L’immaginazione creatrice
di Salvatore S. Livolsi
La rivoluzione verrà, ma non dalla violenza, dalla luce (Emmanuel Mounier)
La recente pubblicazione del libro di Henry Corbin, L’immaginazione_creatrice (Laterza 2005) mira a far circolare testi capaci di avviare confronti tra la cultura e la religiosità orientale con quella occidentale e cristiana, in vista della possibilità di un ascolto e di un riconoscimento reciproco. Ma l’occasione consente di riprendere l’argomento che il libro di Corbin propone, ripensandolo come uno dei testi cari al movimento giovanile e alternativo degli anni ’70, e recuperando la lettura che ne propose Gianni de Martino sulle pagine di Re Nudo, mensile di controcultura (prodotto negli anni ‘70 – ‘80 e che andrebbe rivisitato per constatare come anticipò analisi, argomenti e condizioni della ‘modernità’ con spirito critico e profetico).
Nel numero 64 dell’aprile 78, De Martino, traducendo un capitolo di Corbin, dall’edizione francese di Flammarion del ’54, scrive: ‘propongo questo testo di Corbin come contributo all’attuale ‘dibattito sulla ‘spiritualità’, dibattito che non parte da ‘zero’, ma che ha un inizio nelle esperienze psichedeliche compiute negli anni ’60 dai primi viaggiatori in India e in Marocco, comunque pur sempre in quello che allora si chiamava Innerspace, o ‘spazio interiore”. Il libro di Corbin racconta il viaggio di Ibn Arabi – nato in Andalusia il 28 luglio 1165 e morto a Damasco il 16 novembre 1240 – per il Marocco e un po’ tutto l’Oriente, alla ricerca di una dimensione spirituale raggiungibile attraverso un viaggio interiore guidato da quella che lo stesso Ibn Arabi chiama l’Immaginazione attiva, facoltà ‘accesa’ da esperienze mistiche e iniziazioni sapienziali, volte all’approdo a stati-visioni capaci di accrescere la consapevolezza e la coscienza di sé.
Per De Martino quello di Corbin appare come un testo di ‘topografia spirituale’ ed il viaggio di Ibn Arabi come quello di un hippies ante-litteram e la sua ricerca come ‘qualcosa di estremamente delicato e che non poteva avvenire non importa come e non importa quando, senza predisporre preventivamente un minimo di condizioni adeguate. Si trattava -per quanto possa sembrare incredibile – di stabilire un ‘contatto’ diretto e concreto, senza mediazioni istituzionali, con il ‘sacro’, con la ‘potenza salvatrice’ che allora intuivamo essere alla radice dei nostri corpi e delle nostre anime – più che nell’organizzazione burocratica delle chiese’. Leggere Corbin serve al dibattito e alla discussione attuale su religione, spiritualità, tolleranza in un mondo dominato e globalizzato dalla tecnica e dal potere del consumo che sacrifica e marginalizza – in nome dell’apparire e dell’avere – qualunque discorso sull’interiorità e l’essere; sfogliare nuovamente una rivista come Re Nudo serve a ripescare testi preziosi di Laing, Cooper, Lapassade e, ancora, pensieri ‘attuali’ sul pacifismo, l’ecologia, l’antiautoritarismo.
aurora rivista
L’immaginazione creatrice. di Salvatore S. Livolsi
Fonte: http://www.aurorarivista.it/
L’illustrazione è di Matteo Guarnaccia:
http://releasethereality.com/matteo/enter.html
Allora ero più giovane, fresco ( non tanto frescone, spero ) e piacente… ricordo che – fra arroganza, sacchi a pelo e i libri di Ibn Arabi nello zainetto blu – volevo morire per amore, poi ho finito col fare il giornalista. Oggi – beat stagionato, se non hippie di antico pelo – continuo a pensare che la Chiesa e “un po” di organizzazione burocratica siano mediazioni sante e ancora necessarie, senza nulla togliere alla bellezza e all’utilità di un buon uso dell’immaginazione creatrice… ( un vero e proprio "senso" metafisico e "organo visionario" quasi atrofizzato nella maggior parte dei casi, oggi spesso confuso, ahimè, con l’ufologia e un mero sovversivismo anarcoide, con i don pirla con la kefiah e la dèrive – questa idiozia! ).
Dopo aver rinunciato ai dèmoni del Novecento, a credere di poter ardere senza bruciare e a sbavare sullo spinello, non mi sembra decente che la mia generazione debba poi affliggere l’universo mondo con i suoi angeli new age , sostituendo a quello che diceva un’illusione religiosa un “misto” di illusioni e la proliferazione di escatologie triviali…
Insomma, la tentazione della gnosi attraversata insieme al nichilismo e a un uso "esaltato" del "caro corpo" ( Rimbaud)… non mi convince … non mi pare una vera via d’uscita.. – come del resto non lo è neanche la fuga nell’immaginazione o nella psicosi, magari in compagnia di Laborit , l’estetica o quella puttana di letteratura… Non ditemi che l’arte è una via d’uscita…
Per quanto mi riguarda – volendo ripescare anche il “personale”, per dirla in gergo canagliesco – sono lieto di avere inventato dei costumi e non lo "sballo", e acceso pure qualche lume o lumicino, fermo restando però che per me la porta dell’Aurora è Cristo… nell’attesa, non inerte, che risorga da tutti quei tombini, quelle fosse e quei sepolcri, anche imbiancati – per non dire delle tante porte chiuse, dove a nessuno basta morire da lontano… Aurora, aurora… ma cosa vuole questa aurora, e quell’altra, detta Notte, dove per tanti passi falsi, aurore e arcobaleni… (gdm).
In rete
Karim Kobrâ, Voglio vedere Dio in faccia
… Frammenti di un incontro estatico a cura di Gianni De Martino
http://www.magnanelli.it/Estratti/SPS_KarimKobraVoglioVedereDioInFaccia.htm
LSDDSL – Poemetto di Gianni De Martino
da “La frusta!” Rivista di informazione e critica culturale http://lafrusta.homestead.com/
Psichedelica
“… Può capitare che per un momento il mondo appaia così com’è: immenso, desolato e magico” (Gianni De Martino).
http://utenti.lycos.it/BelloniCristina/Art_Psichedelica.htm
Psicoattivo – Altrove
Gianni de Martino: Freud e l’estasi, L’ospite inatteso …
http://www.psicoattivo.it/media/libri/altrove/main.htm
Dallo sciamano al raver – Recensioni
saggio sulla transe di Georges Lapassade (corredato da una intervista con l’autore condotta da Gianni De Martino, curatore dell’opera)
http://www.urraonline.com/libri/88-7303-311-3/allegato/recensioni/01
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Aggiornamento
I segreti delle aurore
Le aurore, boreali o australi che siano, sono spettacoli straordinari, che nascondono però un’origine violenta. Sono infatti tempeste nell’alone di plasma (una «miscela» costituita in questo caso principalmente da elettroni e protoni, che sono poi ioni di idrogeno) che inviano docce di particelle elettricamente cariche nell’atmosfera, le quali collidono con gli atomi neutri irradiando una luce multicolore.
Le aurore non sono speculari. L’aurora dell’emisfero meridionale e quella del Polo Nord non sono immagini speculari l’una dell’altra, come si era sempre creduto
FONTE: http://www.lescienze.it/index.php3?id=10564