"È morto Saul Bellow: raccontò l’anima dell’uomo moderno"

«… E lui, Saul Bellow, dov’è? Il primo ricordo che mi viene in mente è di qualche giorno favoloso che abbiamo passato a Capri, quando lui aveva 69 anni, capelli d’argento sui grandi occhi a mandorla, asciutto e affascinante, tre divorzi con un figlio per divorzio, quarta moglie romena, una quindicina di libri tra romanzi, commedie e raccolte di saggi e di racconti, Premio Pulitzer e tre National Book Awards, innumerevoli premi internazionali e lauree ad honorem , tutto culminato nel 1976 col Premio Nobel. Prima di venire a Capri a prendere il Premio Malaparte di Graziella Lonardi si è fermato a Roma in un albergo del centro, ha cenato una sera con Paolo Milano, suo intimo amico, e una sera con me. E’ andato dall’ambasciatore americano a una riunione in onore del colonnello Joe Kittinger, trasvolatore solitario dell’Atlantico in mongolfiera, commentando l’avvenimento: “Molto coraggioso. Ma occorre più coraggio per affrontare un matrimonio…” ». 

 Leggi il ricordo di Fernanda Pivano nel Corriere della Sera di oggi, riportato da: Informazione corretta di Angelo Pezzana

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I GIOVANI MUSULMANI SI UNISCONO AL DOLORE DEI FRATELLI CRISTIANI PER LA MORTE DI GIOVANNI PAOLO II.

“ Noi giovani musulmani, come cittadini e come credenti, apprendiamo con tristezza e profonda commozione la notizia della passaggio ultraterreno di Sua Santità Papa Giovanni Paolo II, e ci uniamo al dolore di tutti i fratelli cristiani e tutte le persone che hanno seguito questi ultimi momenti della vita terrena del pontefice nel dolore e nella preghiera.

In questo momento di tristezza e di profonda riflessione, vorremmo ricordare Giovanni Paolo II per il suo ruolo di testimone del nostro tempo, ma anche per lo spirito di servizio per tutti gli uomini, e per le sue posizioni coraggiose. Un Papa che rimarrà per sempre nei nostri ricordi per essere stato vicino alla nostra generazione, che tanto ha bisogno di guida e illuminazione.

Molti sono stati i momenti in cui la Sua voce si è alzata in difesa dei deboli, per affermare la dignità della vita umana e per cercare pace e giustizia, nella riconciliazione e nel perdono. Per la nostra comunità in particolare, sono indimenticabili le iniziative come la visita a Casablanca nell’agosto dell’1985 per incontrare i giovani musulmani di quel paese e idealmente di tutto il mondo, o la memorabile visita nella Grande Moschea Ommayade di Damasco nella primavera del 2001. Gesti concreti che hanno avvicinato popoli e nazioni.

Non possiamo dimenticare poi il sostegno ideale e concreto che abbiamo avuto come musulmani occidentali dal Papa che invitava i cristiani a digiunare il venerdì 19 ottobre 2001, l’ultimo venerdì di digiuno del mese santo di Ramadan. È stato un momento di fraternità e sostegno, un sollievo per la nostra comunità occidentale in un periodo dove persisteva il prevalere del sospetto e della paura nei nostri confronti; quella invocazione del Papa ha invece voluto trovare ed ha trovato la via della riconciliazione e della pace all’interno della nostra società, nella devozione e nella preghiera.

Quel papa che sapeva parlare a tutti, anche ai musulmani, rimarrà anche nei nostri cuori di credenti di una fede diversa, che però sono e saranno riconoscenti ai gesti significativi di questi anni, che hanno avvicinato le menti e i cuori delle persone, vicinanza e fraternità di cui oggi più che mai abbiamo bisogno.

Il nostro pensiero oggi va a Dio l’Altissimo, all’Unico, certi della sua Misericordia e della sua Grazia infinità. ”

I giovani musulmani salutano il Papa

Fonte: http://www.musulmaniditalia.com/

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E’ in edicola Al Maghrebiya , il mensile in lingua araba edito dalla Stranieri in Italia dedicato ai maghrebini e agli arabi che vivono nel nostro Paese. Stampato in 20 mila copie, è il primo ed unico giornale destinato alla comunità straniera più numerosa in Italia: la comunità magrebina (Marocco, Algeria, Tunisia) – circa 300 mila presenze "Seguiamo ciò che accade nei paesi d’origine – spiega Souad Sbai, presidentessa della neonata confederazione della comunità marocchina in Italia (ACMID-Donna), giornalista che dirige il mensile – e parallelamente diamo notizie dall’Italia, occupandoci di attualità dal mondo dell’immigrazione e, naturalmente, della vita delle nostre comunità in questo Paese".

