Addio a Stockhausen

 ADDIO A STOCKHAUSEN

Il compositore tedesco Karlheinz Stockhausen, il grande innovatore della musica contemporanea, ha attraversato il velo di materia  a 79 anni in Germania mercoledì , ma la notizia è stata diffusa solo oggi dalla Fondazione Stockhausen in un comunicato.

Paul Klee, Rising Sun (1919 )

Noi siamo degli spiriti… anche se in genere lo spirito è dormiente e il corpo regna. Ma il corpo è solo uno strumento, o una macchina: il pilota è lo spirito. E dopo la morte la scintilla dello spirito di ognuno si unisce al fuoco dello spirito."        

 Karlheinz Stockhausen

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Crimini del sacro / assassinato Makwan

 CRIMINI DEL SACRO

NUOVA CONDANNA A MORTE IN IRAN

Ucciso perché gay, è stato giustiziato Makwan

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Iran: Makwan Moloudzadeh Was Executed in Kermanshah Central Prison at 5 a.m., This Morning, December 5, 2007

Mentre era in corso la campagna lanciata dal gruppo Everyone per impedire l’assassinio del giovane iraniano Makwan Moloudzadeh, torturato e condannato alla pena capitale perchè accusato di avere avuto all’età di 13 anni un rapporto sessuale con un coetaneo, è giunta da Teheran la notizia della sua esecuzione per impiccagione.

Makwan Moloudzadeh aveva ventun anni ed è stato assassinato in seguito alla condanna a morte emessa dal tribunale islamico per il crimine-peccato di “liwat” (sodomia). Il ragazzo, secondo l’autorità giudiziaria iraniana, era infatti “colpevole” di aver amato un coetaneo all’età di 13 anni e di aver avuto con lui rapporti sessuali.

Il nuovo crimine del lugubre regime sacrificale degli ayatollah è avvenuta nel carcere di Kermanshah, nell’ovest dell’Iran, alle 5 del mattino (ora iraniana) di ieri 5 dicembre 2007.

«L’uso della pena di morte in Iran – ha detto il presidente della sezione italiana di Amnesty, Paolo Pobbiati – ha raggiunto livelli aberranti: tra le persone già messe a morte o a rischio di esecuzione quest’anno vi sono omosessuali, adulteri, prigionieri di coscienza, giornalisti. L’Iran è il Paese che dal 1990 ha assassinato il maggior numero di minorenni all’epoca del reato, 28 in totale, in violazione del diritto internazionale* che impedisce queste esecuzioni».

* > Patto internazionale sui diritti civili e politici

e la > Convenzione sui diritti dell’infanzia

 

Ahmadinejad "In Iran gli omosessuali non sono perseguitati perché non esistono"  (il Presidente Ahmadinejad alla Columbia University di New York  durante la sua visita negli Usa). Notare il ditino itifallico del pio "purificatore" del suo popolo e sanguinario bugiardo patentato).

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Iran, Iraq and that gay-hunt the Left keeps ignoring, The Cat’s Blog

Fonte: By Gabriele Zamparini – From Iran to New Iraq

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Europlacenta

 EUROPLACENTA

L’Europa, penisoletta dell’Asia, confina con un verdeggiante, prolifico e lunatico Islàm, frapposto tra l’occidente ancora per poco cristiano e l’oriente ancora per poco buddhista.

 

Al vecchio continente appartiene anche la solare e piccola Italia, così intenta nei suoi propri affari da non voler stringere la mano al Dalai Lama per non disturbare la Cina : il mercato potrebbe soffrirne.

 Ne sanno qualcosa alcune imprese canadesi, americane e tedesche con base in Cina, che stanno pagando in rappresaglie e commesse sfumate l’accoglienza che i loro governi hanno tributato al leader tibetano.

E questo timore regna a Roma dove il presidente della Camera Fausto Bertinotti pare non sia affatto incline a concedere l’aula di Montecitorio per la visita a Roma del Dalai Lama. Come del resto non pare orientato a riceverlo il povero Prodi, intento com’è a sospirare tra le dame velate e i beduini di Abu Dhabi.

Un “pechino” di paura pervade lo stivale.

E il timore di “irritare la Cina” regna anche a Milano, dove l’incubo di Roberto Formigoni e di Letizia Moratti resta l’Expo 2015. Come ripicca, la Cina potrebbe votare contro la candidatura milanese favorendo la turca Smirne.

Così fra uno scaricabarile e l’altro pare che il sindaco si limiterà a incontrare il Dalai Lama nel corso di una serie di incontri con altre personalità insignite del Premio Nobel per la Pace.

Innanzitutto gli affari, per i diritti umani poi si vedrà… Non siamo forse diventati tutti poveri Europei, sempre in partenza, erranti e disponibili ?

