JIHAD
CUORE DI MADRE
Il ritratto di un figlio-bomba troneggia come un piccolo patriarca sulla famiglia. ( Illustrazione dal Giornalino dei Piccoli "Moujtaba" , edito in Kuweit dagli iraniani, con la mamma di un martire-killer palestinese che offre dolcetti agli amici dello stragista per festeggiare il "matrimonio" con le vergini urì in Paradiso).
MEMRITV rapporte : Les mères des martyrs du Hezbollah se déclarent très heureuses et prêtes à sacrifier d’autres enfants ( Le madri dei martiri di Hezbollah si dichiarano felicissime e pronte a sacrificare altri figli. L’amore materno secondo al Manar e Hezbollah. )
The Indoctrination of Palestinian Children to Seek Death for Allah – Shahada. |
"Io rispetto il sacrificio dei martiri che si fanno esplodere", Fausto Bertinotti, al Congresso di Rifondazione Comunista, Venezia, 6 marzo 2005 .
© 2006 Cox & Forkum
Aggiornamento
Al figlio il nome di un missile Hezbollah
Corriere della Sera – 18 lug 2006
C’è qualche prova documentaria dell’affermazione di Bertinotti?
Il Griso
IL PESO DELLE PAROLE
Il Corriere della Sera del 7 marzo 2005 a pagina 11 riporta alcune frasi di Fausto Bertinotti, pronunciate durante il congresso di Rifondazione Comunista.
Scrive Aldo Cazzullo: « Ha usato scientemente un linguaggio a tratti estremo, spingendosi a bordolinea, sino ai limiti delle sue convinzioni, pur di far passare una strategia che quasi metà partito considera moderata, imbelle, destrorsa. Si è giocato la partita nei passaggi decisivi su Iraq, Palestina, Prodi. Prima la concessione alla platea: “La resistenza è accettata in tutti i codici di guerra”. Poi la svolta, gridata con il volto purpureo: “Ma io mi rifiuto di accostare Giovanni Pesce, la medaglia d’oro partigiana, che è come fosse mio padre, a chi voleva assassinare Giuliana Sgrena in quanto imperialista!”. Quanto a Sharon, “io non dimentico Sabra e Chatila. Rispetto il sacrificio dei martiri che si fanno esplodere”. »
Fonte: Corriere della Sera – «Non regalo Palazzo Chigi ai padroni» di Aldo Cazzullo.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/03_Marzo/07/cazzullo.shtml
“Rispetto il sacrificio dei martiri che si fanno esplodere”.
I terroristi diventano “martiri”, le stragi un “sacrificio”. Con la giustificazione di Sabra e Chatila . Massacro che non è stato compiuto da Israele, ma non importa, la leggendaria retorica non veritiera rossa, o nera, vuole così. In nome del terzomondismo e in odio ai “padroni”, ai cosiddetti “ricchi-tecnologici”.
Lo sostiene anche il compagno Luciano Violante, in un intervento del 25 marzo 2004 a Porta a Porta, quando commentando l’episodio del bimbo palestinese convinto a trasformarsi in martire assassino, afferma che i “poveri” bambini palestinesi non hanno un futuro e diventano “fanatici” e muoiono anche per questo, mentre i bambini israeliani se non muoiono hanno un futuro di fronte, perché non sono “poveri”, ma i figli dei “padroni”, dei “ricchi-tecnologici”…
Parole indegne, che sacrificano cinicamente le ragioni di Israele all’ideologia terzomondista, concorrono ad alimentare l’odio genocidario armato che preme sulla piccola democrazia israeliana per distruggerla, e incoraggiano il terrorismo a mantenere il popolo palestinese vittima del vittimismo organizzato e ostaggio della maligna e sanguinaria jihad internazionale.