Souad Sbai – da tempo attiva nella denuncia della violenza all’interno delle comunità islamiche promette che la partecipazione delle donne alla vita sociale, politica ed economica, in patria come in Italia, avrà sempre uno spazio importantissimo sulle pagine di Al Maghrebiya.

Info: www.stranieriinitalia.it

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Vedi anche :

05/04/2005 | ANSA

MO: BONINO, DONNE PER DEMOCRAZIA E DIRITTI INDIVIDUALI

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Aggiornamento

– Ingiusto non mostrare il film di Van Gogh
di Maurizio Porro (Corriere della Sera 11-04)

– ISLAM Una guerra senza fine sul corpo delle donne
di Adriano Sofri (La Repubblica 07-04)

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Francia: "Essere di cultura musulmana e contro la misoginia, l’omofobia, l’antisemitismo e l’islam politico"
Il Manifesto delle Libertà (firmato da intellettuali, giornalisti e cittadini europei di cultura musulmana)
Da I Love America:

 http://iloveamerica.splinder.com/1108228517#4052464

Il collettivo riunito intorno al "Manifesto delle libertà", si è costituito nell’”Associazione del Manifesto delle libertà” ed ha ritenuto di non mantenere più l’iniziale separazione, date le circostanze, tra i firmatari di "cultura musulmana" e gli "amici del Manifesto".

«La questione che si gioca in questo momento attorno all’Islam – spiega Tawfik Allal, presidente della neonata Associazione del Manifesto delle libertà – concerne tutte e tutti, e la riflessione e l’azione transnazionale che vogliamo condurre ha bisogno di tutte le energie». Per informazioni: manifeste@manifeste.org – http://www.manifeste.

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Shalom al Papa

di Deborah Fait

E’ stato il primo papa a pronunciare la parola Israele quando i suoi predecessori parlavano solo di Terra Santa.

E’ stato il primo papa ad entrare in una sinagoga, quella di Roma, che del papato non aveva buoni ricordi.

E’ stato il primo papa ad andare a Gerusalemme per chiedere proprio dalla capitale di Israele perdono agli ebrei.

Oggi tutti i media israeliani parlano di Giovanni Paolo II con titoli cubitali "Il Papa degli ebrei" e il Jerusalem Post ha scritto "The Tikun Olam Pope" dall’espressione ebraica "riparare il mondo".

Giovanni Paolo è stato il papa che ha tentato di riparare il mondo, che ha iniziato un legame importante tra ebrei e cattolici dopo 20 secoli di odi e persecuzioni e per questo tutto il mondo ebraico è’ in lutto.

Era venuto da un paese lontano e freddo eppure ha saputo diffondere calore intorno a sé a piene mani .

Era venuto da un paese antisemita eppure ha saputo amare gli ebrei.

Grande Papa che non si e’ mai risparmiato, che ha avuto la capacita’ di farsi amare e stimare dai non cattolici proprio per il suo essere Uomo Giusto, amico e fratello.

Il suo viso aperto con quegli occhi azzurri un po’ ironici e allegri sapeva conquistare le folle, pregava con chi voleva pregare, cantava con chi voleva cantare, baciava chi voleva essere baciato e si faceva accarezzare da chi aveva bisogno di toccarlo. Era caldo, era appassionato ed era coraggioso, era fatto di carne, aveva un corpo da toccare, non era semplicemente una tunica bianca, fredda e lontana da guardare con rispetto e timore.

"Papa ti vogliamo bene" gli gridavano i giovani e lui rideva e cantava con loro perché anche lui li amava e glielo faceva sentire questo amore, senza stupidi pudori e forse proprio questa e’ stata la sua grandezza, non aver paura di amare.

Lui, polacco, ha saputo finalmente seguire le orme e gli insegnamenti del suo Maestro ebreo: amare senza riserve.

Gesù e Woitila, li vedo bene insieme. L’ebreo e il polacco, insieme dovunque essi siano.

E’ morto, ne sentiremo la mancanza e forse il suo assassino, quel Ali’ Agca presto libero e perdonato ripetutamente, incomincera’ a vergognarsi, forse quel perdono non gli bastera’ per continuare a vivere da uomo libero.

E’ morto il papa di tutti, il papa degli ebrei, quello che ha tentato con grande sofferenza di riparare il mondo e io sono sicura che se fosse stato papa 60 anni fa avrebbe avuto il fegato di opporsi a Hitler.

Ne sono certa, Lui e non avrebbe permesso ai suoi fratelli maggiori di entrare nelle camere a gas.

Grazie papa, grazie per averci amati, grazie per essere venuto a Gerusalemme, grazie per essere entrato in quella sinagoga, grazie per averci dato ancora speranza nell’uomo.

Grazie per averci fatto piangere perche’ tutti abbiamo pianto ieri e per averci fatto sorridere.

Grazie per esserci stato.

