QUESTI FANTASMI
“ MA NON VIENI ? CHE FAI ?”
.
"j’ai subi un singulier avertissement, j’ai senti passer sur moi le vent de l’aile de l’imbécillité…
Baudelaire, Journaux intimes, 23 gennaio 1862
.
Forse è solo un fantasma. O, come in Herzog di Saul Bellow, l’ombra di un soggetto “morto e stramorto”, senza più alcun messaggio per nessuno, alcun messaggio d’altrove ?
“Ma non vieni ? Che fai? “ disse Madelaine.
Forse non era ancora completamente sveglio. Herzog per un momento s’era fermato vicino al negozio di pesce, attirato dall’odore.
[…] Fermandosi un attimo sulla soglia metallica del montacarichi, Moses avvertì attraverso le suole sottili il disegno a rilievo dell’acciaio; come il Braille. Ma non scoprì nessun messaggio. Sembrava che i pesci, nel ghiaccio bianco, macinato, spumoso, si fossero fermati all’improvviso, nell’atteggiamento di quand’erano vivi.
[…] “Non posso mica aspettare te, Moses” disse Madelaine, perentoria, parlandogli da sopra la spalla.
Entrarono nel caffè e si sedettero al tavolo di formica gialla.
“ Che stavi facendo, a perdere il tempo a questo modo?”
“Be’, sai, mia madre veniva dai Baltici. Il pesce le piaceva moltissimo.”
Ma Madelaine non aveva nessuna voglia d’interessarsi di mamma Herzog, morta da vent’anni, per quanto madrediretta potesse essere l’anima nostalgica di quel signore. Moses, riflettendo, si rimproverò. Lui, per Madelaine, era già un tipo paterno- non poteva pretendere che lei prendesse in considerazione anche sua madre. Era una persona morta e stramorta, una di quelle che non possono fare più nessun effetto sulla nuova generazione. ( Saul Bellow, Herzog, trad. di Letizia Ciotti Miller, RCS Quotidiani S.p.A., Milano, 2007, pp. 166-167).
“ Evidentemente” – commenta il compianto Elvio Fachinelli ( nella Mente estatica, Adelphi, 1989, p.71, citando le pp. 150-151 della prima edizione feltrinelliana di Herzog del 1971) – “ è la madre viva nel protagonista del romanzo, Moses Herzog, che si ferma sulla soglia del montacarichi ed è colpita dal negozio del pesce – insieme al bambino Herzog. Per ‘un attimo’: è un buco di tempo che rispetto a quello quotidiano appare come dormiveglia, contrattempo, pura perdita. […] Il messaggio è nell’intensità di sensazioni che precipitano un ricordo. Di chi ? Della madre e del bambino Herzog ? Un soggetto – misto, confuso ? ”
Nel fuori tempo dell’estasi, in un intervallo dove non c’è dove e “le acque si confondono”, le percezioni, le emozioni e i sentimenti diventano densi, agglutinanti – com’è forse la memoria di tutti gli esseri incompiuti. Tuttavia, per quanto l’emozione di una tale piccola esperienza estatica possa apparire ad altri colpevole, una nostalgia colpevole, o perlomeno ridicola, il fuori tempo dell’estasi “nascostamente vive e non si lascia eliminare”.
L’Angelo Custode ? La situazione comune a molti ciechi illuminati, oggi come ieri, è l’impossibilità di essere soli al mondo: c’è sempre qualcuno che ha per voi un messaggio inaudito e vi conduce per la manina.
Colonna sonora
su Youtube
uh non era in cima questo post e per altra strada l’ho ritrovato.
Nuove evocazioni.
Grazie