A UN MORTO PREMATURO
di Georg Trakl
Trakl (efter Dea), 2003-Fonte
Oh, il nero angelo che uscì lieve dall’interno dell’albero,
quando noi eravamo miti compagni di gioco la sera,
al margine dell’azzurrina fontana.
Quieto era il nostro passo, gli occhi rotondi nella bruna frescura dell’autunno,
oh, la purpurea dolcezza delle stelle.
Ma quello scendeva i gradini di pietra del Mönchsberg,
un azzurro sorriso nel volto e stranamente avviluppato
nella sua più quieta infanzia e morì;
e nel giardino rimase l’argenteo volto dell’amico,
origliando nel fogliame o nell’antico petrame.
L’anima cantava la morte, il verde sfacimento della carne
ed era il mormorio del bosco,
il fervido lamento della fiera.
Sempre risuonavano da crepuscolari torri le azzurre campane della sera.
Venne l’ora che quello le ombre nel purpureo sole vide,
le ombre della putredine nello spoglio fogliame;
sera, quando al muro crepuscolare cantò il merlo,
lo spirito del precocemente morto nella quieta stanza apparve.
Oh, il sangue che dalla gola del risonante scorre,
azzurro fiore; oh le ardenti lacrime
piante nella notte.
Dorata nuvola e il tempo. Nella solitaria stanza
inviti a ospite più spesso il morto,
vagando sotto gli olmi in confidente colloquio giù lungo il fiume.
GEORG TRAKL
Versione italiana di Vera degli Alberti
e Eduard Innerkofler
http://www.rodoni.ch/busoni/bibliotechina/trakl.html
Secondo il mio amico Gugl ( Stefano Guglielmin ), l’essenza della poesia di G. Trakl sta nel "salvare la fecondità dell’inizio, del tempo prima che diventi successione di istanti". Commentando il racconto di una “tentazione”, anche generazionale, ricorrente, di restare sempre in e-stasi ( come se fosse davvero possibile uno stato di trance permanente e il ritrovamento di un enorme senso globale, primordiale, estatico e confusivo, non più a pezzi, in pezzi ), egli suggerisce, acutamente, di considerare in particolare la poesia ‘A un morto prematuro’, "dove figure erranti si allontanano dalla Storia (che è ‘palude e gelo’) per rifondare altrove una nuova stirpe, governata dalla ‘più quieta infanzia’. Una stirpe, dunque, che nulla ha a che fare che i successivi deliri razziali". gugl in la poesia e lo spirito
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L’espressionismo in poesia: Georg Trakl
Il poeta austriaco (Salisburgo 1887-Cracovia 1914) ha una biografia caratterizzata da elementi torbidi e disperati (fallimento degli studi, amori disordinati, il tentato suicidio appena chiamato alle armi, abuso di droghe e l’ultima overdose di cocaina che gli è fatale). Sembra una figura sintomatica della stagione espressionista e alcuni versi scritti al fronte nei suoi ultimi giorni si pongono, anche per il loro intenso colorismo, sulla stessa lunghezza d’onda dei pittori con cui ha in comune la sensibilità espressionista.
“… la scrittura trakliana è specchio di una sensibilità che coglie il reale come contrasto insolubile, come antitesi, come coesistenza di elementi opposti, discordanti. Per esprimere tale lacerante percezione dell’esistere e soprattutto il sentimento di quell’"oltre" che il poeta intuisce, pur nella continua e tormentata esperienza del limite e della negatività, Trakl elabora un linguaggio nuovo e originale, di estrema modernità per l’acquisita facoltà di raggiungere le vette di quell’astrazione formale che negli stessi anni costituiva il punto di approdo della pittura di un Kandinskij e della musica tonale di Schönberg, Berg e Webern. E ciò accade nell’opera trakliana, proprio in virtù dell’elaborazione, da un punto di vista linguistico, di elementi coloristici e di strutture musicali, in un’ansia di sperimentazione che spingeva il poeta a forzare i limiti della parola…” Nella rubrica "Riflessioni in forma di conversazioni" di Doriano Fasoli: conversazione con la germanista Grazia Pulvirenti
L’ultima poesia
GRODEK
Egon Schiele, Kreuzingung, 1907
Georg Trakl: l’opera completa
Il programma che potete scaricare qui contiene l’opera completa di Georg Trakl (in lingua tedesca). Si tratta di un programma freeware che può essere copiato liberamente e gratuitamente!
Saggio di poetica di Massimo Piermarini sull’opera di Georg Trakl:
http://www.ilbolerodiravel.org/vetriolo/piermarini-trakl.pdf
Gianni, fai un lavoro prezioso, la rete ti è grata! (io sicuramente; grazie anche per gugl…)
un abbraccio
fabry
caro Gianni, mi fa piacere che tu faccia conoscere Trakl. E ti ringrazio per aver colto l’occasione attraverso i miei suggerimenti (che sono liberamente tratti dal mio libro “Scritti nomadi”, Anterem 2001)
gugl