Tutto questo accade in un mondo caratterizzato in ogni ambito da ferree necessità artificiali, che assumono sempre più spesso i tratti disumani della “perfezione tecnica” e della gestione ottimale dei bisogni, a spese del desiderio e della libertà del singolo.

Nel contesto di una Europa trasformatasi – come per improvvisa amnesia – in una terra di Serbi e di Croati – mentre il cielo diventa sempre più scipito e blu – come forse sono tutti i cieli in cui predomina la cinica e disincantata burocrazia di Bruxelles*, l’innocenza immacolata della moneta unica e il sogno di vivere e morire in un lindo supermercato.

Non a caso, la bandiera Europea è un cerchio, simbolo della placenta e di una regressione intrauterina che invalida tutti gli stadi acquisiti in precedenza. Saremmo pronti per crociere di sogno immaginarie, simili a tanti feti allucinati, erranti e disponibili in un cerchio a cui vengono aggiunte sempre nuove stelline in espansione, come l’imago della placenta che fagocita i suoi figli per proteggerli, nutrirli e distruggerli… ( Cfr. "Senza confini. Il caso borderline dell’Europa Unita" di Iakov Levi

SU : http://www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/psicostoria/articoli/storia2.html )

Insomma i guardiani dei bisogni, inseriti nelle loro rispettive “organizzazioni” , ritengono prudente non ricevere il Dalai Lama in sedi istituzionali, religiose o governative. “Si vergognino e basta” – scrive Filippo Facci nel Giornale di oggi. Infatti, fanno figura di uomini e donne mediocri nei confronti di uno dei pochi uomini liberi del pianeta: il Dalai Lama, rappresentante degli ultimi esemplari di “gente all’antica”, in via di estinzione ovunque.


* Intanto il Parlamento europeo sottolinea “la gravità della situazione per quanto concerne la libertà religiosa nella Repubblica popolare cinese, dove le autorità continuano a reprimere qualsiasi manifestazione religiosa, soprattutto nei confronti della chiesa cattolica, molti dei cui fedeli e vescovi sono detenuti da anni e in alcuni casi sono morti in carcere”.


 fonte dell’illustrazione: http://www.europaallalavagna.it

> La decomposizione dell’Europa in un ibrido chiamato “Eurabia” ( YouTube)

 “L’Eurabia è vicina”

>Intervista a Bat Ye’Or ( YouTube)

In Svezia, intanto, si tagliano i testicoli  al leone del Nordic Battlegroup dopo la protesta di un gruppo di soldatesse

il simbolo del Nordic Battlegroup evirato, senza palle e però con lo spadone feticcio ( emblema della madre fallica, ripristino di un’immagine ancestrale di potere materno) > Psicoanalisi – La Partenogenesi

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Il Dalai Lama e l'Italia

 RASSEGNA STAMPA

IL DALAI LAMA E L’ ITALIA

Appello prima della visita delle polemiche: altri governi ci hanno ricevuto

Il leader buddista: il viaggio avrà "carattere spirituale e culturale"

"Importante un sostegno italiano soprattutto alla vigilia delle Olimpiadi"

Da non perdere:

La Repubblica 24 NOVEMBRE di Anais Ginori:

>Il Dalai Lama all’Italia: “Italia, Aiutaci con la Cina”

>Il Dalai Lama all’Italia "Aiuta il nostro popolo"

Il nostro popolo rischia di scomparire.

« una parola di sostegno del governo italiano per una risoluzione pacifica sarebbe importante e opportuna».


< … La proverbiale prudenza del premio Nobel non nasconde la richiesta di aiuto al governo italiano «autorevole membro dell´Unione europea e della comunità internazionale», in grado di richiamare l´attenzione sul «tragico destino del popolo tibetano». Ricorda i recenti incontri con Angela Merkel e George W. Bush, che non si sono fatti intimidire dalle minacce di Pechino. «Hanno messo in chiaro che la questione tibetana rimane un serio impedimento alle relazioni internazionali con la Cina e un grave problema per la sua reputazione e posizione nel mondo». «Noi tibetani – conclude il Dalai Lama rivolgendosi all´Italia – siamo profondamente grati per questi atti di sostegno».

Ottimista di natura o per fede, Tenzin Gyatso – quattordicesima reincarnazione del Dalai Lama, in esilio dal 1959 – continua a superare con un sorriso tutte le difficoltà. Considerato nemico pubblico numero uno dal regime cinese, è un ospite scomodo…>


(ANSA) – 25 NOV – Il Dalai Lama sarà invitato alla Camera durante la sua prossima visita in Italia, ha annunciato Fausto Bertinotti.

