PSICOANALISI DEI FANATICI
Ognuno lo intuisce: le turbe del maschile non sono estranee ai malesseri identitari, alla guerra dell’islam fondamentalista contro i musulmani considerati "tiepidi" o "apostati", e contro chiunque si opponga alla propagazione del fanatismo maligno. Le turbe del maschile non sono estranee neanche alla coriacea e violenta “resistenza” alla democrazia di cui testimonia l’attualità arabo-islamica.
Un libro, un numero della rivista Intersignes e l’Associazione del Manifesto delle libertà avviano una riflessione su questi temi capitali, grazie ad approcci diversi di storici , di filosofi e di psicoanalisti… Un insieme che forse può essere utile per fare avanzare la riflessione.
IL LIBRO – La Psicoanalisi dell’islam
di Fethi Benslama
Psicanalista e professore all’Università Paris VII, Fethi Benslama parte dalla crisi contemporanea dell’islàm e considera l’islamismo non tanto come un integralismo quanto come un discorso delirante sulle origini, sintomo di una “disperazione di massa”. Nella peculiare ossessione di una purezza originaria egli diagnostica il sintomo di una serie di rimozioni peculiari al mondo arabo e islamico.
Se Ismaele è l’antenato mitico degli arabo-musulmani, egli è anche il figlio del patriarca Abramo e della sua serva Agar, ripudiata dopo la nascita miracolosa di Isacco. La madre e il bambino vengono scacciati su insistenza di Sarah. Tuttavia il nome di Agar è stranamente assente dal Corano.. Fethi Benslama vi scorge il risultato di una ferita narcisistica, quella che consiste nel fare ammettere al lignaggio arabo-musulmano che il suo antenato materno è una schiava cacciata dal suo padrone.
Il rapporto con la madre e con l’altro in generale viene così reso complesso , ed è fonte di una specifica violenza maschile. Quello di un “ordine virilista” caratterizzato dalla confusione tra il padre genitore, il padre simbolico e il padrone.
Fondato più che sulla paura e sull’odio della donna su un “panico del maschile” nei confronti del femminile, l’ordine virilista si mantiene fino ai nostri giorni nei testi così come nella loro applicazione, più e meno rigida, nelle varie società. La condizione moderna minaccia un tale ordine , perché le pratiche sociali si stanno evolvendo e introducono delle contraddizioni. Se si osserva il mondo musulmano di oggi si constata che, ad eccezione della Tunisia e della Turchia, il pensiero teologico-politico che s’ispira ai testi, resta immutato.
Se vi si aggiunge “la proibizione nell’islàm di abbordare Dio a partire dalla paternità”, la questione delle origini s’inscrive in un “deserto genealogico” che è alla base di una peculiare ossessione islamica della purezza.
In effetti Fethi Benslama riprende i testi fondatori del Corano e mostra la profonda confusione della relazione tra il reale e il simbolico effettuata dagli estremisti.
Nel Corano Dio non è il padre e quello che viene domandato in sacrificio è l’infantile ( ciò che d’incompiuto resta nell’uomo). Volendo applicare alla lettera questo sacrificio simbolico dell’infante nel reale, i fondamentalisti islamici aprono la strada alla violenza cainica. Il pagamento del debito, facendosi nel ciclo del non riconoscimento dell’altro e della cattiva reciprocità che è poi il ciclo della vendetta, porta a raccogliere le piazze arabo-islamiche attorno a un oggetto unico che non è altro che la vittima espiatoria.
LA RIVISTA
di Fethi Benslama et Nadia Tazi
Mentre la situazione della donna è oggi oggetto di dibattito nel mondo musulmano, quella della virilità, che la determina, resta impensata. La virilità riposa su un duro zoccolo teologico-politico indiscusso e non viene riconosciuta come tale e a maggior ragione neanche analizzata attraverso il suo linguaggio e i suoi riti, il suo immaginario e le sue regole, nelle sue incidenze con la politica, in pubblico così come nel privato.
In rete
– [PDF] La « césure » de l’Islam saisie par un psychanalyste
– La puissance dans l’impuissancedi Fethi Benslama
Vedi anche:
Hatred for Women and Islamic Terror
di Iakov Levi
http://www.geocities.com/psychohistory2001/index.html
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L’Associazione del Manifesto delle libertà organizza un incontro sul tema del femminile nell’islam, Con interventi di:
– Nadia Tazi : "Politique de la virilité"
– Nourredine Saadi : "Femmes et loi, entre droit et anthropologie"
– Sophie Bessis : "Quelques points d’histoire sur le mouvement des femmes au Maghreb"
– Fethi Benslama : "Généalogie du féminin en islam".
"Hypothèses sur le féminin en islam"
Giovedì 24 marzo 2005, ore 19
– Maison des associations del 3° arrondissement, 5, rue Perrée, 75003 Paris (métro : Arts-et-Métiers, o Temple, o République)
Con interventi di:
Nadia Tazi : "Politique de la virilité"
Nourredine Saadi : "Femmes et loi, entre droit et anthropologie"
Sophie Bessis : "Quelques points d’histoire sur le mouvement des femmes au Maghreb"
Fethi Benslama : "Généalogie du féminin en islam".
(Nei limiti dei posti disponibili)
Tewfik Allal, presidente dell’Associazione del Manifesto delle Libertà
Per informazioni:
manifeste@manifeste.org – http://www.manifeste.org
«La questione che si gioca in questo momento attorno all’Islam – spiega Tawfik Allal, presidente della neonata Associazione del Manifesto delle libertà – concerne tutte e tutti, e la riflessione e l’azione transnazionale che vogliamo condurre ha bisogno di tutte le energie».