HABEMUS PAPAM !

                                                                                                        BENEDETTO XVI

Cooperatoris veritatis”

" Cari fratelli e sorelle,

dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me. Un semplice umile lavoratore della vigna del Signore.

Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare e agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere.

Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi del suo aiuto permanente, andiamo avanti: il Signore ci aiuterà, Maria, sua santissima madre, sta alla nostra parte.

Grazie "

 Sono le prime, timide parole del nuovo Sommo Pontefice, accolte dalla folla con molto calore, fra i forse inevitabili "ahi! ahi! ahi!" di qualche chierico con la kefiah o col sombrero.  Il professor Ratzinger ha scelto un nome bello, garbatamente ironico, se non polemico,  e beneaugurante. 

Fine, di profonda cultura e amante della musica ( che è molto più importante dell’amore) , Benedetto XVI colpisce per i suoi occhi da cherubino… che sembrano dire: " Se sbagliate, vi correggerò." Certamente il santo padre non ci lascerà correre a rottadicollo, sull’onda della moda e della dèrive, oltre l’amicizia con Cristo…

Una gioia, aggiungerei, che se riferita alla persona del Signore è amicizia infinitamente al di là di ogni politica – compreso il tradimento del mistero di Dio da parte di numerosi  cristianisti e demagoghi che, alieni e quasi refrattari a ogni esame di coscienza,  già immaginano di doversela ora vedere con … Ratzinga, cherubino con spada fiammeggiante… Ahi! ahi! ahi! 

«Quanta sporcizia, quanta superbia, quanta autosufficienza c’è nella Chiesa». E ancora: «La Chiesa sembra una barca che sta per affondare. Una barca che fa acqua da tutte le parti». E tuttavia: «Soltanto la ragione creatrice, e che nel Dio crocifisso si è manifestata come amore, può veramente mostrarci la via. (…) Abbiamo bisogno di uomini che tengano lo sguardo dritto verso Dio, imparando da lì la vera umanità. (…) Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini (…) Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia il quale, in un tempo di dissipazione e di decadenza, si sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce a ritornare e a fondare a Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo…»

« Andiamo avanti…»

 In rete:

ORA, LEGE et LABORA – La via di San Benedetto Vita e opere di san Benedetto e della Regola Scolastica.

San Benedetto  Estratto dal libro "San Benedetto – Uomo di Dio" di A. de Vogüé OSB– Ed. San Paolo.

I monasteri Benedettini di Subiaco

 ***

 IL 68 DEL PROFESSOR RATZINGER: LA FINE DELLA CHIESA COME SOCIETA’ PERFETTA
Necessità della missione della Chiesa nel mondo, questo il titolo dell’intervento di Joseph Ratzinger in un piccolo libro ormai introvabile di Autori vari, curato dal compianto teologo, saggista e operatore culturale Mario Cuminetti, dal titolo La fine della Chiesa come società perfetta, apparso nella collana “ I DOC Documenti nuovi. I grandi temi del cristianesimo moderno”,  Mondadori, Milano,1968. pp. 300. L’ho tratto dal sito di Riccardo De Benedetti ( http://www.riccardodebenedetti.it/ ) e lo si può leggere in formato pdf.

Fra i temi trattati con molta chiarezza dal prof. Ratzinger: " Che cosa occorre per essere cristiani?" e osservazioni sull’antropologia di quell’equivoco che chiamiamo "coscienza"…

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 Trascendere il linguaggio 

     di Peter Russel


Jan Provost, Allegoria cristiana

La visione scientifica tradizionale ci dice che la scienza non ha nulla ha che fare con la coscienza o con Dio. Ma oggi le cose stanno cambiando. Ora che ha cominciato a occuparsi della coscienza, ha intrapreso un cammino che alla lunga la porterà a esplorare le profondità della mente. Questa esplorazione la costringerà forse ad aprirsi a Dio.