Non terrà un discorso nell’Aula, come richiesto da diversi deputati, ma parteciperà a un incontro ufficiale con il presidente, i presidenti di commissione e i capigruppo. ‘Stiamo lavorando – spiega – affinché la venuta del Dalai Lama sia un evento significativo nei rapporti politico-istituzionali, come è stata la sua ultima venuta alla Camera’.

 

BUON VIAGGIO, DALAI LAMA

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Chi ha paura del Dalai Lama ?

 OSTRACISMI 2

CHI HA PAURA DEL DALAI LAMA ?


Non cerchiamo l’indipendenza [del Tibet] o la separazione [dalla Cina]” – ha dichiarato il leader politico e spirituale in un’intervista rilasciata a una tv indiana l’8 aprile scorso, – ma chiediamo che siano riconosciuti alcuni diritti, in un ambito di autonomia o di autogoverno. Vogliamo conservare la nostra cultura, la nostra spiritualità, l’ambiente&rdquo;. “Ora – ha aggiunto – molti visitatori vedono che il Tibet è governato dal terrore”.

Tenzin Ghiatso non viene in Italia per parlare male della Cina. Basta la sua sola presenza di monaco esule dal suo Paese dove rischiava la vita, per ricordare un terrore cinese che dura da oltre 50 anni, sin dall’invasione del territorio himalayano da parte dell’Esercito di Liberazione popolare nel 1950, la fuga in esilio del Dalai Lama nel 1959 e l’annessione cinese del Tibet con un’occupazione violenta che sfrutta la cultura non violenta del Paese delle nevi.

Dall’invasione delle truppe comuniste sono stati demoliti migliaia di monasteri, templi e monumenti artistici. Il governo cinese ha attuato una vera e propria "pulizia etnica" con aborti forzati, sterilizzazioni di massa, arresti e condanne a morte. Anche la cultura e la religione tibetana sono a rischio, essendo proibiti l’uso della lingua e lo studio delle tradizioni, oltre al trasferimento in Tibet di milioni di coloni cinesi e la pretesa del partito comunista cinese al governo di nominare il prossimo Dalai Lama.

Il Dalai Lama in Italia, ma nessuno lo vuole incontrare di Rosario Mastrosimone

Il Dalai Lama visiterà l’Italia dal prossimo 5 dicembre, vi resterà per una decina di giorni, nel corso dei quali parteciperà, tra l’altro, ad un Summit dei Premi Nobel per la Pace a Roma e ad una serie di incontri al Palasharp di Milano.

Premio Nobel per la pace e punto di riferimento dei buddhisti di tutto il mondo, il Dalai Lama rappresenta oggi anche e soprattutto le sofferenze del popolo tibetano, un popolo oppresso dal regime cinese e troppo spesso lasciato solo dalla comunità internazionale in nome del calcolo e dell’opportunismo politico.

Nelle scorse settimane il Dalai Lama è stato accolto con tutti gli onori negli Stati Uniti e da alcuni dei nostri vicini europei.

In Italia invece, la sua visita rischia di essere un evento da tenere nascosto, per non irritare il regime cinese.

A pochi giorni dal suo arrivo, ancora non si sa se il presidente del consiglio Romano Prodi lo incontrerà, né si sa se vi sarà un qualche appuntamento istituzionale. Era successo già l’anno scorso, quando le richieste dell’Ufficio per il Tibet di Ginevra di un incontro con Romano Prodi caddero nel vuoto.

L’associazione Italia-Tibet ha lanciato un appello affinché Romano Prodi e Giorgio Napolitano ricevano finalmente il Dalai Lama.

L’Intergruppo parlamentare per il Tibet, su iniziativa di Benedetto Della Vedova (Riformatori liberali) ha scritto al Presidente della Camera Bertinotti, chiedendogli di invitare il Dalai Lama alla Camera. Hanno firmato la lettera 165 parlamentari di centrosinistra e centrodestra: ancora Bertinotti non ha risposto e non si sa se il Dalai Lama potrà essere accolto in Parlamento, onore che l’Italia non ha negato neppure a dittatori come Musharraf.

Maggioranza ed opposizione si invertono i ruoli a Milano, dove, salvo sorprese dell’ultimo momento, non dovrebbero esserci incontri ufficiali né con il sindaco Letizia Moratti, né col Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.

Neppure l’esecutivo cittadino vuole irritare la Cina, perché teme che per ritorsione voti contro l’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano.

Così l’Ulivo milanese attacca il centrodestra, accusandolo di anteporre i propri calcoli opportunistici ai doveri istituzionali di buona educazione, ma omette di spendere qualche parolina sul comportamento del governo guidato da Romano Prodi. 

Il Dalai Lama è accusato dalla Cina di fomentare le istanze separatiste del Tibet. Così il regime di Pechino fa costantemente pressione sui governi di mezzo mondo affinché evitino di legittimarne la figura.

