DIALOGO DI FEDERICO RUYSCH E DELLE SUE MUMMIE
da Le Operette morali di Giacomo Leopardi
Coro di morti
nello studio di Federico Ruysch
Sola nel mondo eterna, a cui si volve
Ogni creata cosa,
In te, morte, si posa
Nostra ignuda natura;
Lieta no, ma sicura
Dall'antico dolor. Profonda notte
Nella confusa mente
Il pensier grave oscura;
Alla speme, al desio, l'arido spirto
Lena mancar si sente:
Così d'affanno e di temenza è sciolto,
E l'età vote e lente
Senza tedio consuma.
Vivemmo: e qual di paurosa larva,
E di sudato sogno,
A lattante fanciullo erra nell'alma
Confusa ricordanza:
Tal memoria n'avanza
Del viver nostro: ma da tema è lunge
Il rimembrar. Che fummo?
Che fu quel punto acerbo
Che di vita ebbe nome?
Cosa arcana e stupenda
Oggi è la vita al pensier nostro, e tale
Qual de' vivi al pensiero
L'ignota morte appar. Come da morte
Vivendo rifuggia, così rifugge
Dalla fiamma vitale
Nostra ignuda natura;
Lieta no ma sicura,
Però ch'esser beato
Nega ai mortali e nega a' morti il fato.
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Ruysch fuori dello studio, guardando per gli spiragli dell'uscio. Diamine.! Chi ha insegnato la musica a questi morti, che cantano di mezza notte come galli? In verità che io sudo freddo, e per poco non sono più morto di loro. Io non mi pensava perché gli ho preservati dalla corruzione, che mi risuscitassero. Tant'è: con tutta la filosofia, tremo da capo a piedi. Mal abbia quel diavolo che mi tentò di mettermi questa gente in casa [… ].
(G. Leopardi, Tutte le opere, Sansoni, Firenze, 1988, vol. I, pag. l34)
v. DIALOGO DI FEDERICO RUYSCH E DELLE SUE MUMMIE (1824)
da Le Operette morali di Giacomo Leopardi
—
" NOSTRA IGNUDA NATURA "
Natural Death
Andres Serrano,”THE MORGUE” 1992
Fonte dell'illustrazione :
http://phomul.canalblog.com/archives/serrano__andres/index.html
immagine troppo cruda e violenta.La nostra natura è simile a ciò che mostra l’immagine,ma non così cruenta e priva di spessore.
Gentile utente anonimo, l’immagine artistica di Andres Serrano è una natura morta o meglio uno Still Life ( fotografia di un oggetto inanimato).
Troppo cruda e violenta? Non saprei cosa pensare, se non che la natura morta, priva di spessore per sua costituzione, rappresenta un tempo di arresto prima della decomposizione e del ritorno del vivente allo stato inanimato. Il punto, intenso e feroce, in cui la vita va al di là, è in genere irrapresentabile, fuori scena, osceno. Questo impensabile si chiama "morte" ( un termine da prendere con le pinzette).
La natura morta, presente in numerose opere pittoriche e nella tradizione dell’arte occidentale, traccia una frontiera tra due zone eterogenee: animato/inanimato, vivente/minerale, parola/silenzio.
P.S. Perché un commento anonimo? In genere, chi ha paura della parola "morte" difficilmente potrebbe essere scrittore, poeta o pittore, neanche fotografo.
Gentile (sic!) blogger… quando si posta un’immagine simile, bisognerebbe tener conto della logica di indicizzazione dei motori di ricerca (Google)… I ragazzi che in questi giorni digitano "Leopardi" per cercare immagini su Giacomo, si ritrovano fra le prime proposte questa sorpresa… Un po’ di buon senso nel taggare non guasterebbe. Buona vita comunque.
Caro professore e blogger, grazie del commento che ha gentilmente postato nel mio blog : http://giannidemartino.splinder.com/post/12640705/Leopardi++Coro+dei+morti
Per quanto possa apparire sorprendente , l’immagine tratta dall’opera di Andres Serrano non è un accostamento irresponsabile ( o casuale, e quindi rivelatore di un inconscio, come nella pratica surrealista e delle ormai esangui avanguardie novecentesche). L’accostamento con l’immagine tratta dall’esposizione al Pac di Milano intitolata « dito nella piaga » e « morgue » di Serrano esprime molto bene, mi pare, una filosofia dolorosa ma vera, che ha qualche equivalenza con la filosofia anti-metafisica del nostro Leopardi. Per il Leopardi delle « Operette morali », l’unica eternità che ci è concessa naturalmente in sorte è il riposo della morte.