(…) Il linguaggio è impareggiabile per condividere conoscenza ed esperienza. Senza di esso la cultura umana non esisterebbe. E parlare interiormente a noi stessi può esser utilissimo quando abbiamo bisogno di concentrare l’attenzione su qualcosa, analizzare una situazione o fare dei piani. Ma altrimenti gran parte del nostro pensare è completamente inutile. Quando osservo l’attività della mia mente, trovo che di un novanta percento dei miei pensieri potrei fare a meno con vantaggio.

Se metà della mia attenzione è catturata dalla voce che parla nella mia testa, quella metà non è disponibile per notare altre cose. Non mi accorgo di quello che sta accadendo intorno a me. Non odo il canto degli uccelli, il fruscio del vento e lo scricchiolio degli alberi. Non noto le mie emozioni e le sensazioni nel mio corpo. In effetti, sono cosciente solo a metà.

Solo perché abbiamo il dono del pensiero discorsivo, non significa che dobbiamo tenerlo in funzione tutto il tempo. Questo fatto è sottolineato da molti insegnamenti spirituali. La maggior parte di questi insegnamenti comprende tecniche di meditazione o di preghiera atte ad acquietare il dialogo interno e a fermare la mente. Questo è il significato letterale del termine indiano samadhi: ‘una mente in quiete’.

Una mente tranquilla è più capace di essere nel presente ed è più in pace. È lo stato naturale della nostra mente, la nostra eredità evolutiva. È lo stato di grazia al quale vogliamo ritornare, lo stato di grazia da cui siamo caduti quando il linguaggio si è impadronito della nostra coscienza.

Inoltre, dicono i saggi, quando la mente è completamente immobile riconosciamo la nostra vera identità. Come ha detto la Chandogya Upanishad tremila anni fa: “ Ciò che è l’essenza di tutte le cose, Quello sei Tu.”

Una scienza della coscienza?

La scienza ha esplorato le profondità dello spazio, le profondità del tempo e le profondità della struttura della materia senza trovare né un luogo né la necessità di Dio. Ora che ha cominciato a occuparsi della coscienza, ha intrapreso un cammino che alla lunga la porterà a esplorare le ‘profondità della mente’. Questa esplorazione la costringerà forse ad aprirsi a Dio. Non all’idea di Dio che troviamo nelle religioni attuali – che si sono distorte e impoverite nella trasmissione da una generazione all’altra, da una cultura all’altra, da una lingua all’altra – ma al Dio di cui gli insegnamenti parlavano in origine, l’essenza del nostro sé, l’essenza della coscienza.

Questa possibilità è anatema per l’attuale super-paradigma scientifico. È un po’ come quando Galielo disse al Vaticano che la terra non era il centro dell’universo. Ma se c’è nella scienza una certezza, essa è che tutte le certezze cambiano col tempo. I modelli scientifici attuali sono, in quasi tutti i campi, radicalmente diversi da quelli di duecento anni fa. Chi sa come saranno i paradigmi del prossimo millennio?

Una scienza che includesse in sé le profondità della mente sarebbe veramente una scienza unificata. Essa capirebbe l’origine ultima di tutte le nostre paure inutili, capirebbe perché non viviamo la vita nella pienezza del suo potenziale, perché non siamo in pace interiormente. Una tale scienza contribuirebbe allo sviluppo di tecnologie interiori per acquietare la mente e trascendere le nostre paure. Ci aiuterebbe a diventare padroni anziché schiavi del nostro pensiero, in modo da convivere con questo accidente dell’evoluzione traendo profitto dai suoi benefici, ma senza permettergli di riempire la nostra mente al punto di farci perdere di vista altri aspetti della nostra realtà – ivi inclusa la nostra vera natura interiore (…).  da Scienza, coscienza e Dio di Peter Russell

Fonte: http://www.innernet.it/geoxml/home.htm

 ***

Come si fa a conoscere se stessi?

Morendo a se stessi, superando l’egoismo. Chi non rinuncia a se stesso, non sarà mai se stesso.