Ci sono governi che, giustamente, delle pretese del regime pechinese se ne fregano, e ce ne sono altri che si piegano al ricatto.

Il nostro governo ha ancora pochi giorni di tempo per scegliere di fare la cosa giusta.“

da : Il Dalai Lama in Italia, ma nessuno lo vuole incontrare di Rosario Mastrosimone su: http://sostenibile.blogosfere.it/

 UN PECHINO DI PAURA

 

In merito al fuggi fuggi generalizzato al seguito della notizia dell’arrivo in Italia del Dalai Lama segnalo un articolo di Francesco Pullia:

La comunella dei vigliacchi teme il Dalai Lama  su: > il giornale telematico di Radicali Italiani radicali.it 23 novembre 2007

Fonte dell’illustrazione: http://www.gianfalco.it/

Intanto Alessandro Gilioli raccoglie un’intervista a cura di Beniamino Natale* allo scrittore tibetano Jamyang Norbu e – ironizzando sulla &quot;santit&agrave;&quot; del monaco disarmato –  osserva con severità che : “all&rsquo;arrivo del sant’uomo nessuno avrà il coraggio di dire quanto sia stata fallimentare tutta la sua politica degli ultimi quarant’anni, con il Tibet totalmente cinesizzato e Lhasa ridotta a un museo a cielo aperto.”

Forse perché non ha bombardato la Cina, dalle trincee dell’ Espresso il Dalai Lama viene giudicato  un politico fin troppo leggero. In un mondo di gente di panza che ce l’ha fatta, di “normopati&rdquo; e di vittoriosi, il santo monaco disarmato Tenzin Ghiatso appare così non solo come un “diverso&rdquo; ma anche come un povero e insostenibile politico fallito. **

Non a caso, la delegazione parlamentare francese che nell’agosto scorso ha visitato i territori tibetani, ha sentito l’aria che tira tra i giovani e ha avvertito il regime cinese che è giunto il momento di trovare un accordo sul futuro del Tibet; se questo non avviene, "la questione potrebbe divenire una macchia per i Giochi Olimpici del 2008".

 Il senatore Louis de Broissia, presidente della Commissione informazione sul Tibet del Parlamento francese, al ritorno dalla regione insieme ai suoi colleghi ha detto: "Vi è una possibilità per il Tibet, e questa viene prima delle Olimpiadi. Con l’attenzione internazionale che aumenta, la questione potrebbe divenire una macchia per Pechino. Dopo i Giochi, finisce tutto".

Il politico ha sottolineato – come riferisce Asianews.itche l’occasione è bilaterale: "I giovani tibetani in esilio sono divenuti impazienti. Con la morte del Dalai Lama, la loro protesta potrebbe divenire più violenta. E’ interesse della Cina lavorare in maniera concreta e veloce".

 Note

* Beniamino Natale, mio amico ai tempi della redazione romana del quotidiano Lotta continua della fine degli anni Settanta. Dal 2003 si è trasferito a Pechino come corrispondente Ansa per l’Asia Meridionale. Questo è un articolo apparso sulla rivista Stringer, dal titolo Fare il giornalista? Meglio che andare a lavorare! (nell’immagine, Beniamino Natale con Sergio Trippodo, direttore di Stringer ).

** v. Stringer Asia, Speciale Tibet , articoli e interviste

su: > http://www.stringer.it/Stringer%20Schede/tib_spec_jamya-benj.htm

MILANO. Il Centro Ghe Pel Ling di Milano ha invitato Sua Santità per i giorni 7 – 8 – 9 dicembre 2007. Titolo del ciclo di insegnamenti : "LA VIA DELLA PACE INTERIORE"

Tutte le info sul sito : http://www.dalailama-milano2007.org/italiano/

 



 

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Il Dalai Lama in Italia

 OSTRACISMI

IL DALAI LAMA IN ITALIA

Il monaco buddista e guida spirituale e politica del popolo tibetano sarà in Italia a metà dicembre. *

 Visita imbarazzante, perché la Cina non vuole che venga ricevuto dai governanti italiani e alcuni diffondono “voci&rdquo; secondo cui chi riceve il Dalai Lama poi non faccia affari con quel regime comunista-consumista.

Insomma, pare che diplomatici e uomini d’affare temano che l’interscambio commerciale, export-import e investimenti diretti nei confronti della Cina possano soffrirne.

D’altra parte, anche le deputate Vladimir Luxuria e Titti de Simone di Rifondazione Comunista si sono dette contrarie a che il Dalai Lama sia invitato a parlare a Montecitorio, perché è male che una “figura religiosa” prenda la parola in una sede istituzionale. Cosa ne sarebbe della divisione tra religione e politica? A parte il fatto che qualche anno fa un tale Giovanni Paolo II, di mestiere vicario di Cristo, pare abbia tenuto un discorso applauditissimo davanti alle camere riunite, senza che siano verificati “cedimenti&rdquo; al sacrosanto principio della laicità dello stato, si dà il caso che il Dalai Lama sia anche un capo politico. Del resto, ad animare la resistenza nonviolenta e democratica in Birmania sono "figure religiose", il che non impedisce il riconoscimento dei loro meriti politici da parte della comunità internazionale.