Sola nel mondo eterna, a cui si volve
Ogni creata cosa,
In te, morte, si posa
Nostra ignuda natura;
Lieta no, ma sicura
Dall’antico dolor.
Insomma, non mi pare di versare nell’insensatezza. Eterna, cioè smisurata e tuttavia presente, è la morte ( perlomeno secondo la concezione materialista del Leopardi, che peraltro potrei anche considerare ripugnante e non condividere).
Quanto a quel « po’ di buon senso » da lei invocato, forse è frutto di un atteggiamento autoprotettivo, non dico piccolo-borghese, ma un po’ retrivo, volto praticamente a una specie di difesa ad oltranza dei ragazzi venuti da Google. Non le sembra di cadere in un conformismo « un po’ » bacchettone, o di andarci molto vicino ?
Senza per questo divorziare dal senso comune, se le parlassi le direi che quando ci si occupa di letteratura bisognerebbe tener conto del fatto che la letteratura è sempre stata "inquietante", fin dall’Antichità. D’altra parte è anche vero che il web è pieno di sciocchezze e che esercitare con senso di responsabilità la libertà che offre questa tecnologia non guasterebbe.
Naturalmente, « quando l’ignota morte appare » ( come si dice in letteratura), non tutto appare necessariamente « carino, fresco, agile, saggio, equilibrato… » ( come scrive un vecchio professore e come certamente anche il cuore dei ragazzi desidera). Buona vita comunque (sic !) a lei e ai suoi ragazzi.
….e questa sarebbe arte…..?! Sono io che sono ignorante che non capisco questo genere di "arte" ? Mi domando se questo abbia mai imparato a dipingere una mela una semplice ma difficile nello stesso tempo MELA. E poi è anche balsfemo!!!!! Rinuncia che è meglio.
Niente da dire sulla scelta di inserire questa immagine…concordo solo sul fatto che anche i ragazzini delle scuole intenti a fare ricerche su Leopardi possano incappare in un'immagine così esplicita e cruda.Di certo loro non possono accostarla all'apparato filosofico cui vuole essere accostata l'immagine.Le chiederei vivamente di togliere il tag,perchè ci si lamenta tanto della tutela dei minori,ma non facciamo in concreto proprio nulla per proteggerli,anzi mi meraviglio che Google non moderi i suoi contenuti.Che tristezza!
l'arte è soggettiva, questo puo' o nn puo' essere arte
sta diffatto che con leopardi non c'entra nulla per quanto il moderatore si sforzi a trovarne un filo logico
Sarà contento il morto. Lo immagino in attesa della seconda morte costretto a vedere il suo corpo in decomposizione denudato, e fotografato a fini artistici. Dissacrato tanto quanto una mummia tra le mani di uno studioso…
Isildril
trovo questa foto spettacolare…l arte non va spiegata…la si sente dentro e basta
bye raggazza venuta da google
Sinceramente non capisci nè il significato dell'immagine nè soprattutto l'accostamento di un Crocefisso alla "natura morta"
questa immagina fa veramente vomitare…. altro che arte!
non metto in dubbio che l'immagine possa avere uno spessore "artistico" o "culturale" per alcune persone…più che altro nn mi sembra una bella cosa che appaia tra le prime 6 immagini scrivendo nel motore di ricerca "leopardi"…penso più che altro a qlc bambino o ragazzino che magari fa una ricerca per la scuola…io la toglierei!
per tutti quelli che si preoccupano per i ragazzi che fanno ricerche scolastiche…ehi è un pene!! nient' altro che un normalissimo e semplicissimo pene…ttta questo falsa protezione/ perbenista è ridicola…e poi ci chiediamo perchè i sessualmente repressi sono in forte aumento..
Scusate ma mi sembra inappropriato che cercando Leopardi tra le immagini appaia un pene, una natura morta o che dir si voglia… Non è per fare perbenismo o altro, semplicemente… Non centra nulla col Leopardi in quanto tale!