Ed è quello che si fa per amore, per amore "dell’altro" che ci libera da noi stessi.

Chi aspetta la resurrezione per un giorno che verrà ….sarà sempre un moribondo qui su questa terra.

Non si può vivere una vita umana senza sonno, senza cibo, così come non si può vivere una vita umana senza silenzio, senza meditazione qualsiasi sia la forma.

Se siamo solo indaffarati, se non ci fermiamo un momento stiamo solo fuggendo da noi stessi

Questo intendo per egoismo

L’amore, la contemplazione , l’estasi verso la persona, verso la cosa, ci purifica e ci salva.  Panikkar Raimundo

—-

La contemplazione non è un racchiudersi per un’altra vita, è un trasformarsi per trasformare tutta la realtà. La nostra trasformazione in Cristo, il Cristo totale che non è soltanto quello del crocifisso, ma quello della risurrezione, dell’Eucarestia. La risurrezione non è soltanto quella di Cristo Gesù, ma la vocazione di ognuno di noi. Se non siamo capaci di mostrare la nostra risurrezione non c’è contemplazione, non c’è trasformazione, siamo ancora nella vita mezzo morti. La risurrezione è nostra, e adesso, è precisamente questa gioia che è frutto diretto della contemplazione, che ci dà l’umiltà necessaria (non voglio il premio, il riguardo, l’ambizione, la vanità, il sorriso dell’altro, il grande successo), per buttarci dove dobbiamo stare e fare quello che trasformandoci noi, trasforma anche la realtà. Raimundo Panikkar

Fonte: da: http://ospiti.peacelink.it/marino/testirel/pannikar.html

Libro : L’ esperienza della vita. La mistica – Panikkar Raimundo – Jaca Book Il contenuto del libro è riassunto nel titolo: la mistica, come esperienza integrale della Vita, è la caratteristica umana per eccellenza.

 ***

Vedi anche:  Elvio Fachinelli, La mente estatica, Adelphi, Milano 1989

Si tratta di superare, in definitiva, il nostro generale disconoscimento dell’estatico, cogliendo in esso un momento originario di molteplici esperienze; probabilmente delle esperienze più creative nella vita umana. L’apex mentis, l’apice della mente secondo la definizione medioevale, ne è anche la base, e non può essere ridotto a una situazione mistica, che è soltanto una delle sue forme. Abbiamo dunque davanti un’esigenza antropologica, che sta a noi non perdere né sciupare” ( Elvio Fachinelli, dalla quarta di copertina).

 – Elvio Fachinelli Intorno al ‘68, un’antologia di testi a cura di Marco Conci e Francesco Marchioro. Il libro contiene i testi fondamentali di Fachinelli apparsi prima e dopo il ’68, direttamente legati alle problematiche psicolibertarie di quel movimento.

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La coscienza nelle neuroscienze  A colloquio con Francisco Varela

di Sergio Benvenuto (7/1/2001)

L’incontro tra fenomenologia di matrice orientale con la scienza occidentale comporterà un mutamento della nostra cultura di specie. Un’ intervista che lo scienziato cileno rilasciò all’ Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche.

Fonte: http://www.emsf.rai.it/interviste/interviste.asp?d=452

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 “Elogio della coscienza” di Joseph Ratzinger : … la questione della coscienza ci porta veramente al cuore del problema morale, così come la stessa questione dell’esistenza umana…”
Fonte: http://www.ratzinger.it/miscellanea/elogio_coscienza.htm

La magia, parodia del divino
30 domande al Cardinale J. Ratzinger  – Fonte: J. Ratzinger ‘s Fan Club
http://www.ratzinger.it/modules.php?name=News&file=print&sid=154

Fonte: http://www.ratzinger.it/

 

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 Censura di Internet in Cina

OpenNet Initiative (ONI) afferma che il Governo cinese utilizza migliaia di persone per costruire un sistema "onnipresente, sofisticato ed efficace" di censura di Internet. "ONI ha cercato di sapere a quale punto la Cina filtrava i siti dedicati ad argomenti giudicati sensibili dal governo cinese, ha così scoperto che il governo agiva in modo molto esteso", si può leggere nello studio, pubblicato online sul sito dell’istituzione. NetNews di Davide Pellegrino, Continua la forte censura di Internet in Cina

Fonte : http://www.apogeonline.com/Home

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http://www.tocque-ville.it/

Addio, Fabio.