Forse il torto di questo monaco buddhista premio Nobel per la pace è di non avere la kefiah, non incitare i correligionari a compiere attentati terroristici o a farsi esplodere in mondovisione, anzi non dire neanche “abbasso la Cina” ed essere universalmente riconosciuto come un maestro di pace, di fratellanza umana e compassione. Tuttavia…per sbattergli la porta in faccia basta il fatto che la sua sola presenza evoca fatti sgradevoli: l’esilio dal Tibet dove rischiava la vita, i numerosi suoi compagni monaci massacrati dalle guardie rosse di Mao e un genocidio che dovrebbe continuare a perpetuarsi in sordina per non irritare la Cina. Ma sarà poi vero che a soffrirne sarà solo il commercio?

In ogni caso, all’ “ ingombrante” capo spirituale e politico di un popolo invaso, vessato da decenni e sottoposto dal partito comunista cinese a una "politica&quot; criminale di repressione e di sterminio in Tibet e in Cina, pare preclusa, in un modo o nell’altro, la possibilità di parlare all’assemblea della Camera dei Deputati nell’aula di Montecitorio.

L’appello: il Dalai Lama alla Camera

La richiesta presentata da 165 deputati. Incerto l’incontro con Prodi. La Cina – alla quale per motivi di opportunità diplomatica non vengono ricordate le violazioni dei fondamentali diritti umani, civili e sindacali attuate in Tibet – è contro anche alla visita in Vaticano

PETIZIONE ON-LINE AFFINCHE’ SUA SANTITA’ IL DALAI LAMA SIA ACCOLTO E

RICEVUTO IN ITALIA IN FORMA UFFICIALE, PERSONALMENTE DAL PRESIDENTE DEL

CONSIGLIO ROMANO PRODI E INVITATO A PARLARE DAVANTI ALL’ASSEMBLEA DELLA

CAMERA DEI DEPUTATI NELL’AULA DI MONTECITORIO,

IN OCCASIONE DELLA SUA IMMINENTE VISITA IN ITALIA



petizione on line QUI

Link

> http://www.italiaweb.org/petizione

e QUI

> FIRMA ANCHE TU UN APPELLO A PRODI E A NAPOLITANO AFFINCHE’ RICEVANO IL DALAI LAMA!

Link

>http://www.italiatibet.org/frame1.htm

——-

* S.S  XIV Dalai Lama sarà in Italia dal 5 al 16 dicembre 2007
Le  visita prevede tappe in varie  citt&agrave; tra le quali Roma, Milano, Cologno Monzese, Udine e Torino

7-9 dicembre 2007 – "La via della pace interiore"
Visita del S.S Dalai Lama in Italia a Milano. Tre giorni di insegnamenti e incontro pubblico. Per informazione completa vedi il sito
dalailama-milano2007.org

Dal 10-12 dicembre a  Udine:  “La Pace interiore come la responsabilità universale.”
Per ulteriori informazioni v. i siti  
cianciubcioling.com  e&nbsp; centrobalducci.org

Vedi anche:

> http://www.comunitatibetana.org/it/index.php

> Sito ufficiale di S.S Dalai lama: www.dalailama.com

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Deviazioni creative / La teoria del surf

  DEVIAZIONI CREATIVE

LA TEORIA DEL SURF

 

Il mondo scientifico è in fermento per l’ inattesa teoria di un giovane “deviante&rdquo; di origini italiane, il surfista-snowboarder Antony Garrett Lisi, 39 anni, neo-hippie e laureato in fisica, autore di un modello di unificazione delle leggi che reggono tutto l’universo: dalle più piccole particelle subatomiche ai movimenti degli ammassi stellari.  La forma grafica del modello di Universo proposto dallo studioso surfista assomiglia a uno yantra* ed è basato su una struttura matematica conosciuta come “E8&rdquo;, prossima alla teoria delle stringhe ( una teoria che tende a unificare le  quattro interazioni fondamentali nell’Universo).

 Sembra che la natura abbia incorporato il senso dell’E8 nella base di molte leggi fisiche, tanto che Lisi arriva a dire che l’Universo potrebbe avere questa forma grafica precisa.

La teoria delle stringhe verrà detronizzata dalla teoria del surf ? E’ un po’ la questione che oggi agita la bolgsfera del mondo della fisica teorica da quando A.Garrett Lisi – outsider che ama i cavalloni delle Hawai e dottore in fisica tuffatosi nei misteri dell’Universo e riemerso sulla cresta dell’onda – ha proposto “ una teoria del tutto eccezionalmente semplice”.