Shalom Giovanni Paolo, riposa in pace, continua a cantare e a sorridere finalmente libero da quel corpo che tanto ti ha fatto soffrire.  (Scritto per www.informazionecorretta.com )

Fonte: http://www.amicidisraele.org/

***

… se fosse stato papa 60 anni fa avrebbe avuto il fegato di opporsi a Hitler”. A proposito della difesa della libertà intellettuale e morale operata dalla Chiesa durante il nazismo, riporto una testimonianza di Albert Einstein:

Essendo un amante della libertà, quando in Germania avvenne il nazismo, guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero zittite”.

Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell’arco di poche settimane”.

Soltanto la Chiesa si oppose pienamente alla campagna di Hitler mirante a sopprimere la verità”.

Non avevo mai avuto un interesse particolare per la Chiesa, ma ora sento per essa un grande amore ed ammirazione, perché soltanto la Chiesa ha avuto il coraggio e la perseveranza di difendere la libertà intellettuale e la libertà morale”.

Devo confessare che ciò che prima avevo disprezzato ora lodo incondizionatamente”.

(Albert Einstein, da un articolo scritto sul Time Magazine, dicembre 1940)

***

In rete

 alcuni articoli

Una certezza tra le rovine del Novecento
di Vittorio Mathieu
ideazione.com,
da Ideazione, settembre-ottobre 1998

– “Il lungo addio al papa” – Corriere della Sera

Giovanni Paolo II, 1978-2005. L’ultimo papa antimoderno
La sua era una Chiesa di santi contro le potenze del male: prima il comunismo sovietico, e poi la civiltà del denaro, del sesso, della “libertà che fa schiavi”. Il bilancio di uno storico del papato, Giovanni Maria Vian ( di Sandro Magister)

Fonte: http://www.chiesa.espressonline.it/

    ***

LA STAMPA DI TEHERAN RILANCIA ACCUSE ANTISEMITE

AGI/AFP – Teheran, 4 apr. – In Iran la stampa conservatrice ha criticato Giovanni Paolo II per i suoi tentativi di riconciliazione con gli ebrei, sostenendo che Israele deve essere visto come un nemico della chiesa e non solo della repubblica islamica. "Non solo il Papa non condanno’ mai i crimini del regime sionista nei territori, ne ha ufficialmente riconosciuto l’esistenza", ha scritto lo "Jomhuri Islami". Il giornale sostiene inoltre che la diffusione dell’Islam era stata "una costante preoccupazione" per un Papa "compromesso con il regime sionista".

Un ricordo in chiaroscuro del Pontefice dall’Hamshahri, altro foglio vicino ai falchi di Teheran, il quale afferma che Giovanni Paolo II "cedette alle pressioni ella lobby ebraica" nonostante "le responsabilita’ degli ebrei nell’uccisione di Gesu’". Tuttavia si ricorda anche che seppe recuperare il rapporto con i musulmani quando divenne "l’unico leader cristiano ad essere entrato in una moschea e a baciare il Corano" e che dopo l’11 settembre si oppose a chi "voleva una crociata per combattere il terrorismo". (da «Papa – stampa iraniana critica per rapporti con ebrei» Michele Giorgio AGI)

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LUTTO

 GIOVANNI PAOLO II E’ MORTO

 Il lutto, compresso negli individui, si dispiega su tutta la società : sarà spettacolo, chiacchiera,  forse eccesso di zelo in tanti baciapile, ma anche sincera manifestazione di affetto, gratitudine e compassione per un nobile e "testardo" fratello umano o, per chi crede, un padre che ha insegnato, fino all’ultimo respiro, la dignità del vivere e del morire.

Diventando, come lui, più liberi e più felici in Cristo ,  forse non perderemo mai né la speranza né ciò che, in noi, è ancora capace di venerazione e di qualche raro gesto d’intelligenza, di poesia o di pietà. Intanto, ci aspetta un lungo sabato e il lutto è mondiale.

 ***

 

Via Crucis

di Mario Luzi

Padre mio, mi sono affezionato alla terra

quanto non avrei creduto.

È bella e terribile la terra.

Io ci sono nato quasi di nascosto,

ci sono cresciuto e fatto adulto

in un suo angolo quieto

tra gente povera, amabile e esecrabile.

Mi sono affezionato alle sue strade,

mi sono divenuti cari i poggi e gli uliveti,

le vigne, perfino i deserti.

È solo una stazione per il figlio Tuo la terra

ma ora mi addolora lasciarla

e perfino questi uomini e le loro occupazioni,

le loro case e i loro ricoveri

mi dà pena doverli abbandonare.

Il cuore umano è pieno di contraddizioni

ma neppure un istante mi sono allontanato da te.

Ti ho portato perfino dove sembrava che non fossi

o avessi dimenticato di essere stato.

La vita sulla terra è dolorosa,

ma è anche gioiosa: mi sovvengono

i piccoli dell’uomo, gli alberi e gli animali.