[18 aprile 2005] E’ una città virtuale, empaticamente interconnessa, e anche l’oceano della vita e della morte. Un "cittadino" di TOCQUE VILLE è morto, a soli 17 anni. Si chiamava Fabio Bilancini. Ne dà notizia il suo professore Michele Passante. Ci stringiamo intorno alla sua famiglia e ai suoi amici. La città dei liberi continuerà ad ospitare il suo blog.

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  … La policromia sistina allora propagherà la Parola del Signore:

Tu es Petrus – udì Simone, il figlio di Giona.

"A te consegnerò le chiavi del Regno".

La stirpe, a cui è stata affidata la tutela del lascito delle chiavi,

si riunisce qui, lasciandosi circondare dalla policromia sistina,

da questa visione che Michelangelo ci ha lasciato –

… Ecco, si vedono tra il Principio e la Fine,

tra il Giorno della Creazione e il Giorno del Giudizio.

E’ dato all’uomo di morire una volta sola e poi il Giudizio!

Una finale trasparenza e luce.

La trasparenza degli eventi –

La trasparenza delle coscienze –

Bisogna che, in occasione del conclave, Michelangelo insegni al popolo –

Non dimenticate: Omnia nuda et aperta sunt ante oculos Eius.

Tu che penetri tutto – indica!

Lui additerà…

(Giovanni Paolo II, Trittico Romano Meditazioni) 

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Link Cappella Sistina Musei Vaticani Online

 

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Così l’Unione europea trattava con Hamas

Un articolo di Dimitri Buffa sui verbali di colloqui riservati tra rappresentanti della Commisione europea, presieduta da Romano Prodi, e Hamas ( in La Padania di oggi 15 aprile 2005). Così l’Unione europea trattava con Hamas

Fonte :Informazione corretta

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 Sharia


Hamas uccide donna palestinese perché passeggiava con il fidanzato

uomini armati le hanno sparato e poi infierito sul cadavere.

GAZA – L’ultima lotta estrema di una frangia di Hamas, il movimento islamico palestinese, sarebbe quella a oltranza per la moralizzazione. Nei giorni scorsi una ragazza palestinese di 22 anni è stata uccisa a Gaza, perché passeggiava con il fidanzato. E’ un comportamento ritenuto immorale dagli estremisti, che l’hanno inseguita in auto e freddata per strada.

(…) La polizia dell’Autorità nazionale palestinese ha identificato i membri del commando di Hamas, ne ha arrestati due e sta dando la caccia agli altri tre. Un ufficiale della polizia palestinese ha confermato al Post che gli arrestati "appartengono a un’unità di Hamas che afferma di voler imporre i valori islamici nella striscia di Gaza". Hamas ha ammesso che gli aggressori appartengono a uno dei suoi gruppi che danno la caccia e uomini e donne che si fanno vedere insieme in pubblico, violando un divieto islamico.

