietà va all’Esercito Italiano e all’Arma dei Carabinieri, ancora una volta duramente colpiti. Tutta l’Italia, unita, si stringe attorno alle Forze Armate per piangere i nostri caduti. Ho fiducia che i responsabili di questo vile attentato saranno individuati e perseguiti".
* I terroristi delle brigate imam Hussein rivendicano attentato Nassiriya nel nome di Allah
Roma, 27 apr. – (Adnkronos/Aki) – L’attentato mortale contro il contingente italiano di stanza a Nassiriya e’ stato rivendicato dalle ‘Brigate Imam Hussein’. Il gruppo, la cui sigla e’ poco conosciuta, ha diffuso un chiaro messaggio su un sito islamico in Internet solitamente utilizzato da Abu Musab Al Zarqawi: ”Con l’aiuto di Allah oggi, giovedi’ 27 aprile 2006, abbiamo fatto saltare in aria una bomba al passaggio di un convoglio italiano. E’ stato distrutto il veicolo e si e’ saputo che trasportava tre soldati italiani e un rumeno nella regione di Dhi Qar”.
Poco dopo anche l’Esercito islamico in Iraq (al jaish al islami fi al Iraq) – già ritenuto responsabile tra l’altro del sequestro Giuliana Sgrena e dell’uccisione di Enzo Baldoni – ha rivendicato con un comunicato su Internet l’agguato costato la vita ai tre militari italiani Nicola Ciardelli, Franco Lattanzio, Carlo De Trizio, e al caporale della Polizia militare rumena Hancu Bogdan.