Mancano oggi qui su questo poggio che chiamano Calvario.

Congedarmi mi dà angoscia più del giusto.

Sono stato troppo uomo tra gli uomini o troppo poco?

Il terrestre l’ho fatto troppo mio o l’ho rifuggito?

La nostalgia di te è stata continua e forte,

tra non molto saremo ricongiunti nella sede eterna.

Padre, non giudicarlo

questo mio parlarti umano quasi delirante,

accoglilo come un desiderio d’amore,

non guardare alla sua insensatezza.

Sono venuto sulla terra per fare la tua volontà

eppure talvolta l’ho discussa.

Sii indulgente con la mia debolezza, te ne prego.

Quando saremo in cielo ricongiunti

sarà stata una prova grande

ed essa non si perde nella memoria dell’eternità.

Ma da questo stato umano d’abiezione

vengo ora a te, comprendimi, nella mia debolezza.

Mi afferrano, mi alzano alla croce piantata sulla collina,

ahi, Padre, mi inchiodano le mani e i piedi.

Qui termina veramente il cammino.

Il debito dell’iniquità è pagato all’iniquità.

Ma tu sai questo mistero. Tu solo.

 

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 Diritti umani

VATICANO PROTESTA PER ARRESTI IN CINA Intanto scompaiono da internet tutte le notizie sul papa


 Città del Vaticano (AsiaNews) – Il direttore della Sala Stampa vaticana Joaquin Navarro Valls ha oggi denunciato l’arresto di alcuni cattolici in Cina. Il vescovo di Wenzhou, mons. Giacomo Lin Xili, 86 anni, è stato arrestato il 20 marzo scorso, domenica delle Palme. Portato via dalle forze di sicurezza, non si sa il motivo del suo arresto. Il sacerdote Tommaso Zhao Kexiun, della diocesi di Xuanhua nell’Hebei, è stato arrestato il 30 marzo scorso mentre tornava da un funerale. Anche di lui non si conosce il motivo dell’arresto, né il luogo di detenzione.

Il Vaticano fa notare che anche il vescovo della diocesi di Xuanhua, mons. Filippo Pietro Zhao Zhendong, è stato arrestato il 3 gennaio di quest’anno e viene detenuto nella città di Jiangjiakou. Infine, nella diocesi di Wenzhou, il 22 marzo è stato preso dalla polizia Gao Xinyou, collaboratore nella pastorale dei laici nella zona di Longgang.

Fonte: AsiaNews

La lista di vescovi e sacerdoti cinesi in prigione, in isolamento, condannati al lager

Alcuni muoiono in prigione senza che si sappia niente di loro

 Per saperne di più : Zenit – analisi internazionale

 Cina. Le carezze del cardinale non liberano nessun vescovo
“Asia News” lancia una campagna per la scarcerazione di vescovi e preti. Proprio mentre il cardinale Etchegaray racconta in un libro l’incantevole Cina vista nei suoi quattro viaggi. Fonte: http://www.chiesa.espressonline.it/

 -Petizione al Parlamento cinese: liberateli

 ***

Il genocidio in Tibet

" … un Comitato internazionale di giuristi per il Tibet costituito nel 1989 parla del "peggior genocidio dopo la Seconda guerra mondiale" e accusa la Cina di aver torturato o ucciso un milione di tibetani. Nel Tibet il governo cinese ha distrutto la cultura e il contesto religioso di un popolo …"

Yves Ternon, Lo Stato criminale: i genocidi del XX secolo, Milano, Corbaccio, 1997

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 IL SANTO PADRE SI SPEGNE

SERENAMENTE IN DIO

E’ un tempo – sospeso – di commozione, di solidarietà, di preghiera… un tempo aperto all’ abbraccio della  famiglia umana e al ritorno di una grande anima alla sorgente della vita.

  ***

Link

VIA CRUCIS:
di S.Alfonso M. de’ Liguori

– Meditazioni e preghiere

***

 Il testo della preghiera voluta dal Papa:

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

O Spirito Paraclito, uno col Padre e il Figlio, discendi a noi benigno nell’intimo dei cuori. Voce e mente si accordino nel ritmo della lode, il tuo fuoco ci unisca in un’anima sola.

O luce di sapienza rivelaci il mistero del Dio trino e unico, fonte di eterno Amore. Amen

Cristo è risorto dai morti, vive la vita immortale, alleluia.

SALMO 118, 25-32

Io sono prostrato nella polvere;

dammi vita secondo la tua parola.

Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto;

insegnami i tuoi voleri.

Fammi conoscere la via dei tuoi precetti

e mediterò i tuoi prodigi.

Io piango nella tristezza;

sollevami secondo la tua promessa.

Tieni lontana da me la via della menzogna,

fammi dono della tua legge.