La famiglia della vittima (sic.) ha chiesto scuse pubbliche a Hamas e la pena di morte per gli assassini. Diverse forze politiche, Al Fatah incluso, hanno condannato l’uccisione della giovane e sollecitato Hamas a dissociarsi dai colpevoli, cosa che oggi l’organizzazione ha fatto. Il movimento islamico ha detto che l’omicidio da parte di un gruppo di suoi militanti è stato il risultato di uno "sbaglio tragico", del quale si scusa.

  da: Squadra di Hamas contro " malcostume" uccide una donna palestinese
 ( La Repubblica 12 aprile 2005)

***

Sharia in Arabia Saudita

RIAD – Due anni di carcere e 2.000 frustate perché sorpresi "in atteggiamenti femminili"

Questa la condanna inflitta dalla Sharia – la rigida legge islamica – a quattro presunti omosessuali. E’ successo in Arabia Saudita, dove i quattro uomini condannati sarebbero accusati di aver partecipato il mese scorso al matrimonio clandestino tra due gay avvenuto a Gedda. Nella retata della polizia durante la cerimonia, due sauditi, uno yemenita e un giordano erano stati sorpresi "in atteggiamenti femminili" – come dichiarato dagli agenti alla France Presse. Le forze dell’ordine hanno tratto in arresto anche altre 31 persone, condannate a 6 mesi di carcere e a 200 frustate. Data l’accusa di omosessualità, severamente proibita in Arabia Saudita, gli imputati non hanno avuto diritto allla difesa legale. (Agr)

***

 Sharia in Europa

– ForuMOLITERNO Anche l’Europa applicherà la sharia

– Ingiusto non mostrare il film di Van Gogh
di Maurizio Porro (Corriere della Sera 11-04)

In pochi minuti Van Gogh riesce a costruire un percorso narrativo: con il Corano disegnato sulla schiena, una schiena che sussulta di dolore, la donna, coperto il viso, parla con gli occhi dell’amore e parla del verdetto di colpevolezza, dei 100 colpi di frusta che riducono il suo corpo a un ammasso di umiliazioni. Parla del marito che più di una volta la settimana le dà un pugno sul viso. La macchina del regista ondeggia tra violenza e dolcezza, tra puro e impuro; poi la poveretta si permette quasi una virata ironica e insiste su Allah misericordioso, racconta che abbassa lo sguardo, ha delle fantasie sul vento che attraversa i capelli, il sole sulla pelle. In casa però confessa che è stata violentata dallo zio, fratello del padre, che si sente in gabbia. In una cornice di ritualità religiosa la donna ribadisce la sua obbedienza ma, e qui c’è il colpo più violento, si stupisce del silenzio di Allah: insomma, nessuno risponde, come nel «Diavolo e il buon Dio» di Sartre. Ma non ho altro, dice, che tornare da te e desiderare la tomba.E’ il «corto» che ha messo paura a tutti i festival e che ancora oggi costringe la sceneggiatrice Hirsi Ali, a vivere nascosta.

– ISLAM Una guerra senza fine sul corpo delle donne
di Adriano Sofri (La Repubblica 07-04)

Il produttore di "Submission", l’ultimo lavoro di Theo Van Gogh, ha deciso di ritirare il video dalla circolazione dopo le continue minacce dei fondamentalisti islamici. Rabbì invita tutti i blog di TocqueVille a non cedere al ricatto e a diffondere il link del film. UPDATE. I dettagli (e anche di più) su JimMomo  ( da Sorvegliato Speciale). 

LINK DEL FILM :

1)http://www.ayaanhirsiali.web-log.nl/

2)http://www.putfile.com/media.php?n=part235

3)http://www.putfile.com/media.php?n=part369

4) http://www.putfile.com/media.php?n=part483

 

 ***

L’omicidio Van Gogh ha dei tratti che ricordano il caso Rushdie del 1989, l’impiego di martiri-killer come Mohammed Atta e gli attentati dell’11 marzo a Madrid. L’ideologia islamista radicale, attingendo fra semi-intellettuali in crisi d’identità produce determinati soggetti che non tollerano i modi di vita europei e che ritengono che l’unica interpretazione corretta dell’Islam sia quella wahhabita dei salafiti, particolarmente puritana. In base a un’interpretazione di quel genere si può soltanto concepire uno stato permanente di quel che essi considerano essere il jihad. I figli di immigrati, nati in Olanda , in cui il sistema sociale si basa sull’applicazione di principi multiculturalisti, rischiano di avere uno sviluppo culturale separato, tale da produrre comportamenti criminali.

