UCCISA RAIEDAH WAZAN,
GIORNALISTA IRAKENA
Raiedah Mohammed Wageh Wazan, la giornalista televisiva irachena rapita a Mosul il 20 febbraio scorso da terroristi mascherati, insieme alla figlioletta di dieci anni ( poi rilasciata), è stata uccisa. Lo ha dichiarato il marito della reporter che ha riconosciuto il corpo che è stato trovato ieri, con un colpo di arma da fuoco alla testa.
Tre giorni fa uno dei maggiori quotidiani iracheni, Al Sabah, aveva pubblicato la notizia del ritrovamento del corpo della giornalista, decapitato dai mujaiddin, i khmer verdi, a Erbil, a un centinaio di chilometri da Mosul . Ma la notizia non aveva trovato conferme. Poi il ritrovamento di un altro cadavere e ieri la notizia del riconoscimento dei poveri resti. La giornalista lavorava a Mosul per la rete televisiva regionale Iraqiya, colpita da un attacco di mortaio la settimana scorsa, rivendicato su Internet da un gruppo affiliato a al Qaeda.
Salim Saad-Allah, il marito della giornalista, ha precisato che a causa delle minacce ricevute, non avrà luogo nessuna processione funebre durante le esequie della moglie.
Questo atto ignobile porta a trentatrè il numero dei giornalisti trucidati in Irak dal marzo 2003, compreso il collega italiano Enzo Baldoni, ucciso nell’agosto 2004.
A Roma nessuno ha manifestato o sfilato per Raiedah, vittima innocente e martire della vera resistenza del popolo irakeno.
• Dossier : Irak : toute l’actualité et les analyses du conflit irakien