Ho scelto la via della giustizia,

mi sono proposto i tuoi giudizi.

Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore,

che io non resti confuso.

Corro per la via dei tuoi comandamenti,

perché hai dilatato il mio cuore.

SALMO 75, 2-13 I (2-7)

Dio è conosciuto in Giuda,

in Israele è grande il suo nome.

È in Gerusalemme la sua dimora,

la sua abitazione, in Sion.

Qui spezzò le saette dell’arco,

lo scudo, la spada, la guerra.

Splendido tu sei, o Potente,

sui monti della preda;

furono spogliati i valorosi,

furono colti dal sonno,

nessun prode ritrovava la sua mano.

Dio di Giacobbe, alla tua minaccia,

si arrestarono carri e cavalli.

II (8-13)

Tu sei terribile; chi ti resiste

quando si scatena la tua ira?

Dal cielo fai udire la sentenza:

sbigottita la terra tace

quando Dio si alza per giudicare,

per salvare tutti gli umili della terra.

L’uomo colpito dal tuo furore ti dà gloria,

gli scampati dall’ira ti fanno festa.

Fate voti al Signore vostro Dio e adempiteli,

quanti lo circondano portino doni al Terribile,

a lui che toglie il respiro ai potenti;

è terribile per i re della terra.

 

***

Internet, l’Arcivescovo Foley: “Educare allo sviluppo”

Può sembrare strano pregare al tuo computer, di fronte ad uno schermo… Ma Dio è ovunque, tutto intorno a noi, costantemente in contatto con noi, anche nelle situazioni più inverosimili. Se siamo consapevoli di questo, e con un po’ di pratica, possiamo pregare ovunque!” Fonte: Sito Spaziosacro

Internet permette a miliardi di immagini di apparire su milioni di schermi in tutto il mondo. Da questa galassia di immagini e suoni, emergerà il volto di Cristo? Si udirà la sua voce? Perché solo quando si vedrà il Suo Volto e si udirà la Sua voce, il mondo conoscerà la buona notizia della nostra redenzione. Questo è il fine dell’evangelizzazione e questo farà di Internet uno spazio umano autentico, perché se non c’è spazio per Cristo, non c’è spazio per l’uomo. In questa Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, esorto tutta la Chiesa a varcare coraggiosamente questa nuova soglia, per prendere il largo nella Rete (…) il Signore benedica tutti coloro che operano a ques to fine”. 24 gennaio 2002, Festa di san Francesco di Sales – Giovanni Paolo II

Link :

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In memoria

Terri è morta, la legge vive

La sofferta storia di Theresa Marie Schindler Schiavo. iniziata ben quindici anni fa, nel 1990, quando la donna, allora ventiseienne, fu colpita da ictus che compromise le sue funzioni neurologiche si è conclusa. Non c’era alcuna spina da staccare. Tuttavia , completamente disabile, non era in grado di nutrirsi o di dissetarsi da sola. Nessuno ha potuto continuare ad aiutarla a vivere, provvedendo ad alimentarla e a disidratarla artificialmente. Su domanda del marito e in base alle leggi vigenti sul diritto all’eutanasia, i giudici hanno disposto la sospensione delle cure necessarie, condannandola in pratica a morire di fame e di sete in un sofisticato ospedale della Florida, in uno dei paesi più ricchi e sviluppati del mondo. Accade sotto gli occhi del mondo impotente, disorientato e confuso, mentre gli scienziati discutono e si dividono in merito alla distinzione fra assistenza medica e accanimento terapeutico. Tale questione sarebbe risolvibile solo se si conoscessero esattamente i confini tra la vita e la morte. Nel dubbio, si è scelta la morte, per legge. La morte, ancora una volta, riempie i buchi…

Come osserva la dottoressa Claudia Navarini, docente della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum – “ Il diritto di morire sbandierato dai movimento pro-eutanasia è frutto di una logica distorta , che ha confuso la libertà e la responsabilità dell’uomo nel dirigere le proprie azioni con la “volontà di potenza” che illude l’uomo di essere padrone e signore della vita, al punto da decidere i tempi e i modi della propria morte. Nell’eutanasia tale decisione diventa una pretesa sul medico, trasformato in esecutore della volontà suicida del paziente, e sulla società che deve legittimare una simile pretesa.

È un inno al più sfrenato individualismo, in cui le decisioni individuali divengono un muro contro cui ogni valore morale e ogni motivazione razionale si infrangono senza scalfirlo. L’ipocrisia del “diritto individuale” si rivela tuttavia non appena si consideri che cosa accade in un mondo in cui l’eutanasia è ritenuta un diritto: si esegue anche su chi questo diritto non l’ha chiesto, come Eluana Englaro, come i neonati malformati della clinica olandese di Groningen. E come Terri Schiavo. Nessuno può sapere esattamente che cosa desideri in questo momento, ed è pertanto ragionevole, nel dubbio, optare per una scelta di vita.