La psicologizzazione della questione non dovrebbe tuttavia far dimenticare la dimensione organizzata del fenomeno jihadista e il modus operandi dei jihadisti. Questi, schizofrenici o no, non ha importanza, continueranno a privilgiare l’attentato di massa destinato a fare un massimo di vittime e a causare terrore. Come si dice nelle cellule salafite, i jihadisti continueranno a “ prendere esempio da Bali”, ovvero fare il massimo di vittime in luoghi affollati che è impossibile prevedere o proteggere efficacemente. Un altro obiettivo, più volte proclamato da al Qaeda, è colpire i traffici fra Europa e Asia ( petroliere, carghi di prodotti chimici, eccetera). Inoltre, per quanto riguarda Amsterdam, l’obiettivo di assassinare Theo van Gogh (1957-2004) non è l’esito dell’impulso patologico di un “pazzo” isolato, come occasionalmente può accadere, bensì la decisione presa da un gruppo importante, la cellula HOFSTAD, molto strutturata, con connessioni internazionali e addestrata alla preparazione di attentati importanti in diversi paesi europei. Aveva persino penetrato i servizi di sicurezza nazionale ( un simpatizzante del gruppo era impiegato come traduttore dall’arabo dall’AIVD e informava i fratelli…). Tuttavia un membro del gruppo non ha esitato a mettere l’intera cellula in pericolo per realizzare l’assassinio di Theo van Gogh che non aveva niente di strategico, ma era considerata simbolicamente talmente importante da prendere il rischio di vedere smantellato il gruppo. Il regista Theo van Gogh aveva osato denunciare in un suo documentario l’oppressione delle donne musulmane perpetrata nel nome del Corano.

Questo la dice lunga sulle motivazioni religiose e il desiderio di azione dei jihadisti d’Europa. Potrebbe anche essere il segno che indica che ormai per i jihadisti l’assassinio individuale di personalità in vista o particolarmente critiche del mondo della cultura, delle arti e del giornalismo è un obiettivo in sé sufficiente.

Non a caso il pittore di origine marocchino-olandese Rachid-Ben-Ali, incorso nelle ire degli islamisti per alcune sue opere esposte al Museum di Amstelveen (un sobborgo di Amsterdam) e in programma fino al 6 marzo, è letteralmente sparito dalla circolazione. Il motivo? Le ripetute minacce di morte ricevute, alla maniera di Salman Rushdie e di Theo Van Gogh, dagli integralisti. Tutta colpa delle quaranta opere esposte al Cobra Museum gran parte delle quali create da Rachid dopo l’omicidio del regista Theo van Gogh da parte proprio di un militante islamico della cellula HOFSTAD .

No Submission!

Speciale su Theo Van Gogh realizzato da Federico Punzi (JimMomo) per il sito di Radio Radicale.

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© Sophie Grandval-Justice

"Bouquet of Blue Thistles" di Sophie Grandval

«Lascia che l’anima rimanga fiera e composta di fronte ad un milione di universi.» Walt Whitman

 "When I heard the learned astronomer"

                                                                                                         When I heard the learned astronomer,

When the proofs, the figures, were ranged in columns before me,

When I was shown the charts and diagrams, to add, divide, and

measure them,

When I sitting heard the astronomer where he lectured with much

Applause in the lecture-room,

How soon unaccountable I became tired and sick,

Till rising and gliding out I wander’d off by myself,

In the mystical moist night-air, and from time to time,

look’d up in perfect silent the stars.

***

                                                                                                          Quando udii il dotto astronomo,

Quando le prove e le cifre mi vennero incolonnate dinanzi,

Quando mi mostrarono le carte e i diagrammi, da addizionare,

dividere, calcolare,

Quando seduto nell’anfiteatro udii l’astronomo parlare e venir

a lungo applaudito,

Come improvvisamente, inesplicabilmente, mi sentii stanco,

disgustato,

Finché, alzatomi, fuori scivolando me ne uscii tutto solo,

Nella mistica umida aria notturna e, di tratto in tratto,

Alzavo gli occhi a contemplare in silenzio le stelle.

