ICONOGRAFIA
DEL PELLICANO
".. il nostro pellicano" (Dante, Paradiso, XXV, 113)
Paliotto del Pellicano. Lombardia, fine del XVI – fine del XVII secolo con interventi nel XIX secolo. Tessuto: taffetas lanciato con argento lamellare; Ricamo: argento e argento dorato filati; argento lamellare, dorato; ottone lamellare. Inv.: 56 ( Restauro offerto da Vitale Barberis Canonico). Museo Poldi Pezzoli, Milano.
"Pie Pelicane, Jesu Domine"
(antico canto sacro citato dal libro di Hans Biedermann)
Come dice il Fisiologo, dal fianco aperto del Cristo – durante la sua Passione e morte – sono sgorgati il sangue e l’acqua per la salvezza eterna. Tale analogia tra la ferita del Crocefisso e il petto squarciato del pellicano sono stati ripresi anche da Angelus Silesius. Si riscontrano echi anche al di fuori della simbologia religiosa. In letteratura, il mito del pellicano viene ripreso dal Pulci, mentre a Palazzo Ducale di Venezia gli intarsi del capitello della penultima colonna verso il ponte della Paglia rappresentano pellicani.
Il pellicano che nutre i suoi piccoli, si trova raffigurato anche alla sommità del portale della Sagrada Família di Antoni Gaudí a Barcellona: insieme all’uovo con le iniziali JHS, alle stesse iniziali inchiodate a una croce e portate in trionfo da una folta schiera di angeli e all’albero della vita, simbolo dell’unico vero axis mundi che è il corpo di Cristo.«La Chiesa edifica continuamente dei templi che rappresentano il ponte per raggiungere la Gloria» (Antoni Gaudí - il grande architetto catalano, del quale Salvador Dalí diceva: “ Chi non capisce Gaudí è un cieco dell’odorato” ).
SIMBOLOGIA « Il significato del pellicano si potrebbe ricollegare ad una delle leggende più conosciute su questo animale e che lo rende un simbolo dell’amore paterno.
La leggenda dice che egli sentiva un amore così grande per i suoi figli da nutrirli con la sua propria carne, in caso di mancanza di cibo. Per questo, l’iconografia cristiana lo considera un simbolo di Cristo anche per una ragione più profonda, infatti, il pellicano simboleggia la natura umida che, secondo la fisica antica, scompare per effetto del calore del sole e rinasce in inverno; questo animale si paragona al sacrificio di Gesù, ma anche alla resurrezione di Lazzaro e per questo la sua immagine a volte sostituisce quella della Fenice.
Il pellicano è anche un simbolo che adottarono i massoni che riguardava il 18 grado dell’ordine, chiamato grado "Rosacruz"; l’animale era rappresentato nell’atto di aprirsi il ventre per nutrire la prole, circondato dai figli, e sulla sua testa aveva una croce con una rosa rossa incisa e la scritta I.N.R.I.
Il pellicano rappresenterebbe la scintilla vivente latente nell’animo umano, il cui sangue è veicolo di vita e resurrezione ed il suo colore è il bianco, che simboleggia il superamento della prima fase dell’opera alchemica.»
Tratto da: Giovanna Digovic, Gaudí: tra beatificazione e simboli, "Il Bolero di Ravel" (Documento PDF)
Su internet:
Symbols.com: an huge archive of symbols
Symbols.net: Directory to the world of Signs, Glyphs and Symbols