Nessun essere umano può avere tanto potere su un altro (o su se stesso) da infliggere la morte a piacimento, come mezzo per ottenere un beneficio di qualunque tipo, fosse anche l’eliminazione della sofferenza. Nel bene della vita umana è contenuto qualcosa di misterioso e di ulteriore rispetto a ciò che vediamo e tocchiamo, qualcosa che ci fa arrestare di fronte a simili abusi, e che spinge a cercare altre vie per rispondere alla sofferenza umana. È la via dell’accompagnamento alla morte, dell’aiuto nel morire invece del più sbrigativo aiuto a morire…”. ( Eutanasia: la battaglia per la vita di Terri Schiavo, Zenit – 20 mar 2005)

La morte è un grande mistero, irriducibile a una costruzione umana, a un “montaggio” politico-amministrivo-ospedaliero di un evento, tutto sommato, di routine. Proprio come accade alla sessualità, ovvero alla generazione della vita, la morte tende alla gestione ottimale dei bisogni , rimuovendo e occultando la sacralità irriducibile del punto – intenso e feroce – in cui la vita va al di là dell’egoismo del piacere e della gestione politico-amministrativa dei cosiddetti “bisogni della gente” costretta praticamente ad aggrapparsi, con dita incerte, alle falde della toga della legge, come nell’universo immaginato da Kafka e diventato ormai la realtà di un mondo in cui la tecnica progredisce mentre il cervellino resta quello che è, il senso morale impigrisce e l’amore non sembra altro che disappetenza, crimine o esilio.

In rete

Tutta la verità sul caso Terri Schiavo
Il Pensiero Scientifico Editore – 25 mar 2005

( testo politicamente corretto, condivisibile solo in parte)

– Terri Schindler Schiavo Foundation

http://www.passion-movie.com/english/schiavo.html

-LA MORTE
www.thanatos.it/scienza/tanatologia/tanatologia_03.htm

Rivista Zeta
pubblicata dall’Istituto di Tanatologia
www.clinicacrisi.it/html/zeta.htm

-Governo Italiano – Dossier – Linee-guida per la sicurezza del donatore di organi
www.governo.it/GovernoInforma/ Dossier/donatori_organi/linee_guida.html



Sull’arte del morire:

-The Natural Death Handbook – Il Manuale della Morte Naturale:

http://www.globalideasbank.org/natdeath/ndh0.html

-La Grande Liberazione Nel Bardo Tramite l’Ascolto ( neo-gnosi psichedelica e cripto-buddista vajra-yana):

Il Libro Americano dei Morti – Home Page
http://www.bardoworks.it/abd_home.html

 

Che cosa accade nell’attimo in cui la coscienza si estingue Il Corriere della Sera26 maggio 2002 ( dai taccuini di Elémire Zolla).

Prendersi cura del malato terminale: tempi e modi del com-patire di Marianna Gensabella

-LA PERDITA DI UNA PERSONA CARA – Franca Castelnuovo

       A Maria Addolorata per ottenere una buona morte

 

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THE

TOCQUEVILLE CONNECTION



TocqueVille o West Village?

Come noto JimMomo aderisce a questo progetto di piattaforma di blog liberali e amerikani sulla quale è a lavoro Ideazione. Oggi ( 29 marzo) e domani sono aperte le votazioni per scegliere il nome (e il sottotitolo) dell’aggregator. Possono votare soltanto gli iscritti allo Yahoo Group, ma chiunque potrà aderire all’iniziativa anche in futuro. Qui trovate la lunga "campagna elettorale" sul nome.

Jimmomo invita tutti a votare l’accoppiata TocqueVille – La città dei liberi.

Né "West", che in un certo senso limita l’iniziativa, indicando un punto cardinale che per forza di cose toglie universalità ai principi di fondo ai quali ci richiamiamo e che richiama successi cinematografici del miglior Sordi "americano". Né "Right", su cui è già stato detto abbastanza, destra/sinistra è ormai uno spartiacque ambiguo e anacronistico. L’aggregator ha invece una necessità vitale di trovare nel nome un aggancio forte ai principi del liberalismo classico e all’America, non con un’area politica o geografica. Poi naturalmente verrà etichettata in qualsiasi modo, "destra" sicuramente più che "sinistra", ma credo che il discorso debba essere: "Noi ci richiamiamo a questi principi, chiamateci di destra o di sinistra non c’importa…"

Se volete avere maggiori dettagli sull’iniziativa, leggetevi gli articoli di questo speciale. Particolarmente interessante l’ultimo, "Il West Village dei liberali italiani", di Vittorio Macioce (Mab).