>Telegraph – >Surfer dude stuns physicists with theory of everything14/11/2007

>La forma dell’Universo – Metaforum.it – E8, L’Universo è così. Parola di surfer di Tiziano Toniutti.


>An Exceptionally Simple Theory of Everything (Pdf )http://arxiv.org/pdf/0711.0770

>Anthony Garrett Lisi : " La théorie est mathématiquement et esthétiquement superbe "- LEMONDE.FR | 19.11.07 | – su: http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3244,36-979854,0.html


___

Nota

*

Sri yantra, supporto per i rituali e la meditazione

Secondo la tradizione tantrica indu e buddhista, la Manifestazione è un continuo venire all’esistenza condizionata (samsara) uno scorrere ad ogni istante nuovo, sorgente, e un conformarsi all ‘ Infinito attraverso il limite.

Il limite, ovvero il punto – intenso e feroce – in cui la vita va al di là, è conosciuto tecnicamente come bindu. Sulla base dell’esperienza yogica dello yantra e del punto limite si costruiscono i mandala.

Letteralmente, in sanscrito, manda significa “crema&rdquo;, "parte migliore”, “essenza&rdquo;, e il suffisso la indica un supporto, “ci&ograve; che tiene o prende”, o anche “ci&ograve; che dà&rdquo;. Mandala assume quindi il significato di “ci&ograve; che prende o dà l’essenza” nel corso del rituale e della meditazione tantrica.

In tibetano, Mandala si dice ‘ dkyl ‘khor , letteralmente “ centro e circonferenza”, ed ha il significato di “circonfondere di significato e di bellezza una cospicua sfaccettatura della realtà&rdquo; in quanto relazione con se stessi e con l’Universo, con gli altri e con l’Altro. In tal senso il tibetologo Giuseppe Tucci definisce il Mandala come “ psico-cosmo-gramma”.

Rifacendosi alla tradizione indiana, i maestri buddhisti del Tibet spiegano il termine ‘ dkyl come “il più importante” e il termine ‘ ‘khor come “il circostante”, intendendo ‘ dkyl come “oltremondano&rdquo; e khor come “mondano&rdquo;, ovvero ‘ dkyl come “divinit&agrave;&rdquo; e ‘khor come “il suo palazzo”. Per esempio il Mandala di Avalokitesvara ( tib. Chenrezig ), raffigurante il bodhisattva della compassione, ovvero “la divinità&rdquo; vuota di esistenza inerente al centro, nel suo palazzo circonfuso di bellezza. Oppure il  Mandala di Kalachakra , la “sacra dimora” della “divinit&agrave;&rdquo; del tempo ( dove kala significa “tempo&rdquo; e chakra vuol dire “ruota&rdquo; e punto focale dell’esperienza yogica che ha nel corpo vivo il suo mediatore indispensabile).

Volendo seguire l’etimologia della parola sanscrita mandala , per cui manda vuol dire “essenza&rdquo; e la significa “giocare&rdquo; , “prendere-e-ricevere&rdquo;, “ attenersi a”, possiamo dire che ‘dkyl ‘khor significa consapevolezza della “grande beatitudine” (ananda).

Con ananda ( "grande beatitudine") intendiamo la piccola e indistruttibile esperienza di un godimento che è oltre il godimento ( mahasukka). &quot; L’ apex mentis, l’apice della mente secondo la definizione medioevale, ne è anche la base, e non può essere ridotta alla situazione mistica, che è soltanto una delle sue forme" ( Elvio Fachinelli, La mente estatica, Adelphi, 1989, p.12 ).

La "grande beatitudine" pervade questo mondo e l’altro. E  Mandala o ‘dkyl ‘khor significa prendere consapevolezza della gioia, che è l’essenza dell’esperienza ( specialmente se si pratica il surf su cavalloni immensi).

 

 

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Simboli / Il Pellicano

 ICONOGRAFIA

DEL PELLICANO

 &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; ".. il nostro pellicano" (Dante, Paradiso, XXV, 113)


Paliotto del Pellicano. Lombardia, fine del XVI – fine del XVII secolo con interventi nel XIX secolo. Tessuto: taffetas lanciato con argento lamellare; Ricamo: argento e argento dorato filati; argento lamellare, dorato; ottone lamellare. Inv.: 56 ( Restauro offerto da Vitale Barberis Canonico). Museo Poldi Pezzoli, Milano.

