NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA
Meditazione XVII, sulla malattia e la morte (estratto)
di John Donne
Forse quello per chi suona il campanello è così malato da non sapere che questa campana sta suonando per lui: e io forse mi posso credere di stare ben meglio di quanto sto, che cotanti mi circondano, e costatano le mie condizioni, lo potessero aver fatto suonare per me, senza ch’io lo sappia.
La Chiesa è Cattolica, universale, e così lo sono tutte le sue azioni; tutto quanto fa appartiene a tutti. Quando battezza un bambino, quest’azione mi riguarda, poiché proprio questo rilega quel bambino a questo corpo che è anche la mia testa, e s’innesta a questo corpo cui sono un membro. E quando sepellisce un uomo, quest’azione mi riguarda; l’umanità intera è di un autore solo, ed in un solo volume; quando muore un uomo, non si strappa un capitolo dal volume, anzi lo si traduce in una lingua migliore; e ci vorrà che tutti i capitoli vengano così tradotti; Dio impiega parecchi traduttori; certe parti sono tradotte dall’età, altre dalla malattia, altre dalla guerra, altre dalla giustizia; ma la mano d’Iddio si trova in tutte le traduzioni, e la sua mano rilegherà tutte le pagine cosparse per questa biblioteca dove riposeranno tutti i libri aperti gli uni per gli altri.
Per conseguenza, la campana che suona per una predica non chiama soltanto il predicatore ma anche tutta la congregazione, dimodoché questa campana ci chiama tutti; ma quanto più a me, che sono portato così vicino alla porta dalla malattia.
(…) Chi è che non alza gli occhi verso il sole quando questi spunta? Ma chi è che non toglie lo sguardo da una cometa quando essa accade? Chi è che non tende l’orecchio per udire una campana che suona per qualche occasione? Ma chi è che la può distogliere da quel rintocco che sta faccendo passare un pezzo di lui stesso al di fuori di questo mondo?
Nessun uomo è un’isola, intera per se stessa; ogni uomo è un pezzo del continente, parte della Terra intera ; e se una sola zolla vien portata via dall’onda del mare, qualcosa all’Europa viene a mancare, come se un promontorio fosse stato al suo posto, o la casa di un uomo, di un amico o la tua stessa casa. Ogni morte di uomo mi diminuisce perché io son parte vivente del genere umano. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona per te.
John Donne, Devozioni per occasioni di emergenza, Roma, Editori Riuniti, 1994.