TRANSFOBIA ?
ALLA CAMERA DEI DEPUTATI SCOPPIA "IL CASO WC"
Lite in bagno. Durante una pausa nella votazioni, la portavoce azzurra, Elisabetta Gardini, incappa in Vladimiro Guadagno, Luxuria, deputato transgender del Prc e teorico della lotta al "biopotere" (secondo una definizione foucaultiana ripresa da Toni Negri ) e gli/le dice :«Questo é il bagno delle donne, tu sei un uomo, non puoi stare qui» . Luxuria, come cadendo dalle nuvole, spiega di aver pensato che fosse uno scherzo, ma poi si arrabbia e fa la parte della povera vittima cacciata dal bagno e oppressa nella sua libertà : « Sono anni che usufruisco dei bagni delle donne e da sei mesi di quelli della Camera, non mi sarei mai aspettata una aggressione con quei toni e con quella violenza… All’inizio pensavo che lei, donna di spettacolo, scherzasse – racconta Luxuria -, poi mi sono resa conto che non era così. Faceva sul serio. Ma io che devo fare? Da anni vado nei bagni delle donne. Se andassi in quello degli uomini, li metterei in imbarazzo…».
Un caso di… transfobia ? Mah, non saprei cosa pensare… se non che in numerosi miti e in altre culture – come per esempio in quella indu, perlomeno a livello popolare – androgini, travestiti e transgender vengono generalmente accettati senza eccessivo imbarazzo e anzi considerati di buon augurio, in quanto portatori dell’indifferenziazione del sacro, al di là della bipartizione dei generi sessuali umani. Il dio Shiva, per esempio, nella mitologia e la gnosi dell’India è venerato anche nella forma paradossale di un androgino, simbolo di una polarità cosmica che può generare come una donna oppure si divide in due metà sessuate e inizia la procreazione.
‘Oggi quindicimila transessuali in Italia fanno rivivere nel bagliore della metropoli l’antico mito dell’androgino, ostentando seni e nascondendo il fallo. Il loro transito da un sesso all’altro comincia con il travestimento: attratti da piume e lustrini non sanno resistere a mascherarsi da donne. Poi la chirurgia plastica permette sintesi ardite e costruzioni anatomiche stupefacenti.[…] L’instabilità psichica fa da pedant a quella sessuale in questi personaggi che presentano uno show di femmine bellissime e stravaganti, a metà tra circo equestre e il sogno psichedelico dei fumetti erotici o cyberpunk. Così il mito si degrada a merce e perde il suo contenuto sacrale e misterico.’ (Dalla prefazione del libro Vita da Trans di Cecilia Gatto Trocchi – Editori Riuniti).
L’angoscia , il senso di inadeguatezza, l’estraneità nei confronti dei coetanei e la solitudine di un corpo che va avanti da solo mentre la persona non lo riconosce più, assume talvolta, nella nostra cultura, l’aspetto di una maschera paralizzante. In genere l’eterosessuale, uomo o donna che sia, posto senza volerlo o inopinatamente vicino al transgender , può sentirsi in imbarazzo e come mancare… e proiettare sull’altro/a il proprio sconcerto o “paralisi”. A sua volta, il transgender è portato a rispondere alla maschera paralizzante che l’eterosessuale proietta su di lui/lei con un comportamento seduttivo o implorante, accompagnato a modi stranamente minacciosi da cyborg o creatura di un mondo post-genere, post-moderno, post-mortem e post-tutto…
"Mi sono sentita stuprata dovrebbe farsi operare"
da La Repubblica – L’INTERVISTA di Antonello Caporale
La Gardini: "È stato terribile. È un maschio, vada nel bagno dei maschi"
"Mi sono sentita stuprata… dovrebbe farsi operare"
Elisabetta Gardini
"AVEVO appena aperto la porta, e oddio…"
Oddio cosa?
"Vedo quello lì che esce dal bagno".
No!
"Sìììììì, guardi è stato terribile. Mi sono sentita mancare".
Questa situazione complessa dell’eterosessuale tradisce presumibilmente le angosce infantili di fronte a un lei/lui vissuto come dotato di una paradossale capacità castrante e sdifferenziante. In altre parole, l’eterosessuale si trova costretto in un bagno o W.C. davanti a una specie di mostro, ovvero a una figura mista che comprende in sé i tratti più inquietanti dei due genitori. Ed è per questo che Luxuria alias l’on. Guadagno Vladimiro va nel bagno delle donne. Perché : “ Se andassi in quello degli uomini, li metterei in imbarazzo…». Quindi non resterebbe – secondo Luxuria – che il bagno delle donne, private di quella libertà di sentirsi in imbarazzo che si vorrebbe concessa solo agli uomini. Il “caso W.C.” scoppiato alla Camera dei Deputati rivela, tra l’altro, che le donne non hanno la libertà e il diritto di essere in imbarazzo o… transfobiche.
Un vero e proprio caso di bestialità politica all’interno della grande coalizione. Un mondo crolla e la questione che si dibatte nei gabinetti sotto assedio dei nuovi bizantini che sono riusciti a banalizzare i mostri, a politicizzare tutto e a discreditare persino il vizio è : quale bagno per Luxuria?