                                                                                                                                                        WALT WITHMAN

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Le Pleiadi, fonte:

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L’immaginazione creatrice

di Salvatore S. Livolsi

La rivoluzione verrà, ma non dalla violenza, dalla luce (Emmanuel Mounier)

La recente pubblicazione del libro di Henry Corbin, L’immaginazione_creatrice (Laterza 2005) mira a far circolare testi capaci di avviare confronti tra la cultura e la religiosità orientale con quella occidentale e cristiana, in vista della possibilità di un ascolto e di un riconoscimento reciproco. Ma l’occasione consente di riprendere l’argomento che il libro di Corbin propone, ripensandolo come uno dei testi cari al movimento giovanile e alternativo degli anni ’70, e recuperando la lettura che ne propose Gianni de Martino sulle pagine di Re Nudo, mensile di controcultura (prodotto negli anni ‘70 – ‘80 e che andrebbe rivisitato per constatare come anticipò analisi, argomenti e condizioni della ‘modernità’ con spirito critico e profetico).

Nel numero 64 dell’aprile 78, De Martino, traducendo un capitolo di Corbin, dall’edizione francese di Flammarion del ’54, scrive: ‘propongo questo testo di Corbin come contributo all’attuale ‘dibattito sulla ‘spiritualità’, dibattito che non parte da ‘zero’, ma che ha un inizio nelle esperienze psichedeliche compiute negli anni ’60 dai primi viaggiatori in India e in Marocco, comunque pur sempre in quello che allora si chiamava Innerspace, o ‘spazio interiore”. Il libro di Corbin racconta il viaggio di Ibn Arabi – nato in Andalusia il 28 luglio 1165 e morto a Damasco il 16 novembre 1240 – per il Marocco e un po’ tutto l’Oriente, alla ricerca di una dimensione spirituale raggiungibile attraverso un viaggio interiore guidato da quella che lo stesso Ibn Arabi chiama l’Immaginazione attiva, facoltà ‘accesa’ da esperienze mistiche e iniziazioni sapienziali, volte all’approdo a stati-visioni capaci di accrescere la consapevolezza e la coscienza di sé.

Per De Martino quello di Corbin appare come un testo di ‘topografia spirituale’ ed il viaggio di Ibn Arabi come quello di un hippies ante-litteram e la sua ricerca come ‘qualcosa di estremamente delicato e che non poteva avvenire non importa come e non importa quando, senza predisporre preventivamente un minimo di condizioni adeguate. Si trattava -per quanto possa sembrare incredibile – di stabilire un ‘contatto’ diretto e concreto, senza mediazioni istituzionali, con il ‘sacro’, con la ‘potenza salvatrice’ che allora intuivamo essere alla radice dei nostri corpi e delle nostre anime – più che nell’organizzazione burocratica delle chiese’. Leggere Corbin serve al dibattito e alla discussione attuale su religione, spiritualità, tolleranza in un mondo dominato e globalizzato dalla tecnica e dal potere del consumo che sacrifica e marginalizza – in nome dell’apparire e dell’avere – qualunque discorso sull’interiorità e l’essere; sfogliare nuovamente una rivista come Re Nudo serve a ripescare testi preziosi di Laing, Cooper, Lapassade e, ancora, pensieri ‘attuali’ sul pacifismo, l’ecologia, l’antiautoritarismo.

