PASSIONE E MORTE DI GESU’
Christ of St. John of the Cross di Salvador Dali
Per l’antropologo René Girard " lo scandalo di Cristo [..] è inscritto nella natura della Passione. Nella sua nuda, intollerabile crudezza […] ". Lo sguardo delle altre fedi sul cristianesimo ( specialmente dell’islam che non ha una teologia della sconfitta ) è dominato dalla convinzione che un credo in cui Dio diventi uomo manchi di rispetto per Dio. "Sono invece certo – dice Girard – che proprio in questo nucleo scandaloso sia racchiusa la grande forza del cristianesimo, che sa dirci tanto, o tutto, sull’essenza dell’uomo e sul suo rapporto con la violenza". Sacralità e violenza sono infatti temi centrali in Girard. "C’è chi ha soppresso del tutto la Passione, o chi, come gli ariani ha detto che Cristo non era Dio. Quella che viene chiamata gnosi cerca sempre di sfuggire allo scandalo di Dio fatto uomo, e come tale pronto a soffrire".
La crocifissione è il grado più basso della “discesa” del Verbo incarnato. Per quanto possa sembrare misterioso e dicibile forse solo per ellissi , il Dio incarnato dona tutto se stesso per amore e trasfigura il mondo nell’ora della nera putredine. E Giovanni, per designare questo aspetto paradossale della rivelazione del volto di Dio, dice “ innalzamento”.
Per poco che si creda, ogni caduta non è cascare nella dissipazione nostra e della natura, ma “caduta” in Cristo, che – osando scandalosamente "innalzarsi" sulla croce – “chiama a una pienezza di vita che va ben oltre l’esistenza terrena , poiché consiste nella partecipazione alla vita stessa di Dio” ( Evangelium Vitae ).
Il mistero della croce è manifestazione della gloria stessa di Dio incarnato, trasfigurazione nell’abisso. In ogni caso, è dalla fede cristiana che l’uomo cosiddetto civilizzato riceve la spinta a superare lo stadio di "bestione" ( come direbbe Gianbattista Vico ) e si apre a un reale più largo, aperto – a differenza del mito o della sola sottomissione alla legge – alla novità dello spirito e alla pietà per la vittima innocente.