FRANCE DIPLOMATIE
Il ministro degli Esteri francese, Philippe Douste-Blazy:
«L’Iran ha un gradito ruolo di stabilizzazione nella regione ».
Il presidente dello stesso Iran, Mahmoud Amhedinejad :
« Molto gentile, grazie. In effetti, la migliore soluzione possibile della crisi libanese è la distruzione d’Israele » .
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Il «partito di Allah» chiama rinforzi dall’Iran – Richiamate reclute in addestramento per schierarle nel sud del Libano.
Per il ministro degli esteri francese in visita a Beirut, l’Iran ha un ruolo stabilizzatore nel M.O
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– Il Vecchio Continente e la sicurezza di Israele
Il rifiuto europeo di A. Panebianco – Corriere della Sera 05 agosto 2006
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aggiornamento
“… Quanti esperti individuano ormai da decenni nel conflitto mediorientale il cuore del caos mondiale e la chiave della sua risoluzione? Quale diplomatico tralascerà di ripetere dieci volte e non una che le porte dell’inferno e il Sesamo del ritorno all’armonia internazionale stanno a Gerusalemme? Uno stesso copione fisso nelle menti del XXI secolo vuole che tutto si giochi sulle rive del Giordano.
Scenario «duro»: finché si contrapporranno 4 milioni di israeliani e altrettanti palestinesi, 300 milioni di arabi e un miliardo e mezzo di musulmani saranno condannati a vivere nell’odio, nel sangue e nell’oppressione.
Versione «morbida »: basterà una qualsiasi pace, a Gerusalemme, perché a Teheran, Karachi, Kartum e Bagdad gli incendi si plachino e arretrino dinanzi all’armonia universale. I nostri saggi sono diventati folli? Teorizzano sinceramente e seriamente che in assenza del conflitto israelo-palestinese non si sarebbe verificato nulla di grave, non avremmo avuto la sanguinaria rivoluzione di Khomeini, né le spietate dittature dei partiti Baath siriano e iracheno, né il decennio del terrorismo islamico in Algeria, né i Talebani in Afghanistan, né gli sciami di alfieri di Dio senza fede né legge?
Un’ipotesi triste e contraria, di rado evocata, è ancor più verosimile: qualsiasi cessate il fuoco intorno al Giordano resta intrinsecamente instabile finché il palazzo, la strada, buona parte dell’intellighentsia e gli stati maggiori musulmani serberanno intatta la passione antioccidentale.
La «mondializzazione» si accompagna immancabilmente a reazioni di rigetto spesso dure, talvolta crudeli. Non occorreva esistesse, dal 1947, l’entità sionista per infiammare l’antioccidentalismo germanico da Fichte a Hitler, l’antioccidentalismo russo che senza sosta è risorto sotto gli Zar come sotto Stalin e ormai Putin.
Solo un ingenuo può supporre che la volontà di potenza iraniana, che attinge la sua forza d’urto dalla rivoluzione khomeinista, rintracci nella «questione ebraica » altro che un pretesto a jihadizzare il mondo intero. Una volta cancellata Israele, chi crede che la rivoluzione verde festeggerà il trionfo deponendo le armi? …” ANDRÉ GLUCKSMANN – da: Il peso dei morti non è mai lo stesso di A. Glucksmann – Il Corriere della Sera 07 Agosto 2006
Per Israele, ecco perché – Il poco diplomatico ma veritiero Presidente Francesco Cossiga a il Giornale
però la foto è terribile, potevi risparmiarcela!!! 🙂
ma toglimi una curiosità, sei ebreo?
ciaoooo!!!