aurora rivista
L’immaginazione creatrice. di Salvatore S. Livolsi

Fonte: http://www.aurorarivista.it/

 L’illustrazione è di Matteo Guarnaccia:

http://releasethereality.com/matteo/enter.html

 Allora ero più giovane, fresco ( non tanto frescone, spero ) e piacente… ricordo che – fra arroganza, sacchi a pelo e i libri di Ibn Arabi nello zainetto blu –  volevo morire per amore,  poi ho finito col fare il giornalista. Oggi – beat stagionato, se non  hippie di antico pelo – continuo a pensare che  la Chiesa e “un po” di organizzazione burocratica siano mediazioni sante e ancora necessarie, senza nulla togliere alla bellezza e all’utilità di un buon uso dell’immaginazione creatrice…  ( un vero e proprio "senso" metafisico e "organo visionario" quasi atrofizzato nella maggior parte dei casi, oggi spesso confuso, ahimè, con l’ufologia e un mero sovversivismo anarcoide, con i don pirla con la kefiah e la dèrive –  questa idiozia! ).

Dopo aver rinunciato ai dèmoni del Novecento, a credere di poter ardere senza bruciare e a sbavare sullo spinello, non mi sembra decente che la mia generazione debba poi affliggere l’universo mondo con i suoi angeli new age , sostituendo a quello che diceva un’illusione religiosa un “misto” di illusioni e la proliferazione di escatologie triviali…

  Insomma, la tentazione della gnosi attraversata insieme al nichilismo e a un uso "esaltato" del "caro corpo" ( Rimbaud)… non mi convince … non mi pare  una vera via d’uscita.. – come del resto non lo è neanche la fuga nell’immaginazione  o nella psicosi, magari in compagnia di Laborit  ,  l’estetica o quella puttana di letteratura… Non ditemi che l’arte è una via d’uscita…

 Per quanto mi riguarda – volendo ripescare anche il “personale”, per dirla in gergo canagliesco – sono lieto di avere inventato dei costumi e non lo "sballo", e acceso pure qualche lume o lumicino, fermo restando  però che per me la porta dell’Aurora è Cristo… nell’attesa, non inerte, che risorga   da tutti quei tombini, quelle fosse e quei sepolcri, anche imbiancati – per non dire delle tante porte chiuse, dove a nessuno basta morire da lontano… Aurora, aurora… ma cosa vuole questa aurora, e quell’altra, detta Notte, dove per tanti passi falsi, aurore e arcobaleni… (gdm).

In rete

Karim Kobrâ, Voglio vedere Dio in faccia
Frammenti di un incontro estatico a cura di Gianni De Martino
http://www.magnanelli.it/Estratti/SPS_KarimKobraVoglioVedereDioInFaccia.htm

 LSDDSL – Poemetto di Gianni De Martino
da “La frusta!” Rivista di informazione e critica culturale http://lafrusta.homestead.com/

 Psichedelica
Può capitare che per un momento il mondo appaia così com’è: immenso, desolato e magico” (Gianni De Martino).
http://utenti.lycos.it/BelloniCristina/Art_Psichedelica.htm

Psicoattivo – Altrove
Gianni de Martino: Freud e l’estasi, L’ospite inatteso …
http://www.psicoattivo.it/media/libri/altrove/main.htm

Dallo sciamano al raver – Recensioni
saggio sulla transe di Georges Lapassade (corredato da una intervista con l’autore condotta da Gianni De Martino, curatore dell’opera)
http://www.urraonline.com/libri/88-7303-311-3/allegato/recensioni/01

 

Aggiornamento

I segreti delle aurore

Le aurore, boreali o australi che siano, sono spettacoli straordinari, che nascondono però un’origine violenta. Sono infatti tempeste nell’alone di plasma (una «miscela» costituita in questo caso principalmente da elettroni e protoni, che sono poi ioni di idrogeno) che inviano docce di particelle elettricamente cariche nell’atmosfera, le quali collidono con gli atomi neutri irradiando una luce multicolore.

Le aurore non sono speculari. L’aurora dell’emisfero meridionale e quella del Polo Nord non sono immagini speculari l’una dell’altra, come si era sempre creduto

FONTE: http://www.lescienze.it/index.php3?id=10564

 

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