***

io ho votato per

Tocque Ville

la città dei liberi

Sorvy

Il manifesto per TocqueVille/La città dei liberi

e gli endorsements:

Come sapete sono in corso le votazioni per il nome dell’aggregator di blog liberali. TocqueVille è in grossa difficoltà, ma sarebbe un peccato perdere un nome così ricco di evocazioni: dall’idea di una città/cittadinanza liberale al richiamo di un liberalismo classico, di un pensatore attento ai fatti senza pregiudizi ideologici, uno dei padri intellettuali dei neocon, ideale – con le sue riflessioni sulla religione in America – per mettere d’accordo laici e credenti e per rappresentare al meglio l’approccio "fusionista". Se a prevalere sarà Right Nation prevarranno i soliti istinti "identitari" e il progetto perderà iscrizioni/lettori che sarà difficile poi recuperare. E’ quindi necessario: iscriversi allo Yahoo Group se non si è ancora fatto, votare e far votare… TocqueVille – La città dei liberi

2 Endorsement. Tocque Ville ha numerosi quartieri e suggerisce l’immagine di antenne ruotanti in molteplici direzioni… Insomma continuo a pensare che Tocque Ville, la città dei liberi, evochi l’idea di relazione e di uno spazio animato. Tocque Ville emerge finora come il nome più fresco, inclusivo e significativo per "battezzare" un bellissimo arcipelago che altrimenti forse apparirebbe privo di ponti o troppo unilateralmente orientato… Tocque Ville, invisibile tra noi, non è per fortuna la perfezione, la città dell’Armonia come si legge nei racconti di fate, ma dà luogo a significative assonanze ( letterarie, storiche, filosofiche) e comprende anche linee di fuga che, nel bene e nel male, la rendono ancora più viva, consapevole e responsabile. Tocque Ville, la vivace città dei liberi, potrebbe configurarsi – dati i tempi di civiltà "e" di barbarie in ascesa sfolgorante in cui viviamo all’ombra di una possibile sciagura generale – come uno spazio morale per una generazione d’emergenza: uno spazio che affiora nell’area di una nuova sensibilità democratica, liberale, libertaria e – perchè no ? – austeramente libertina e ironica, nonostante tutto – o meglio: nonostante il post-moderno, il post-mortem e il post-tutto… Per non dire della solita "dèrive", questa idiozia! Finalmente Tocque Ville, la vivificante città dei liberi, emerge all’Ovest come all’Est, al Nord come al Sud, a partire dall’Italia e non solo in Italia. Gianni de Martino


Un Europeo (come siamo noi) che ammirava gli USA (come noi) e, proprio grazie a questo amore, ne vedeva anche i difetti (come noi) e ragionava sui pregi e sulla possibilità di importarli nella arretrata realtà europea. Un politico che aveva tutte le possibilità di diventare un componente forte dell’establishment e che invece ha scelto di sacrificare buona parte della carriera e degli onori che avrebbe potuto avere per sostenere liberamente le sue idee. Un pensatore scomodo che non si è mai riconosciuto pienamente in alcuno schieramento preconfezionato. Un non credente che aveva il massimo rispetto per la religione. Un uomo di diritto che non ha mai considerato la Legge e il lume della ragione gli strumenti onnipotenti con cui rimediare ai mali del mondo. Un uomo che poteva scrivere di sè stesso, senza vergogna e senza tema di smentita, "Tengo alla libertà con la stessa tenacia con cui tengo alla moralità" e "chi cerca nella libertà altra cosa che la libertà stessa è fatto per servire". Nessuno meglio di lui ci può rappresentare. E sono vani gli sforzi di chiunque di estrapolare brani dagli scritti di Tocqueville che possano apparire contraddittori con il "nostro" liberalismo. E ciò nel nome di Tocqueville, espressione del meglio che il liberalismo europeo ha prodotto. Noi non possiamo aspirare a niente di più nobile che essere eredi (in umiltà) di quel "meglio". I vari West ("wing" [c’è già Left Wing con bloggers italiani], "point" [che siamo, i cadetti del liberalismo?], "side" [e la ‘story’ chi la racconta?] etc.) rischiano fortemente di apparire…cinematografiche imitazioni degne del miglior Sordi "americano". Suvvia, se Tocque Ville sarà la nostra scelta costruiremo davvero la città dei liberi!. Friedrich

da Sorvy

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 Il nome Tocque Ville forse rischia di apparire troppo sofisticato a coloro che sono abituati a  destreggiarsi a livelli arrivistici , e magari nel tirare l’acqua al proprio mulino credono di essere ancora totalmente di destra o di sinistra, alla don Peppone e don Camillo;  oppure si illudono di essere fusi in un sol blocco identitario che, per tranquillità, si chiamerebbe West… e darebbe addirittura un senso al cammino delle multitudini e degli individui, un’idea davvero di essenza totalitaria…

