ARRIVANO IN ITALIA I FAMILIARI DEI SOLDATI ISRAELIANI
RAPITI DA HEZBOLLAH
Vogliono rompere il muro di silenzio sulla sorte
dei militari rapiti l’estate scorsa in Libano e a Gaza.
Alla ricerca del sostegno dell’Italia per riuscire a rompere il muro di silenzio innalzatosi sulla sorte dei loro cari, i familiari dei soldati israeliani rapiti l’estate scorsa in Libano (Ehud Golwasser e Elad Regev) e a Gaza (Ghilad Shalit) sono oggi Mercoledì 14 febbraio a Roma per chiedere un aiuto al ministro degli Esteri Massimo D’Alema e al Parlamento italiano.
APPELLO PER LA LIBERAZIONE DEI TRE SOLDATI ISRAELIANI RAPITI A GAZA ED IN LIBANO
Chiediamo l’immediato e incondizionato rilascio dei soldati israeliani Ehud (Udi) Goldwasser e Eldad Regev, sequestrati da Hezbollah il 12 Luglio 2006 e Gilad Schalit, sequestrato da Hamas il 25 Giugno 2006. Tutti e tre sono stati rapiti all’interno dei confini d’Israele durante missioni di difesa e a tutt’oggi il loro destino rimane sconosciuto.
Tenerli in prigionia e negargli assistenza medica e umanitaria è una violazione della legge internazionale e delle Convenzioni di Ginevra.
Ci impegnamo a fare del nostro meglio per accelerare il rilascio di Udi, Eldad e Gilad e chiediamo a chiunque lo voglia di unirsi a noi in questo sforzo.
MILANO — L’appello è chiaro, diretto. E porta in calce firme illustri, come quella del premier britannico Tony Blair, della senatrice Hillary Clinton e di Javier Solana. «Chiediamo — si legge — l’immediato e incondizionato rilascio dei soldati israeliani rapiti: Ehud (Udi) Goldwasser e Eldad Regev sequestrati da Hezbollah il 12 luglio 2006, e Gilad Shalit, sequestrato da Hamas il 25 giugno 2006». Il testo prosegue spiegando come «tutti e tre sono stati rapiti all’interno del confine israeliano, durante missioni di difesa e fino ad ora il loro destino rimane sconosciuto. Tenerli prigionieri e negar loro aiuto medico e umanitario è una violazione della legge internazionale e delle Convenzioni di Ginevra».
Il mondo si mobilita. Per chiedere la liberazione dei tre soldati ancora in mano ai loro rapitori. Goldwasser e Regev in Libano, Shalit a Gaza. Sono mesi che i familiari dei tre giovani volano di capitale in capitale per sensibilizzare l’opinione pubblica, per chiedere aiuto di personalità influenti. All’appello hanno risposto personaggi di primo piano, come Blair, la Clinton e Solana ma anche il sindaco di New York Michael Bloomberg, il ministro degli Esteri francese Philippe Douste- Blazy, l’omologo canadese Peter G.
Mackay e personaggi della cultura come lo scrittore israeliano David Grossman. Le mogli, i genitori, i fratelli dei soldati rapiti saranno in Italia la settimana prossima. Mercoledì hanno chiesto di incontrare il Papa. Giovedì invece la Comunità ebraica di Roma ha organizzato un incontro con le autorità politiche del nostro Paese, tra cui il ministro degli Esteri Massimo D’Alema. Chi volesse aderire all’appello, può scrivere una email a questo indirizzo: disegnishilat@gmail.com. Dal Corriere della Sera .
un augurio di serenità a te, ai tuoi cari ed anche a quei soldati.
Caro De Mrtino,
Le suggerisco di “taggare” un po’ di più il suo interessante blog al fine di agevolarne la fruizione.
Errata Corrige:
“De Martino”