 

 &nbsp;&nbsp;&nbsp;   "Pie Pelicane, Jesu Domine"

(antico canto sacro citato dal libro di  Hans Biedermann)

Come dice il Fisiologo, dal fianco aperto del Cristo –  durante la sua Passione e morte – sono sgorgati il sangue e l’acqua per la salvezza eterna. Tale analogia tra la ferita del Crocefisso e il petto squarciato del pellicano sono stati ripresi anche da Angelus Silesius. Si riscontrano echi anche al di fuori della simbologia religiosa. In letteratura, il mito del pellicano viene ripreso dal Pulci, mentre a  Palazzo Ducale di Venezia gli intarsi del capitello della penultima colonna verso il ponte della Paglia rappresentano pellicani.

Il pellicano che nutre i suoi piccoli, si trova raffigurato anche alla sommità del portale della Sagrada Família di Antoni Gaudí a Barcellona: insieme all’uovo con le iniziali JHS, alle stesse iniziali inchiodate a una croce e portate in trionfo da una folta schiera di angeli e all’albero della vita, simbolo dell’unico vero axis mundi che è il corpo di Cristo.«La Chiesa edifica continuamente dei templi che rappresentano il ponte per raggiungere la Gloria» (Antoni Gaudí&nbsp;-&nbsp;&nbsp; il grande architetto catalano, del quale Salvador Dalí diceva: “ Chi non capisce Gaudí è un cieco dell’odorato” ).

 &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; SIMBOLOGIA « Il significato del pellicano si potrebbe ricollegare ad una delle leggende più conosciute su questo animale e che lo rende un simbolo dell’amore paterno.

La leggenda dice che egli sentiva un amore così grande per i suoi figli da nutrirli con la sua propria carne, in caso di mancanza di cibo. Per questo, l’iconografia cristiana lo considera un simbolo di Cristo anche per una ragione più profonda, infatti, il pellicano simboleggia la natura umida che, secondo la fisica antica, scompare per effetto del calore del sole e rinasce in inverno; questo animale si paragona al sacrificio di Gesù, ma anche alla resurrezione di Lazzaro e per questo la sua immagine a volte sostituisce quella della Fenice.

Il pellicano è anche un simbolo che adottarono i massoni che riguardava il 18 grado dell’ordine, chiamato grado "Rosacruz&quot;; l’animale era rappresentato nell’atto di aprirsi il ventre per nutrire la prole, circondato dai figli, e sulla sua testa aveva una croce con una rosa rossa incisa e la scritta I.N.R.I.

Il pellicano rappresenterebbe la scintilla vivente latente nell’animo umano, il cui sangue è veicolo di vita e resurrezione ed il suo colore è il bianco, che simboleggia il superamento della prima fase dell’opera alchemica.»

Tratto da: Giovanna Digovic,  Gaudí: tra beatificazione e simboli,  &quot;Il Bolero di Ravel" (Documento PDF)

Su internet:

Symbols.com: an huge archive of symbols

Symbols.net: Directory to the world of Signs, Glyphs and Symbols

 

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Maestri / Antonio Rosmini

 MAESTRI / ANTONIO ROSMINI

L’AFFETTUOSA TRINITA’

 Icona rappresentante i tre angeli ospitati da Abramo a Mambré; allegoria della trinità. Dipinta da Andrej Rublëv (1360 – Mosca, 29 gennaio 1430).

 " L’atto dunque del principio fontale della divina Trinità è un atto che tende sempre in un altro, e in un altro, e quest’altro e altro, l’ha sempre ab eterno raggiunto e di sé promanato.

Ma se quest’altro e altro fosse fuori del principio producente, in tal caso il principio con quell’atto avrebbe cercato un termine fuori di sé, e così sarebbe stato imperfetto e insufficiente a se stesso.

I due termini dunque proceduti così dal principio rimangono nel principio, ma nello stesso tempo sussistono in se stessi per le loro proprie e personali coscienze, per le quali l’uno di essi sa di essere generato, e l’altro sa di essere spirato, mentre il principio ha la coscienza personale di essere principio generante, e spirante insieme col suo essere generato […].

Onde, in questa costituzione della divina Trinità, nell’operazione del principio si distinguono logicamente, non realmente, due note o condizioni: 1. un dare tutto ad altri; 2. un ritenere tutto, ossia un mettere tutto in atto se medesimo: di maniera che l’essenza divina, che è nel principio e che viene comunicata, è messa in atto per lo stesso atto pel quale sono messe in atto le divine persone distinte realmente tra loro.

Di che risulta, che il dare tutto se stesso al proprio oggetto e all’oggetto amato è quell’atto con cui si costituisce il principio stesso nell’ultima e infinita sua perfezione" [TS, III, 295-296 (1383)].

In questo immenso frammento, Antonio Rosmini – il sacerdote e grande pensatore liberale oggi proclamato beato – espone il suo pensiero circa "l’atto del principio fontale della divina Trinità&quot;, che ha come referente costante l’altro da sé e al tempo stesso il sé.