Date le condizioni demagogiche oggi esistenti per la costituzione di una coscienza, non tutti, purtroppo,  sono liberi dalle aderenze fisse e contratte, e quindi davvero in grado di sfuggire ai sinistri guardiani dei bisogni e a quei poteri che tendono a mettere tutti a regime ( perpetuando, fra l’altro, il  sistema dell’ordine e/o della trasgressione: ovvero il vigente sistema – anche spettacolare, fatto cioè d’immagini e di evanescenze – che ci governa. Qui facilmente il testone di Marx s’innesta sul fragile corpicino di Gandhi, Gramsci va a braccetto con Lacan, e in un seguito  di innesti alla Frankenstein  e di travestimenti multipli politica & tecnica si illudono di dominare sulla vita e sulla morte , all’ombra dei Titani che verranno e del regime in cui Kant sarebbe il migliore alleato di Sade… ).

Per chi crede che la via sia larga e si illude – in una fuga senza fine di travestimenti multipli – che tutto sia facile facile, mentre invece oggi è proprio il difficile ad essere diventato il cammino, sembra quasi impossibile potersi muovere senza essere irreggimentati e senza  paura in una città di donne, di uomini e di bambini sensibili e riflessivi, liberi e responsabili… nelle scelte condivise e un’azione oltre l’egoismo del piacere, per il bene comune ( gdm)

Da leggere :

– Texte de Catallaxia autour de Le libéralisme de Tocqueville à l’épreuve du paupérisme, par Eric Keslassy, Collection L’Ouverture Philosophique, L’Harmattan, 2000

"Vedo chiaramente nell’eguaglianza due tendenze: una che porta la mente umana verso nuove conquiste e l’altra che la ridurrebbe volentieri a non pensare più. Se in luogo di tutte le varie potenze che impedirono o ritardarono lo slancio della ragione umana, i popoli democratici sostituissero il potere assoluto della maggioranza, il male non avrebbe fatto che cambiare carattere. Gli uomini non avrebbero solo scoperto, cosa invece difficile, un nuovo aspetto della servitù…

Per me, quando sento la mano del potere appesantirsi sulla mia fronte, poco m’importa di sapere chi mi opprime, e non sono maggiormente disposto a infilare la testa sotto il giogo solo perché un milione di braccia me lo porge".

Sono parole di Alexis Clérel de Tocqueville (1805-1859), il saggista francese che conquistò la fama con due opere che, ciascuna nel suo genere, sono rimaste esemplari: "La democrazia in America" , scritta fra il 1832 e il 1840 e tuttora fondamentale per la comprensione dell’ideologia e della vita sociale degli Stati Uniti, e "L’antico regime e la Rivoluzione" , il volume pubblicato nel 1856, che trasformò radicalmente i criteri interpretativi della Rivoluzione francese. Diverse per il soggetto, le due opere principali di Tocqueville sono legate fra loro dalla visione politica dell’autore, che fu un liberale incline alla democrazia e, nello stesso tempo, un critico acuto e profondo dei mali di questa. Il problema dell’equilibrio fra la libertà individuale e il potere democratico (lo Stato di massa, si direbbe oggi), che egli studiò negli Stati Uniti e vide formarsi nell’Europa del suo tempo, è ora il problema di tutto il mondo occidentale. In Italia sono stati tradotti recentemente due libri che hanno acuito nuovamente l’interesse per questo genio della storiografia e della sociologia politica, seppure quest’ultima, ai suoi tempi, non esistesse ancora come scienza a se stante. Sono gli Scritti, note e discorsi politici 1839-1852 (Bollati Boringhieri, con un saggio di Umberto Coldagelli); e la biografia scritta da André Jardin, Alexis de Tocqueville (Jaca Book). Si è così riacceso il dibattito: quasi tutti ormai si dichiarano liberal-democratici e Tocqueville sembra essere il loro antesignano o, meglio, un liberale portato all’estensione dei principi liberali a tutti, quindi incline alla democrazia; ma, nello stesso tempo, Tocqueville è un critico acuto e preveggente dei mali democratici (…).

CONTINUA…

Fonte:

http://www.filosofico.net/tocqueville.htm

In rete :

In Search of Tocqueville’s Democracy in America

Information and resources about Alexis de Tocqueville.
http://www.tocqueville.org/

  ALEXIS TOCQUEVILLE su “La Frusta!”

Rivista di informazione e critica culturale di Alfio Squillaci

***Alexis de Tocqueville su Internet book shop

 

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 LA TOMBA VUOTA,

 UN  VUOTO COME FRESCA TRACCIA:

 CRISTO E’ RISORTO !

  A TUTTI, SALVE !

Mathias Grunewald, Resurrezione di Cristo, seconda "visuale", ala sinistra, della pala centrale della Crocifissione del polittico dell’altare di Isenheim, conservato nel museo Unterlinden di Colmar in Alsazia ( circa 1511-1515)

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 Christ of St. John of the Cross, Dalì 1951

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