Non si tratta evidentemente di una teosofia esoterica, i cui contenuti sarebbero accessibili soltanto ad una élite di privilegiati, anche se un serio confronto con la meditazione sulla generazione del reale, cioè dell’ “impossibile&rdquo; , contenuta in queste pagine richiede particolari attitudini speculative e di concentrazione. Si tratta di accogliere “ultrasuoni “ di cui, forse, non tutti possono disporre: la corrente di un insegnamento che risale al pensiero di Gesù e alle fonti del pensiero cristiano.

«Quando affermo che il Figlio è distinto dal padre, non mi riferisco a due dèi, ma intendo, per così dire, luce da luce, la corrente dalla fonte, ed un raggio dal sole» (Ippolito) .

« Il carattere distintivo della fede in Cristo è questo: il figlio di Dio, ch’è Logos. Dio in principio infatti era il Logos, e il Logos era Dio – che è sapienza e potenza del Padre. Cristo infatti è potenza di Dio e sapienza di Dio – alla fine dei tempi si è fatto uomo per la nostra salvezza.

Infatti Giovanni, dopo aver detto: In principio era il Logos, poco dopo ha aggiunto: e il logos si fece carne – che è come dire: diventò uomo. E il Signore dice di sé: perché cercate di uccidere me, un uomo che ha detto la verità? E Paolo, che aveva appreso da lui, scrive: Un solo Dio, un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo » (Atanasio di Alessandria, seconda lettera a Serapione).

Se la verità contemplata è voluta e amata come bene, l’uomo – insegna Rosmini – assume la forma morale e diventa persona, entrando "nella sfera di quelle cose che partecipano dell’infinito, che acquistano un infinito prezzo".

Ma l’uomo non aspira solo a conoscere, vuole amare ciò che conosce: egli è "una potenza, l’ultimo atto della quale è congiungersi all’Essere senza limiti per conoscimento amativo".

La carità "&egrave; la forma ultima e l’essenza della moralità&quot;. Verità e Carità si rendono reciproca testimonianza, perché l’una è nell’altra: "Chi ha la Verità ha con essa la Carità che l’adempie, e chi ha la Carità ha la Verità adempiuta".

In Dio, vertice ultimo della sapienza, si fondono verità e carità. Oggi più che mai vale il richiamo di Rosmini ad abbassare le vette dell’orgoglio e della fragile autosufficienza per aderire all’essere che è verità e amore, e in questo sta la maggior fecondità dell’opera sua.

MASSIME ROSMINIANE

1. SANTITA’ – Desiderare unicamente ed infinitamente di piacere a Dio, cioé di essere giusto.

2. CHIESA – Rivolgere tutti i propri pensieri ed azioni all’incremento e alla gloria della Chiesa di Gesù Cristo.

3. VOCAZIONE – Rimanersi in perfetta tranquillità circa tutto ciò che avviene per la divina disposizione – non solo riguardo a sè, ma anche alla Chiesa di Cristo, operando a pro di essa dietro la divina chiamata.

4. PROVVIDENZA – Abbandonarsi totalmente alla divina Provvidenza.

5. UMILTA’ – Riconoscere intimamente il proprio nulla.

6 – DISCERNIMENTO – Disporre tutte le occupazioni della propria vita con spirito di intelligenza.

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La nota della congregazione per la dottrina della fede che il 1 luglio 2001 ha assolto Antonio Rosmini dalla condanna: – "Il magistero della Chiesa…"

Il sito web del nuovo beato: www.rosmini.it

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Guerriglia urbana / Tragici errori

 NOTTI DI GUERRIGLIA

TRAGICI ERRORI, MANGANELLI E MATTATORI


In merito agli incidenti che domenica, dopo la tragica morte di Gabriele Sandri, hanno visto il coinvolgimento di numerose tifoserie , non usa mezzi termini l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga:

«Negli anni di piombo non si sarebbero neanche sognati di assaltare caserme dei carabinieri o della polizia. Se gli autonomi lo avessero fatto, noi avremmo sparato subito e la seconda volta non ci avrebbero riprovato.»

Lo ha detto il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, uscendo dal Viminale dove ha incontrato il capo della polizia, Antonio Manganelli, che – stando a quanto dice a Giuseppe D’Avanzo, su la Repubblica, – ha “evitato la mattanza.”

La solita storia. Questo odioso-amato Paese di erranti disponibili, di giustizieri e di mattatori non è un paese normale – in un mondo di vili vandali, nel tempo dello squilibrio del terrore, di un pianeta in bilico e in uno stato malato in cui, purtroppo, è ancora necessario che ci siano uomini che portano la pistola.

Fonte dell’illustrazione: http://www.feliciagiaquinto.com/

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